Alitalia, Cimoli: e il sindacato dov'era?

Buongiorno,

la scarsa disponibilità di tempo per affrontare l'argomento mi portano a parlare del caso Cimoli (ma in pochi ricordano che è stato condannato anche l'A.D. Mengozzi) quando questo sembra essere già uscito dagli schermi dei nostri mezzi di informazione, complice probabilmente il fatto che quella giunta nei giorni scorsi è una sentenza di condanna solo di primo grado e che, in fondo in una vicenda da cui nessuno esce bene come quella di Alitalia, all'opinione pubblica era già stata fornita una trama che garantiva dei colpevoli in qualche modo rassicuranti (perchè dati per scontati) nei lavoratori e nei sindacati.

Intendiamoci: non ho intenzione di nascondere che anche sul fronte di sindacati e lavoratori vi siano stati fenomeni, anche precedenti alle gestioni di Cimoli e Mengozzi e anche molto ampi e diffusi, di malversazioni, scarsa professionalità, assenteismo e pratiche di astensione dal lavoro al limite (ed oltre: scioperi bianchi, presentazione di certificati medici in massa,...) del lecito, ma l'ammontare dei danni procurati -oltre quattro miliardi- e dei risarcimenti previsti dalla condanna nonchè la pittoresca varietà di malversazioni ricondotte alla dirigenza (acquisti -Volare Group- ed assunzioni -135 piloti per 5 aerei nel non redditizio settore cargo- insensati, svendite folli -Eurofly-, inutili consulenze plurimilionarie -Mc Kinsey-, aggiotaggio,...) danno una quantificazione di chi abbia creato i maggiori danni alla compagnia aerea.

Se pensiamo che la sentenza parla di un danno procurato dalla dirigenza di almeno 4 miliardi (!), quando i piani di risanamento di Cimoli prevedevano di licenziare 5000 dipendenti per risparmaire meno di un decimo di quella cifra, abbiamo l'evidenza di quanto poco avessero senso le proposte di piani di salvataggio / risanamento "lacrime e sangue" per i soli dipendenti.

In un mondo ragionevole probabilmente dovrei fermarmi qui e chiudere il post con i saluti, ma so che in queste situazioni c'è una inveterata forma di resistenza per cui in molti saranno arroccati nell'ultima difesa delle loro certezze e staranno retoricamente ponendo la domanda del titolo: "...e mentre succedeva tutto questo, il sindacato? dov'era?".

La risposta, purtroppo per loro e per una memoria distorta ormai divenuta luogo comune, è che il sindacato, inascoltato e sbeffeggiato, si opponeva, segnalava come le criticità fossero altre e diverse e denunciava le malversazioni.  Il che mi pare assomigli abbastanza a tutto quello che poteva fare, e più di quanto abbiano fatto la maggior parte degli altri attori chiamati a sostenere una parte in commedia tragedia.

E magari, davanti a quanto emergerebbe dalle sentenze, forse, non aveva neanche tutti i torti ad indire qualche sciopero.

Ciao

Paolo

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