Due domandine, una battutaccia

Come mai tra quelli cui non si applica l'art. 18 (ad esempio i giovani neoassunti) ci sono molto più disoccupati che tra gli altri? 

Non è che può venirci il dubbio che l'eliminazione dell'art. 18 favorisca i licenziamenti più che le assunzioni, visto che lo dicono sia la forma che i numeri?

No, vero?


Chissà perchè a me continua a venire in mente il detto "Fighting for peace is like screwing for virginity"...
 
Ciao

Paolo

3 commenti:

Pale ha detto...

Da un punto di vista statistico i due universi (ovvero coloro al quale l'articolo 18 si applica e coloro ai quali non si applica) sono troppo diversi per una comparazione bieca sui numeri e sulle percentuali.
Un'analisi ben piu' complessa dovrebbe essere fatta, ma alla fine e' una scelta di campo, di idee e di sistema. E l'unica cosa che mi sembra totalmente senza senso e' avere due universi paralleli...

PaoloVE ha detto...

@ pale:

hai ragione. Faccio altro, non sono una statistico, quindi dati ed analisi sono molto grezzi.

Peraltro è raro vederne sciorinare (e chiedere) di migliori quando c'è chi sostiene l'abolizione dell'art. 18.

E la logica dice che la libertà di licenziare influisce direttamente e sicuramente sui licenziamenti e, molto forse e solo indirettamente, sulle assunzioni.

Su questa base continuo a non vederlo come un mezzo per promuovere crescita ed occupazione e sentirlo proporre invece come tale: credo ci sia qualcosa che non va.

Ciao

Paolo

MS ha detto...

Sull'argomento sono ignorante, in particolare non capiso due cose:
a) perche' il Governo si impunti sul considerarlo un limite alla crescita
b) perche' il sindacato lo indichi come una grande conquista e vai con gli scioperi.

Per entrambi i punti posso comprendere[1] le rispettive posizioni concettuali dei protagonisti, ma tenendo a mante il panorama del lavoro nazionale, considero l'art.18 al piu' secondario, per cui non dovrebbe essere bloccante.

Quindi cambiate musica, soprattutto perche' alla fine vincera' il Governo. :-)

saluti,
MS

nota:
[1] -> comprendo nel senso di capirne aprioristicamente la posizione, ma non condivido il concetto assoluto di mancata crescita nel primo caso, conquista nel secondo