Buongiorno,
visto che l'argomento è d'attualità, pur nella sua scontatezza, provo a buttare giù due righe sugli esiti del processo Mills.
Che il processo si sarebbe concluso con una prescrizione era cosa scontata: la teoria sostenuta dal PM secondo la quale il reato di corruzione si sarebbe consumato nel momento in cui il corrotto inizia a spendere i soldi ricevuti e non nel momento in cui li riceve era del tutto risibile e come tale è stata giustamente trattata.
Quando però leggo certi pezzi giornalistici gongolanti ed irridenti, attraversati da un gaudio senza ombre, ho la precisa percezione del fatto che una parte politica non ha tuttora intenzione alcuna di affrontare seriamente il nodo di un sistema giudiziario inefficace.
Perchè la prescrizione di un reato, sia nel caso l'imputato sia innocente che nel caso sia colpevole, è la certificazione che la giustizia non ha saputo portare a termine il proprio compito come avrebbe dovuto, e questo, anche in un momento di legittima felicità di parte, dovrebbe lasciare molte ombre che non vedo.
Quindi non aspettiamoci che questo governo abbia vita facile nell'affrontare il problema giudiziario italiano, benchè questo abbia ripercussioni importanti in ogni campo: troppo spesso le sentenze in Italia giungono con un ritardo tale da non poter essere considerate eque, ma solamente tardive.
E comunque, ormai, nemmeno le condanne sono più un grosso problema, perchè con carceri che ospitano il doppio dei detenuti che potrebbero contenere, ma in presenza della metà del personale necessario, uscire è sin troppo semplice. Allegria!
E comunque, ormai, nemmeno le condanne sono più un grosso problema, perchè con carceri che ospitano il doppio dei detenuti che potrebbero contenere, ma in presenza della metà del personale necessario, uscire è sin troppo semplice. Allegria!
Ciao
Paolo
4 commenti:
Credo che l'aspetto di mancanza di competitività in relazione alla cattiva qualità della giustizia, combinato all'impossibilità di riformarla senza scontentare uno dei puntelli dell'attuale maggioranza, sia il motivo per cui si sta cercando di battere la strada delle conciliazioni: in sede civile si cerca di snellire (o bypassare) il procedimento in modo da risultare più dinamici agli occhi di possibili investitori.
Circa il problema carceri, che accenni... forse ci rivolgeremo al Vaticano anche per quello, come abbiamo fatto per gli istituti di cura, per gli asili, per le scuole, per le opere pie... e quando qualcuno vorrà tassare qualcuna di queste attività, anche quelle sulle quali il proprietario lucra, sarà sufficiente far notare che lo Stato risparmia dei soldi tramite la loro esistenza. Che lo Stato abdichi al ruolo stesso per il quale esiste non interesserà quasi a nessuno.
Scusa sono finito a parlare di tutt'altro.
Buondì,
La riduzione dei tempi di prescrizione non è certo estranea a questa "vittoria dell'imputato". Anche questo va detto.
Quanto dice B nel suo commento è anche importantelenverr. Sulla giustizia possiamo aspettarci molto poco da un governo sostenuto da questo Parlamento.
Saluti
T.
A parte il fatto che sicuramente, all'atto del deposito delle motivazioni, si vedrà che B. non è affatto stato assolto, ma giudicato colpevole ma prescritto, ora abbiamo un corrotto senza un corruttore. E' evidente che il tutto è grottesco, come è assolutamente evidente che non sarebbe cambiato assolutamente nulla anche in presenza di una condanna. Qualcuno crede davvore che se B. fosse stato condannato i suoi elettori avrebbero cambiato idea? Perchè, per capire chi ha corrotto il teste Mills cìè bisogno del pronunciamento di un tribunale? Il problema andrebbe risolto alla radice, con giornalisti degni di questo nome ed un ordine che sanziona con estrema severità chi sgarra. Ma guarda il caso, la trasmissione più seguita di Radio 24 è in mano ad un individuo che non riesco nemmeno a definire, tanto è il disgusto che mi provoca, in tv c'è Ferrara (Ferrara: non so se mi spiego), e aggiungiamoci anche le comparsate domenicali di quell'ex deejay radiofonico ora pseudogiornalista...poi non lamentiamoci se la gente crede alla storiella del povero presidente del consiglio perseguitato dalle toghe rosse...
Come se non fosse già noto a chi non crede alle favole, il fatto che il PM abbia cercato in tutti i modi di ritardare la prescrizione, anche con una teoria alquanto bizzarra, è l'ulteriore prova che i tempi biblici dei processi non dipendono dai Giudici, che sarebbero tutti fannulloni, ma dal nostro sistema giuridico, che sembra essere stato "progettato" proprio per poter far durare a lungo i processi.
Un noto ed abile avvocato penalista mi ha confessato che, a meno di un reato molto grave, riesce ormai facilmente ad allungare, fino alla prescrizione, i processi dei suoi assistiti che hanno poche chanches di essere assolti...
Se, come affermano molti, le toghe rosse di Milano hanno come principale scopo della loro vita la condanna del povero perseguitato Mr. B, vorrei però che qualcuno mi spiegasse perchè i suddetti Giudici non riescono mai a svolgere i processi in tempi brevi, tali da evitare la prescrizione.
Guido
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