Buongiorno,
riprendo l'argomento
dell'arretratezza con la quale il nostro Paese affronta la realtà
digitale, perchè nel post dell'altro giorno ho accennato solo ad un
paio di aspetti legati ad attività pratiche, del mondo del lavoro,
il che, in un Paese ricco come il nostro di persone che ritengono il
lavoro cosa tutto sommato non nobile ed inferiore a a ciò che
considerano cultura sostanzialmente in virtù della sua
improduttivittà, può sembrare, assolutamente a torto, in una certa
misura un aspetto non particolarmente importante.
Ma l'errore è anche di
ordine diverso, e tutto nel campo degli (pseudo)intellettuali in
quanto arte e cultura sono figlie del loro tempo e delle tecnologie e
tecniche che vi si rendono accessibili ed in grado di produrre
qualcosa di bello.
I medaglioni dei Della
Robbia non esisterebbero senza le tecniche di lavorazione della
ceramica da loro messe a punto nè la prospettiva di Giotto senza gli studi geometrici che
la generavano, la vedute del Canaletto non esisterebbero senza camera
ottica e Chopin sarebbe ben poca cosa senza il pianoforte, i Pink
Floyd non esisterebbero senza strumenti elettronici, il Futurismo non
sarebbe nato senza automobili ed aeroplani, Hugo Pratt non avrebbe
avuto la possibilità di pubblicare le storie di Corto Maltese senza
le tecniche di stampa e grafica in colore a basso costo, Keith Haring
esite grazie a graffiti e comics, il Colosseo, la Torre di Pisa, il
Ponte di Rialto, il Duomo di Milano sono l'espressione delle capacità tecniche dei
costruttori edili del tempo, per non parlare di fotografia, cinema e,
qui mi sbilancio perchè siamo nella fase embrionale, videogames (1)…
Insomma, gratta gratta,
l'arte (ed ogni forma di prodotto dell'ingegno e dell'intelletto) è
strettamente dipendente da contesto e tecnologia, che forniscono le
basi della tecnica con cui dare forma ai contenuti. Chi cavalca le
nuove tecnologie ha l'opportunità di creare opere d'arte in forme
innovative (e per questo di forte impatto) e di essere trainante nel
movimento artistico, per gli altri si propone invece il ruolo che una volta spettava a quei pittori o scultori che finiscono sotto la voce "della scuola di".
Al giorno d'oggi il web è una presenza pervasiva ed incombente in ogni aspetto della vita:
rinunciando a padroneggiare gli strumenti digitali limitiamo la
nostra creatività e rinunciamo per ciò stesso a fare parte
dell'evoluzione intellettuale ed artistica per confinarci tra i
nostalgici adoratori del passato. Mi ricordate quale movimento
artistico che utilizzi pedissequamente gli strumenti di artisti
passati sia passato alla storia per la qualità delle sue opere? Ecco
Ciao
Paolo
(1) comincio a vedere dei videogames che hanno elementi di originalità ed estetica che credo di poter ricondurre alla voce dell'arte. Credo che per ora ci manchino gli strumenti critici per poterli analizzare in quest'ottica, un po' come fu per il cinema negli anni quaranta o per la fotografia agli inzi del novecento...
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