L'IMU, la crisi dell'edilizia e la crescita

Buongiorno,

in tempi di promesse di restituzione dell'IMU è sempre più frequente sentir affermare o sottintendere che l'abolizione della tassa sulla casa comporterebbe come conseguenza la ripresa del mercato immobiliare e del settore edilizio (settore cui si attribuisce un ruolo trainante nell'economia italiana).

L'idea è che se si riduce la tassazione sulla casa, l'investimento sul mattone diventa più redditizio, quindi aumenterà la richiesta di case, con beneficio immediato per il settore immobiliare e per le imprese edili, entrambi in gradissima crisi, e per le imprese collegate allo sviluppo edilizio (arredo, elettrodomestici, ...). Quindi l'economia ripartirà.

Il ragionamento sembra filare.

Sembra.

Cominciamo a ragionare sul mercato immobilare: perchè in realtà l'investimento negli immobili funziona (ed è quindi attrattivo):
  • sinchè questi rendono un servizio di un qualche valore: vi forniscono alloggio (prime case), vi permettono di risparmiare i soldi per le vacanze (seconde case), vi permettono di realizzare una attività produttiva (uffici, capannoni,...), vi permettono di realizzare un reddito (alloggi in affitto), vi danno un servizio (box, garage)
  • sinchè c'è chi è disposto e può pagare per quel servizio
Siamo un paese demograficamente stabile da decenni, da anni in grave crisi economica a partire dal settore manifatturiero, con punte particolarmente gravi nell'automotive. 

Se oggi in Italia c'è una famiglia in più questa cercherà una casa ed un garage. Se una famiglia italiana va in Svizzera perchè qui non trova lavoro, qui forse si libereranno (ampliando -e deprimendo- l'offerta) una casa ed un garage. Sempre che non si trattasse di cosiddetti bamboccioni che vivevano con i genitori.

Purtroppo la demografia ci colloca a nella seconda situazione, quella brutta.

Se l'economia cresce nascono imprese e le aziende richiedono nuovi stabilimenti ed uffici. Se si è in recessione la aziende chiudono / delocalizzano / si ridimensionano e stabilimenti ed uffici vengono messi sul mercato (ampliando -e deprimendo- l'offerta).

Anche in questo caso purtroppo l'economia ci colloca nella situazione sfavorevole.

Siamo in una situazione di offerta eccessiva rispetto alle esigenze, prima ancora che rispeto alla domanda.

Quanto al fronte della domanda, già altrove anni fa avevo avuto modo di far notare come il mercato del lavoro precarizzato e poco remunerativo degli ultimi lustri stesse sottraendo fasce sempre più ampie della popolazione ai possibili fruitori del credito. A un precario non si concede un mutuo, la rata mensile del mutuo normalmente non eccede 1/3 dello stipendio, gli stipendi per i nuovi assunti sono sempre più esigui e non crescono, e minore è la rata, di minor valore è l'immobile che si può pensae di acquistare.

Insomma, il bacino di potenziali clienti interessati all'acquisto di una prima casa non ha più i mezzi economici per potersela comperare grazie ad un mercato del lavoro che non remunera e non dà stabilità nè prospettive.

Togliere l'IMU sperando che l'immobiliare ed il settore edilizio ripartano in questo contesto è come sperare di salvare con un cerottino uno cui si è passati sopra con lo schiacciasassi.

E sperare che la ripresa dell'immobiliare e dell'edilizia facciano da traino ai settori tradizionalmente a loro rimorchio è altrattanto illusorio: perchè adesso i mobili li si compra all'Ikea più che al mobilificio vicino a casa e gli elettrodomestici ci arrivano sempre più dall'estero (devo citarvi i tanti marchi italiani che non ci son più o quasi -Ignis, Geloso, Radiomarelli, Sinudyne, Mivar,...-, soccombenti davanti a produzioni tedesche -Miele, Bosch,..-, olandesi -Philips, Hoover,...-, coreane -Samsung,..-, ma anche turche -Beko-?).

Perchè noi italiani abbiamo scelto di vivere la globalizzazione portando all'estero le produzioni, gli altri portando all'estero (cioè anche da noi) i loro prodotti. Il risultato si vede.

Adesso bisogna avere il coraggio di prenderne atto e correggere la rotta, sperando di essere ancora in tempo.

Ciao

Paolo

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Tutto sacrosanto quanto scrivi.

Quanta malafede c'è in chi sostiene che la ripresa italiana passi per l'IMU.

Pare comunque che sia efficace elettoralmente fornire bersagli semplici e del tutto fuorvianti al cittadino che si sente vessato. Dall'IMU alle auto blu.

Saluti

T.