Rigoropoli!

Buongiorno,

è evidente che il rigore battuto mercoledì sera in maniera ridicola folkloristica alla viva il parroco dilettantesca pittoresca inefficace da Alvarez (e che ha un nobile precedente nello scorso campionato in quello altrettanto inefficacemente battuto da Pazzini), rigore che, lo ricordo, colloca matematicamente l'Inter F.C. Milano nella categoria Zeru Europa ha una spiegazione.

E la spiegazione è la stessa per la quale i giocatori nerazzurri sembrano apprezzare l'infermeria piuttosto che il campo.



IL COMPLOTTO!

Con tutta evidenza ancora una volta alla squadra di Moratti oscure forze che agiscono nell'ombra hanno sottratto quanto avrebbe meritato sul campo, perchè è chiaro che non esiste alcuna altra spiegazione possibile per sbagliare dal dischetto in modo così marchiano. 

Come non esiste preparazione atletica in grado di giustificare un simile numero di infortuni muscolari.

Insomma, facciamola breve, sapete già dove voglio andare a parare: quando l'Inter perde è tutto chiaro sin dall'inizio, vittima e carnefice.

Per cui, piaccia o non piaccia a noi gobbi, propongo sulla base di cotanta solare evidenza di non assegnare lo scudetto alla Juve e di regalarne uno riparatorio, di cartone,  alle onestissime e prescritte vittime nerazzurre. Almeno ci risparmiamo le polemiche ed il processo. Che poi tanto noi gobbi stelle e scudetti ce li autoattribuiamo lo stesso, che ci frega...

Perchè, evidentemente, se la Juve ha ripreso a vincere come prima e ci sono evidenti stranezze come prima c'è un'unica spiegazione: quella di cui sopra. Resta solo da capire dove si è nascosto Moggi.

:-)

Ciao

Paolo

P.S.: Avevo per caso già suggerito all'Inter la disponibilità di Zeman per la panchina? Perchè mi sembrerebbe un'occasione da non perdere per entrambi... :-)

P.S. 2: Simpri Fuarce Udin!

P.S. 3: la vendetta è un piatto che da freddo si gusta meglio...

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Zeman all'Inter, che sogno.

:-D

Sarei quasi portato a provare pietà per i tristazzurri.

Poi mi passa ;-)

Ciao

T.