Kiko Arguello? Chi era costui?

Buongiorno,


Ben conscio del fatto che il Dr. Arguello non intendeva con ciò giustificare femminicidi e stragi familiari, ma unicamente spiegare la meccanica che a parer suo in molti casi li genera, proclamo qui tutto il mio orgoglio nel non riconoscermi nei meccanismi da lui teorizzati: benchè molto poco cristiano, come reazione, sforzandomi molto, riesco ad immaginare al più qualche insulto di natura sessista.

Non voglio addentrarmi nel delirio sopra citato, espresso sabato scorso durante il Family Day (manifestazione che, ricordo, vuole negare ai gay ed alle coppie di fatto la possibilità di qualsiasi forma di unione assimilabile al matrimonio perchè ciò sminuirebbe il matrimonio stesso) se non per chiedere degli approfondimenti minimi sulla farneticazione consequenzialità del ragionamento:
  1. e se la moglie abbandonasse il marito per un'altro uomo l'antropologia cristiana prevede comunque la strage familiare come primo e secondo istinto? Proprio non basta andare in un bar e provare a rimorchiare un esemplare femmina giovane, disponibile e magari anche sessualmente intraprendente?
  2. e se fosse il marito ad abbandonare la moglie, si badi bene, per un'altro uomo? Cosa dovrebbe avvenire secondo i canoni antropologici cristiani in questo caso? Maschicidio e strage familiare anche per questa fattispecie?
  3. e nel caso invece il marito abbandonasse invece la moglie per un'altra donna?
  4. nei casi 1 e 3, trattandosi di un tradimento comunque di netura eterosessuale (e quindi probabilmente meno grave secondo gli algidi dettami dell'antropologia cristiana) non è che,invece di giungere proprio proprio sino in fondo e scatenare una guerra santa termonucleare contro tutti i parenti più prossimi, ci si può limitare a mutilazioni sparse, magari anche gravi, eh?!?
  5. e, ma questo è probabilmente più facile, se l'uomo abbandona la moglie per un'altra donna per avere rapporti sodomitici?
Insomma, in questa vicenda ci sarebbe solo da farsi quattro amarissime risate, come tavolta accade davanti alle farneticazioni dettate al ciucco del bar di periferia dalla sbronza cattiva (1), o al limite ci sarebbe da chiamare i sanitari per valutare un TSO, sennonchè:
  1. Arguello è a capo e fondatore di un movimento, quello del cammino neocatecumenale, che raccoglie poco meno di un milione di persone
  2. ad Arguello è stata data la possibilità di esprimere simili oltraggiose e pericolose baggianate durante una manifestazione davanti ad un pubblico di forse poco meno di mezzo milione di persone
  3. Arguello è stato designato da Papa Giovanni Paolo II consultore del Pontificio Consiglio per i Laici e confermato in tale ruolo da Papa Benedetto XVI
  4. Arguello è stato designato da Papa Benedetto XVI consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione
  5.  Arguello è stato insignito di plurimi dottorati e lauree honoris causa in materie teologiche da parte di Università cattoliche
Insomma, Kiko Arguello non è il primo fesso che passa per strada, ma una persona che ha ruoli ufficiali di una certa importanza nella Chiesa, che gode di ampio appoggio e consenso in Vaticano e, cosa peggiore di tutte, cui è riconosciuta una autorità culturale in ambienti ecclesiastici. 

E se questo è lo spessore culturale  cha l'area cattolica vuole dare al dibattito sui legami familiari e se questa è la caratura della sua intelligencija, siamo fottuti.

Mi auguro invece che le parole del Papa di ieri -"E' vero che ci sono casi in cui la separazione è inevitabile. A volte può diventare persino moralmente necessaria, quando appunto si tratta di sottrarre il coniuge più debole, o i figli piccoli, alle ferite più gravi causate dalla prepotenza e dalla violenza, dall'avvilimento e dallo sfruttamento, dall'estraneità e dall'indifferenza" (2)- siano, anche e soprattuto per chi si è disciplinatamente allineato ad Arguello, una risposta più forte ed autorevole della trucida sparata.

Diversamente: buon medioevo prossimo venturo a tutti voi...

Ciao

Paolo

(1) Ricollegandomi alle considerazioni di ieri su alcuni social media, la prolissa e confusa prolusione di Arguello è la prova che Twitter ed il limite di 140 caratteri è una condizione sufficiente ma non necessaria per degenerare nella gasparrata: anche la qualità della materia collocata tra i padiglioni auricolari ha il suo bel peso.

(2) e la conclusione papale sottintesa è, secondo me: "Y no se puede copar la mujer y los ninos, cabrones!" :-)

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