La triste ferocia illiberale di Pietro Ostellino

Buongiorno,

dopo aver già parlato degli illuminatissimi pensieri discorsi di Kiko Arguello, torno sui commenti successivi al Family Day, perchè questa manifestazione, pur fortunatamente meno partecipata di altre precedenti, ha dato la stura ad un concentrato di illiberalismo e di ristrettezza mentale assolutamente al di fuori del normale, che ha travalicato gli ambiti della manifestazione stessa per strabordare dalle parole di persone che sinora avevano guadagnato fama più o meno meritata di "liberali".

A meravigliarmi non sono quindi ovviamente le posizioni espresse dagli Adinolfi o dai Ferrara di turno, dai quali non era ragionevole attendersi alcunchè di diverso dalla ormai consueta tiritera da disco rotto, ma, ad esempio, quelle espresse da un giornalista che un tempo poteva godere di una certa reputazione e di una patente da intellettuale liberale (che personalmente mi pare francamente concessagli troppo generosamente, ma soprassediamo) quale Pietro Ostellino, che afferma di non capire perchè "i gay che (giustamente) manifestano per i propri diritti civili siano un fenomeno progressista e il Family day una manifestazione inaccettabile".

Il che, anche alla luce del didattico prosieguo ("In un Paese civile ... tutti dovrebbero poter manifestare liberamente le proprie convinzioni a favore delle proprie libertà, comprese quelle sessuali, senza essere criminalizzati") evidenzia in pieno come ad Ostellino manchino le basi minime per assomigliare anche solo da lontano ad un intellettuale liberale.

Perchè qualunque liberale anche se nemmeno troppo acuto si sarebbe accorto che il Family Day non è principalmente una manifestazione di qualcuno a supporto delle proprie libertà (1), ma è essenzialmente una manifestazione volta a negare ad altri la possibilità di vedersi riconoscere pari diritti rispetto agli altri.

Riprendendo l'affermazione secondo di Ostellino: al Family Day non c'erano persone che chiedevano di essere lasciate libere di vivere la loro vita sessuale come volevano (diritto di cui godono già pienamente e che nessuno mette in discussione), c'erano invece persone che primariamente chiedevano che si continui ad impedire ad altri di formalizzare la propria relazione affettiva come attualmente è diritto solo di una parte degli italiani e chiedevano persino di impedire loro di esprimere la possibilità di scegliere modelli di vita diversi da quelli cui i signori della piazza hanno liberamente scelto di aderire (questo è il rifiuto della cosiddetta teoria del gender per i signori in piazza). Che è cosa un po' diversa, anzi, grosso modo l'opposto.

E' affermare quindi che non si tratta di una posizione progressista, ma grettamente discriminatoria non significa criminalizzarla.

E pochi liberali (2) rovescerebbero il senso delle cose e sosterrebbero come fa Ostellino che le rivendicazioni del discriminato che chiede la parità di diritti abbiano la stessa dignità di quelle del discriminatore che invece gliela vuole negare: la prima è una posizione progressista e liberale, la seconda discriminatoria. Sono constatazioni, non criminalizzazioni.

Devo ammettere però che quando Ostellino si erge ad alto giudice del livello di civiltà dell'Italia mi vede d'accordo con lui, anche se non per i motivi da lui sostenuti, ma più prosaicamente, perchè in un Paese civile un articolo illogico e tendenziosamente falso come il suo probabilmente non avrebbe trovato spazio su un quotidiano nazionale (3) ma sarebbe stato sommerso di civilissime sghignazzate e l'autore non sarebbe mai stato considerato un liberale.

E, in tal senso, nel mio piccolissimo, con questo post provo a favorire il progresso verso la civiltà del nostro Paese partendo da Ostellino. :-) 

Ciao

Paolo

(1) Vi pare forse che: 
  • qualcuno voglia negare forse al pokerista divorziato Adinolfi la libertà di divorziare ulteriormente-a parte forse parte dei partecipanti alla manifestazione-?  
  • qualcuno vuole forse negare ad una coppia la possibilità di sposarsi se lo desidera -a parte la totalità dei partecipanti alla manifestazione in caso di coppie omosessuali-?  
  • qualcuno vuole negare ad una coppia di adottare un figlio -a parte la totalità dei partecipanti alla manifestazione in caso di coppie omosessuali o non sposate-?
  • qualcuno vuole forse negare a Kiko Arguello ed ai suoi seguaci la possibilità di competere con un coniglio in materia di numerosità della prole -a parte forse i conigli che considerano la riproduzione una cosa seria- o al contrario di immolare la propria vita sessuale davanti a Dio?
(2) e tra questi nessuno sobrio e dotato di capacità di intendere e volere

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