Il cammino della disaffezione

Buongiorno,

premetto che il punto fermo è che non sono uno di quelli che pensano che si stesse meglio quando si stava peggio: Monti, facendo quello che Berlusconi non ha avuto il coraggio di fare, resta una soluzione migliore di Berlusconi che aveva avuto paura di farlo, al punto di averci con la sua inerzia avvicinato molto al disastro (peraltro non ancora scongiurato). 

E, purtroppo, resta una soluzione migliore rispetto ad una sinistra che non ha saputo proporre una reale alternativa politica e di leadership a nessuno dei due.

Ciononostante seguo il suo operato (e quello della sinistra) con una certa crescente delusione.

Perchè riscontro con crescente fastidio che, in quella che vorrebbe essere l'iniziativa volta a modernizzare la mentalità italiana, troppo spesso gli appelli, i meccanismi, i clichè, l'ottica, i percorsi, gli obiettivi e le ipocrisie rimangono quelli di sempre.

Non tornerò sulle polemiche sui giovani che devono diventare flessibili e che rimengono inesorabilmente mammoni.

Non tornerò nemmeno sui sacrifici che nella pratica continuano ad essere chiesti sempre e solo ai soliti noti, con l'equità inizialmente proclamata passata subito in una posizione non prioritaria.

E non tornerò sul fatto che apparentemente, almeno in tema di familismo, si sia contrari, ma coi figli degli altri (per parafrasare).

Voleva fare il mercenario, lui!
Voglio però prendere ad esempio un piccola storia ignobile che sta finendo intenzionalmente nel dimenticatoio, in un democristianissimo troncare e sopire per lasciar tutto com'è e che trovo emblematica di come si stia comportando anche questo governo: la storia di Mario Vattani.

Ricordate? Il figlio del principe delle feluche italiane Umberto Vattani, che, guarda caso, finisce col fare una sfolgorante carriera diplomatica sino a diventare console ad Osaka, mica è finito a lavorare in un call center, lui. 

Vi pare un console?
E Mario è talmente bravo ed indipendente che ci riesce malgrado sia stato in gioventù processato ed assolto con l'accusa di aver partecipato ad un pestaggio di matrice fascista e, addirittura portando avanti parallelamente un secondo lavoro, quello di front man della banda fascio rock "Sotto fascia semplice", e giunge ad avere una discreta notorietà nell'ambiente con il nomignolo di Katanga, mutuato da una sua canzone inneggiante alla "bella morte" di un mercenario di Lucera ed esibendosi live assieme al fondatore di Casapound Iannone.

D'altra parte che fosse un fulgido esempio di giovane brillante si era già capito, quando il sindaco di Roma Alemanno (toh! un'altra coincidenza!) lo aveva voluto nel suo staff, come responsabile dell'ufficio relazioni internazionali.

Ma si sa, la notorietà genera invidie e così qualcuno si chiede se sia bello ed opportuno che a rappresentare l'Italia in un paese civile possa essere una persona che si esibisce tra fasci e saluti romani.

E così il buon Mario, con un certo interesse mediatico, il 22 gennaio viene richiamato a Roma per rispondere dei suoi comportamenti davanti alla commissione disciplinare.


Poi più niente. Come sempre, come prima, troncare e sopire. E puntare sulla scarsa memoria degli italiani, che non possono certo inseguire i tanti scandaletti che ruotano attorno alla loro classe politica.

Scommetto una birra che se tra un po' andremo a cercare i nominativi dei nostri diplomatici, troveremo che Mario Vattani è solo stato trasferito in posizione più defilata. O promosso ad altro incarico. Magari dopo una lieve sanzione o una censura. Perchè lui è bravo e flessibile e lo è probabilmente di famiglia, come lo sono in Italia tutti gli intoccabili figli, parenti ed amici di Qualcuno con la Q maiuscola.

Altro che Monti innovatore: par di essere sotto il governo Andreotti. Il nuovo che avanza.

Ciao

Paolo

6 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

la lotta all'evasione fiscale mi sembra una bella differenza sia da B che la giustificava, sia dal "colpire i soliti noti".

Saluti

T.

Michele R. ha detto...

Ogni tanto serve anche il giornale buono per incartare il pesce:
http://www.ilgiornale.it/video/monti_trasparenza/id=mariomonti_redditi

Prima di chiedere sacrifici, avrebbe dovuto fare subito, al volo, quello che aveva promesso. Io sono qui che aspetto ancora...

Germano Scarpa ha detto...

Buongiorno,

Che la prole del potente non finisca a fare lavori indecorosi, sottopagati o discriminanti credo sia una costante che si applica a qualsiasi nazione.

In Italia, semplicemente, si fa esperienza di nepotismo a tutti i livelli, tanto che persino il portalettere viene percepito come un raccomandato.

Il problema non sono le persone che ricoprono oggi ambiti di responsabilità o di prestigio come l'illustrissimo sig. Vattani, ma l'assenza di regole che hanno permesso a lui e all'ultimo usciere comunale di ottenere quel lavoro non per meriti, ma per "situazioni".

Trovo inutile indignarsi davanti a questi casi, quando un'enorme fetta del mercato del lavoro o dei posti nelle istituzioni segue la medesima logica, ma con retribuzioni differenti.

Per rispondere a Michele, io parto dal presupposto che se le dichiarazioni dei redditi di competenza 2011 possono essere trasmesse fino al 20 giugno 2012 ( o giù di lì ) non posso aspettarmi che queste vengano pubblicate prima di esistere. A meno che tu non ti riferisca a quelle del passato, cosa che sarebbe ancora più fuori luogo dato che appartengono ad esperienze lavorative che esulano da quella parlamentare o di governo.

GS

Michele R. ha detto...

@Gs

... infatti son qui che ancora aspetto. Scommetto che da Luglio in poi faranno finta di niente.
Nb: prima di chiaccherare, fare. Altrimenti non c'è differenza con il governo B.

PaoloVE ha detto...

@ GS:

il punto del post non voleva essere la raccomandazione, quanto piuttosto l'incongruenza di un governo che da un lato chiede moderna flessibilità parlando di meritocrazia, dall'altro opera garantendo gli antichi privilegi. E sacrifici e privilegi toccano sempre gli stessi.

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

@GS

Ritengo che sia un principio importante che i ministri e anche i parlamentari, dichiarino i propri patrimoni, i propri pacchetti azionari, quello che possiedono, nel momento che assumono la carica, per 2 ragioni:

- perché possiamo valutare i conflitti d'interesse delle persone in esame.
- perché prima di chiedere a noi i sacrifici voglio capire da quale pulpito vien la predica.

e comunque:
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE81D04I20120214
e
http://www.politica24.it/articolo/stipendi-ministri-il-governo-monti-pubblichera-le-dichiarazioni-patrimoniali/21525/