Buongiorno,
dopo
aver esternato la mia delusione per le modalità con le quali Pierluigi Bersani
sta conducendo in questo periodo il PD, oggi tocca all’attuale capo del governo Mario Monti.
Il
governo Monti è stato nominato con una procedura frettolosa ed anomala allo scopo di
sostituire l’inetto governo precedente nella conduzione dell’Italia fuori dalla
crisi. Per fare ciò è stato creato un esecutivo di tecnici cui è stata
garantito un appoggio sostanzialmente unanime (l’assenza di alternative
unitamente all’evidenza di avere un piede nel baratro fa miracoli: solo Lega ed IDV votano contro) e dato il
mandato di operare anche con atti emergenziali per salvare l’Italia.
- troppo limitato (di sostanziale c’è sinora solo la riforma che ha posticipato l’età pensionabile)
- troppo allineato a quello dei governi precedenti (incremento dell’IVA, delle accise sulla benzina, e della tassazione in generale,… tutte cose già abusate)
- troppo lento (il confronto con i governi precedenti non giustificano Monti: nessuno ha mai goduto di una condizione di consenso –o quanto meno di assenza di opposizione- simile)
- troppo approssimativo nelle valutazioni e nelle iniziative, (vedi il vergognoso balletto di cifre sugli esodati, che a tutt’oggi non si capisce se siano 65.000 come afferma il governo, 130.000 come afferma l’INPS o oltre 300.000 come affermano i sindacati, nè su che basi vengan fatte queste affermazioni)
- sempre più ideologico e mal mirato, come a mio modo di vedere dimostra l’incagliarsi nella lotta all’art.18, lotta che sottrae tempestività ed energie ai ben più necessari interventi a promozione della crescita economica (questo articolo sul New York Times quanti articoli 18 vale nel dissuadere un imprenditore estero dall'investire in Italia?)
- troppo elusivo (se non latitante) nell’affrontare i privilegi dei centri di interesse e potere (citare le banche è superfluo, vero?)
- troppo autoreferenziale ed autocelebrativo: potrei citare troppi viaggi promozionali all’estero, troppi ricatti –ultimo quello sulla riforma del lavoro di questi giorni-, troppi “errori di comunicazione” –ultimo quello sugli esodati che ha fatto imbufalire Confindustria-, troppe affermazioni ottimistiche sull’essere fuori dalla crisi e già ancora di salvezza per il resto d’Europa (!)
Il
risultato è che, anche in conseguenza del complicarsi delle prospettive spagnole
e francesi, l’Italia torna ad essere sotto pressione senza aver ancora
intrapreso alcuna delle iniziative che le competenze e la solidità del governo
dei professori avrebbero dovuto garantirle, né prevedibilmente se ne trarrà
fuori velocemente senza un cambio di passo sia in termini di tempestività dell’operato,
sia in termini dell’incisività degli atti.
E,
poichè i margini per salvarsi, in una Unione Europea dove la Germania si ostina
a guardare il proprio ombelico anche dopo che dagli Stati meno solidi erano
giunti segnali forti di un maggior impegno economico e di una maggior
trasparenza, sono sempre più ridotti, non possiamo permetterci errori simili.
Ciao
Paolo
2 commenti:
Scrivevo <a href="http://www.santalmassiaschienadritta.it/2012/04/andiamo-avanti-cosi.html>questo</a> qualche giorno fa sul blog di Santalmassi:
Dopo aver a lungo sperato nell’arrivo di un governo tecnico che facesse quello che in 17 anni di seconda repubblica non era stato fatto, mi sta profondamente deludendo. Mi immaginavo che i “tecnici” avrebbero fatto bere al paese una amara medicina frutto di tutti questi anni di vuoto pneumatico, e dopo le prime necessarie gocce amare sulla riforma delle pensioni (si badi che ho 44 anni e 24 anni di contributi circa) non ho più visto la necessaria determinazione nel fare le cose. Non ero favorevole alla cancellazione dell’art. 18 la ritengo un inutile bandiera demagogica sia da parte di chi è favorevole al mantenimento – se non c’è sviluppo quella clausola non serve a nessuno – sia chi era contrario – le grandi aziende quando licenziano lo fanno per riduzione del personale perché le cose vanno male e allora si accordano con i sindacati ed eventualmente con il governo – ma dopo aver visto il disgustoso teatrino delle trattative fatto sulle spalle di un paese che arranca, ho capito che anche Monti e la Fornero non sono stati per niente seri con quei continui “stop & go”. Per non parlare poi di quello che c’è da fare veramente e su cui questo governo tace: lotta alla corruzione, riforma per rendere più snella ed efficiente la giustizia, riforma della legge elettorale, il finanziamento ai partiti (un problema che non esiste solo da ora), per finire con l’alleggerimento della pressione fiscale e lo spiegano assai bene Oscar Giannino e i suoi ospiti nella trasmissione di oggi a “nove in punto” http://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?articolo=fase-due-monti-pensioni-riforma-lavoro-cgil-cisl-economia-depressione
Credo che abbia ragione Bruno Tinti su “il Fatto Quotidiano” di stamane
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/13/chiacchiere-e-distintivo-2/204085/
quando dice:
“Tutto questo, a mio parere, significa che il governo deve avere più coraggio e smetterla di correre dietro a presunti veti incrociati. Tanto, come dicevo, sono chiacchiere. L’asta delle frequenze, la riforma della giustizia, i tagli alla politica (finanziamenti ai partiti, stipendi ai politici, abolizione di Province, accorpamento di Comuni) sono tutte cose che il governo Monti può fare benissimo; tanto lo sanno tutti che quando spiumi un pollo questo strilla. Ma poi lo spiumi lo stesso.
Alla fine voglio chiarire una cosa importante. Io non credo che il governo Monti abbia fatto tutto bene; e i miei recenti articoli si occupano proprio delle cose mal fatte. Ma fate attenzione: qui sulla terra viviamo; e il migliore dei mondi possibili è tutto ciò a cui possiamo aspirare. Non credo che qualcuno possa seriamente contestare che B & C (e anche il resto della cosca) ha fatto del suo meglio per farci vivere nel peggiore di questi mondi.”
Ecco: Come al solito sei riuscito a spiegarti meglio di me ;-)
Perdonate le troppe ripetizioni. Il bruttissimo vizio di non rileggere mai ciò che scrivo...
Posta un commento