Buongiorno,
nei giorni scorsi le dichiarazioni di uno degli intellettuali di riferimento del M5S (ormai ex), il Prof. Paolo Becchi, hanno sollevato un po' di sommamente ingiustificato scalpore.
Commentado una crisi che sembra non concludersi mai, ragionando sull'evoluzione della politica italiana (il cui corso sembra rispondere sempre meno alle richieste dell'elettorato) e prendendo spunto dalla sparatoria avvenuta davanti a palazzo Chigi durante la cerimonia del giuramento del governo Letta, Becchi ha concluso: "Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all'economia".
Apriti cielo! Sul professore, presentato come un novello Toni Negri, piovono strali, critiche, invettive ed accuse di fomentare l'odio sociale ed istigare alla violenza, al punto che persino un movimento "impermeabile" a determinate pressioni ed avvezzo ad un certo tipo di considerazioni come il M5S ne prende le distanze.
Andate a rileggere bene quanto Becchi ha affermato: si tratta di una analisi, più o meno condivisibile, non certo di una giustificazione della violenza nè tanto meno di una istigazione alla violenza.
Si potrà essere d'accordo con lui o meno, ma Becchi si è limitato a registrare che la situazione sociale italiana si sta deteriorando, che la politica non vi sta ponendo efficacemente argine, che i privilegiati continuano ad essere tutelati a discapito degli altri e che i linguaggi utilizzati sono sempre meno civili. (1)
Ed ha tratto la conclusione che questa situazione è favorevole a dare origine ad atti violenti. A me pare molto evidente che non si trattasse nè di un auspicio nè di una minaccia: io stesso (ma come me molti altri), che detesto l'idea che si possa giungere all'utilizzo di forza e violenza, avevo parlato ripetutamente altrove del timore che si possa giungere ai forconi per questi motivi. (1)
E credo che l'evidenza sia tale da giustificare il sospetto che quelle dichiarazioni siano artatamente ed intenzionalmente trravisate (confidando sulla superficialità e distrazione del pubblico) vuoi dai media per sfruttarne la carica sensazionalistica sia dai politici per screditare il M5S.
D'altra parte equivoci simili sono facilmente comprensibili nel Paese in cui oggi alle Pari Opportunità viene nominata la Biancofiore che sofisticava con la leggerezza che le si addice sui gusti sessuali di Marrazzo che sottintendeva avessero dignità inferiore dei sani appetiti del suo capo oppure ieri un Umberto Bossi diventava Ministro delle Riforme malgrado le ripetute esplicite ed inequivocabili minacce di ricorrere alla forza ed alla violenza.
Ciao
Paolo
(1) Prendete dieci persone ed insultatele: una probabilmente una tra queste vi risponderà con lo stesso tono. Adesso prendetene mille: probabilmente ne troverete più di una che vi strattonerà per il bavero. Prendetene un milione, armate e probabilmente, se l'insulto è abbastanza grave, una vi sventolerà la pistola sotto il naso. Il disagio derivante dalla crisi probabilmente non fa altro che far lievitare i numeridi chi, esasperato, reagisce.
5 commenti:
..."aiutato" dalla fretta sono spesso approssimativo e grossolano nella scrittura dei post.
Oggi mi pare di aver però toccato livelli particolarmente degni di nota.
Me ne scuso.
Spero non sia un effetto del nuovo look da architetto milanese con gli occhialini rossi.
Magari correggo un po'...
Ciao
Paolo
Buondì,
intanto una piccola nota sul programmino di qualità dove Becchi è andato a esprimere il suo pensiero. Essere ospiti a La Zanzara un pochino qualificante lo è. Se poi dai del tu al conduttore, proprio non ci siamo ;-).
Ascoltiamo anche questo
http://goo.gl/QhPpB
Cito liberamente, consapevole che il Gran Visir gode nel mettere in bocca al prossimo posizioni estreme, ma mi pare che Becchi non si tiri certo indietro:
"Totale tabula rasa"
"Scomparire, dileguare"
"Meglio la rivoluzione di questo marciume"
"Le rivoluzioni non sono pranzi di gala"
"Ci possono essere episodi di violenza"
"A costo di andare in galera sputerei in faccia a Monti e ancor di più a Prodi"
Avendo letto le sue interviste e ascoltando certe frasi, sostenere che questo personaggio non auspica la violenza mi pare difficile.
Condivido che la particolare frase che citi è solo una constatazione, ma basta leggere le interviste del professore per comprendere che egli è tutt'altro che un moderato che si limita a registrare i fatti.
C'è una bella differenza tra Paolo che parla di forconi, con alle spalle anni di post che chiariscono come la pensa e Becchi che è pronto a parlare di golpe a ogni occasione.
Saluti
T.
...corretto q.b.
@ tommaso:
confesso che nelle dichiarazioni di Becchi leggo più la fregola del cambiamento ad ogni costo (un po' alla Renzi) piuttosto che il desiderio (o la giustificazione della violenza).
Se poi mi aggiungi che le dichiarazioni sono state "imbeccate" dal solito tristo Cruciani allora...
Ciao
Paolo
@ Tommaso
Intanto buongiorno a tutti.
Ho ascoltato l'intervista che hai linkato.
Sono d'accordo con Becchi sulla sostanza (le tensioni di oggi sono pienamente comprensibili e sono colpa della politica), ma ovviamente non sono d'accordo sulla forma (l'uso della violenza, su questo ha detto una selva di puttanate).
Ecco questo ho pensato, e mi sono fermato lì.
Si tratta dell'opinione di un uomo, che sarà anche professore, ma è sempre un privato cittadino che è stato imbeccato dall'idiota giornalista di turno all'unico scopo di fare lo sgooob.
E ovviamente i media ci sono andati a nozze. E' un polverone nato dal nulla più assoluto, dire che auspica la violenza è vero, ma passare poi a dire che la incita è palesemente una puttanata, con chiari scopi di fare notizia buttando merda, in questo caso, sul M5S (che nella merda, a mio avviso, ci sguazza già da un pezzo).
E' un pò come intervistare Giovanardi sui matrimoni gay, o Borghezio sulla Kyenge. La colpa non è di Giovanardi o Borghezio che poveretti sono ignoranti come le cozze, ma la colpa è del giornalista che lo intervista con un unico scopo. Per poi parlarne per 3-4 giorni e vendere carta da culo.
@renzo @Paolo
le tensioni sono colpa della politica che fa di tutto per non rispondere alle istanze che vengono dal Paese, ma anche della temperie di rabbia generalizzata cui i media contribuiscono grandemente. Indignazione che per troppe persone è mal diretta e per sentito dire.
Una persona responsabile e intelligente si rende conto quando un giornalista cerca di usare l'intervista per contribuire a questo clima.
Visto il paragone di Paolo, non credo che Renzi cadrebbe con così grande entusiasmo nelle elementari trappole del Lord della Pochezza: uno che dà del tu solo ai suoi sodali, suvvia...
Altrimenti devo pensare che si voglia contribuire a questo clima, con quel compiacimento per il "tanto peggio tanto meglio" comune a molti grillini, che sogghignano come se le conseguenze riguardassero altri e come se essi stessi non ne portassero parte di responsabilità.
Il tutto condito dal solito narcisismo da parte di un personaggio che, senza queste sparate e la complicità di media di livello miserabile, sarebbe giustamente sconosciuto.
Saluti
Tommaso
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