Buongiorno,
per lustri abbiamo sentito raccontare storie al limite dell'incredibile sull'intelligenza politica e sulla sottigliezza di Massimo D'Alema. Intelligenza e sottigliezza che son culminate in una serie di sconfitte del partito che si vuole sia stato da lui diretto, in forma più o meno occulta, dai tempi in cui venne messo da parte Achille Occhetto, l'uomo che ebbe il coraggio di formalizzare anche nel simbolo del nome e della ragione sociale una svolta che il PCI aveva portato avanti nell'arco di oltre un decennio.
Massimo D'Alema si era visto costruire attorno l'immagine di raffinato politico abilissimo a muoversi nell'ombra, cospirando per rafforzare il proprio potere principalmente ai danni dei propri compagni di avventura politica. Dal già citato Occhetto, a Prodi a Bersani, le morti politiche attribuite alle macchinazioni occulte del Signore dei Tranelli sono una lunga lista, come rilevanti sono le percentuali perse dal partito grazie alla politica opaca da lui più o meno direttamente promossa.
Ho l'impressione che però, nel PD, sia arrivato un aspirante alla successione degno di nota. Matteo Renzi.
Perchè:
- dopo aver condotto, perdendola, un battaglia politica per la leadership interna al partito legittima, giustificata e forte, ma che ha distrutto la spendibilità politica stessa del PD, sbandierato in giro in parte ingiustificatamente come un organismo composto esclusivamente da vecchi burocrati intrallazzoni attaccati alle poltrone, tutti da buttar via senza remore,
- dopo aver dedicato alla campagna elettorale per le politiche un impegno meramente formale ed erogato in dosaggio omeopatico,
- dopo aver continuato a presentare come complotti ai suoi danni le modifiche (accordate espressamente anche per dargli maggior libertà d'azione) a regolamenti in realtà non sempre irragionevoli (1),
- dopo aver proseguito ancora per un po' nelle sue abituali critiche a posteriori alle decisioni cui si era sistematicamente preventivamente sottratto (fate voi che poi mi lamento),
- dopo aver secondo me collaborato con il luciferino Massimo D'Alema per uccidere la legislatura affondando in un colpo solo Bersani e Prodi (la carica dei 101? due
piccionipolli con una fava?), - adesso che il PD è frantumato ed invoca un leader disposto a metterci impegno, gioventù, faccia, energie e capacità di comunicare,
- mentre è ragionevole ritenere che si tornerà alle urne abbastanza in fretta e che quindi riorganizzare le fila del suo partito è una priorità se si vuol dare al Paese un possibilità di uscire dal ventennio berlusconiano,
Matteo Renzi, molto dalemianamente, si sottrae, porta la testa sotto il pelo dell'acqua e lascia andare avanti il vecchio e grigio Epifani senza fare un bao, togliendo al PD la possibilità di fare riferimento in modo chiaro alla figura a questo punto più rappresentativa.
Immagino che D'Alema possa essere fiero di lui. A Renzi non resta che farsi spuntare i baffetti. E, magari, anche una gobba di buona memoria, visto che la sua provenienza ultima è quella. Tra D'alema ed Andreotti, ma con la faccia simpatica.
Ciao
Paolo
(1) I tanti che chiedevano apertura totale alle ultime primarie farebbero bene a pensare che alle primarie precedenti aveva provato a candidarsi, prima senza aderire al PD, poi prendendo in extremis la tessera in un circolo sardo compiacente, Beppe Grillo. E il PD sarebbe potuto diventare qualcosa di molto simile all'attuale M5S. Nulla di male, ma davvero era questo che desideravano?
3 commenti:
La cosa triste è che questo furbetto è il meglio che ci possiamo aspettare come leader del centro sinistra.
Annamo bbène!
T.
Concordo sia con Paolo che con Tommaso, al momento l'unica possibilità di non far tornare B. è che ci sia Renzi dall'altra parte.
E credo che sia la priorità per il paese, non far tornare B.
@ renzo:
"l'unica possibilità di non far tornare B. è che ci sia Renzi dall'altra parte"
Non so. Il Pd ha raggiunto un tale livello di masochismo che non mi meraviglierei se, nel buio dell'urna, affiorassero 101, anzi no 102 (in fondo Renzi aveva perso le primarie contro Bersani) franchi tiratori ad affossarlo.
Ciao
Paolo
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