a distanza di decenni ho voluto replicare questa gita che mi aveva dato varie volte grosse soddisfazioni sia dal punto di vista dei panorami che da quello della fauna.
L'inizio della gita è lo stesso di questa qui, ma, invece di piegare a destra verso il rifugio Stuparich, bisogna procedere a sinistra sino a raggiungere l'attacco del segnavia 616 nel punto in cui, all'altezza del ponte della pista da fondo, il sentiero si inerpica a destra in un bosco di faggi.
La salita procede tra boschi di faggi, greti di ruscelli / torrenti, prati misti a sfasciumi calcarei, bardane e cespugli di pimo mugo sino a raggiungere i contrafforti rocciosi che risale presentando alcuni punti tecnicamente anche impegnativi ed anche un po' pericolosi perchè sdrucciolevoli, specialmente in caso di pioggia (1).
In questa fase della salita si avvicinano e costeggiano alcuni strapiombi, una grotta appena accennata ed un paio di spettacolari cascatelle e, velocemente, si raggiunge il bivacco, un vecchio ed ormai un po' malconcio 9 posti Dal Bianco posto in posizione panoramica davanti al Nabois.
Nella parte sottostante al bivacco, ma soprattutto nella conca dietro, che porta a Lavinal dell'orso ed alla Forcella del Mosè e che presenta ancora qualche traccia di piccoli nevai, abbiamo visto oltre trenta camosci (2) appartenenti ad un grosso branco, alcuni dei quali, disturbati dalla nostra presenza, ci hanno soffiato contro, esponendosi nel tentativo di farci allontanare dal resto del branco.
Il dislivello relativamente contenuto ed i cartelli alla base della salita non devono trarre in inganno: tra saliscendi ed avvicinamento la gita richiede almeno tre ore ed una certa consuetudine alla montagna, ma tra panorami, ambienti particolari e fauna (a fondovalle i più attenti hanno visto anche una velocissima lepre) vale assolutamente la pena.
Ciao
Paolo
(1) Abbiamo purtroppo avuto conferma della necessità di affrontare questa escursione con attenzione: a fondovalle, mentre partivamo, erano in corso le operazioni di recuero del cadavere di un alpinista che, forse stanco o in condizioni di scarsa visibilità, abbiamo successivamente scoperto essere morto precipitando in un dirupo. A lui va tutto il mio cordoglio.
(2) a chi volesse fare la solita considerazione sul numero eccessivo per l'areale e proporre la solita ricetta rispondo con un pacato ebbasta!
(2) a chi volesse fare la solita considerazione sul numero eccessivo per l'areale e proporre la solita ricetta rispondo con un pacato ebbasta!
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