Dall'esportazione della Democrazia alla Teocrazia

Buongiorno,

ieri l'offensiva condotta dalle milizie qaediste sciite sin da gennaio ha ottenuto un drammatico risultato: aggiungere alla già conquistata Falluja anche le città di Ninive, Tikrit e, soprattutto, Mosul, con una affermazione che ha scatenato il panico anche tra la popolazione di Bagdad.

A distanza di anni sta diventando evidente che il relativo ordine che vigeva nel Paese quando le truppe occidentali se ne sono andate dopo due devastanti guerre ed anni di embargo ed occupazione militare era una mera apparenza.

E, fatta la tara dei cambiamenti che sarebbero comunque intervenuti, stiamo assistendo al tragico fallimento di una politica occidentale che avrebbe avuto la pretesa di esportare sulle canne dei propri fucili i propri modelli socio economici (oltre che imporre i propri interessi).

Ci siamo nascosti diero la dichiarata intenzione di esportare la democrazia (paradossalmente per asservire il più laico e filooccidentale -benchè ottusamente totalitario- regime della regione), ci ritroviamo adesso, dopo una enorme quantità di morti e di atrocità, a doverci vergognare di veder crescere una barbara teocrazia.

Col poco nobile sospetto di averla nei fatti colpevolmente favorita ed il terribile dubbio che anche in situazioni analoghe (Afghanistan, primavere arabe, Siria,...) stia avvenendo qualcosa di analogo, e cioè che ad un regime spregevole se ne stia sostituendo uno ben peggiore e per di più a noi ancor più inviso.

Non posso certo dire che la politica estera occidentale abbia sortito dei buoni risultati in Medio Oriente.

Ciao

Paolo

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