Buongiorno,
nei giorni scorsi ha fatto rumore il rapporto di Vodafone in cui veniva dichiarato che "In un piccolo numero di paesi, la legge impone che le agenzie e le autorità specifiche abbiano accesso diretto alla rete di un operatore, evitando qualsiasi forma di controllo operativo sull'intercettazione da parte del gestore".
Da quanto pare di capire si tratterebbe di sei Stati "diversamente democratici", per cui in effetti la cosa è piuttosto preoccupante: in quegli Stati il governo può in qualsiasi momento e senza alcun intervento del gestore di telefonia intercettare le comunicazioni di chicchessia.
Un momento
Da un guazzabuglio di dati tra loro scarsissimamente confrontabili (ci sono Paesi in cui per legge non è nemmeno possibile comunicare quanto e come si intercetta), sembra di capire che in Italia in un anno vengano legalmente prodotti dalla sola Vodafone poco meno di 100K tabulati relativi a traffico telefonico e oltre 500K rapporti relativamente alla titolarità dell'utenza, nonchè oltre 140K intercettazioni di utenze.
Immagino che l'augusta supervisione del gestore abbia inciso significativamente nella tutela del mio diritto alla privacy. Infatti se ne vedono chiaramenti i segni dal fatto che ...
Uhm. Come mai su una tale enorme mole di pratiche non abbiamo mai sentito dei uno screzio tra Vodafone e chi richiede dati / intercettazioni nemmeno in occasione degli inevitabili casi di errore o possibili abusi? Perchè non è certo il gestore a tutelare la nostra privacy: non è il suo ruolo nè suo interesse: e la prova è che continua ad operare anche in quei Paesi dove deve dare un filo diretto a governi presumibilmente poco rispettosi dei diritti dei loro cittadini.
Anzi, come dimostrano alcune delle più grosse multinazionali del Web, dal commercio di informazioni personali dei propri utenti/ iscritti, commercio spesso direttamente autorizzato da ciascuno di noi all'atto dell'iscrizione a qualche servizio online, si possono trarre lauti guadagni.
Al di là della pretestuosità della rivendicazione di un ruolo improprio (e chiaramente non svolto) da parte di una Vodafone che probabilmente ambirebbe unicamente a non avere obblighi in tal senso nei confronti dei vari Stati, prendiamo la palla al balzo per chiederci se davvero abbiamo bisogno e se davvero è sano per il nostro Paese avere una tale mole di intercettazioni. E lo dico ben conscio di quale sia stato il ruolo delle intercettazioni in tutte le principali inchieste che hanno rivelato grossi scandali nella gestione della cosa pubblica
Ciao
Paolo
5 commenti:
Il tema e il "140K" rivelano le tue fonti di ispirazione ;-)
Saluti
T.
@ T.:
stavolta ti ho teso un trappolone!
L'articolo di Uriel è precedente al mio e cita gli stessi dati (anzi li ho ricavati proprio partendo dalla tabella che mette nel post), ma non mi interessava entrare nelle tematiche relative alla crittazione (cosa di cui sono ferocissimamente ignorante e relativamente poco interessato), come fa nel suo post.
Però, dopo lustri di polemiche sulle intercettazioni, messo leggermente in un angolo il re dei conflitti di interesse in materia, mi pareva che fosse un buono spunto per chiederci quanto di giustificato (e quanto di pericoloso) ci sia nella nostra situazione, che mi pare spropositatamente diversa da quella di altri Stati cui vorremmo somigliare.
Magari anche prendendo a spunto uno sfogo assolutamente a sproposito di Vodafone...
Ciao
Paolo
P.S. la prossima volta vincerò la pigrizia e scriverò "mila" invece di K. Così mia figlia potrà mandarmi un supponente messaggio Whatsapp dandomi del "giurassico" :-)
...vodafone dichiara circa 30 milioni di utenze in italia e 750mila richieste di informazioni ed accessi in un anno.
Quindi una utenza ogni quaranta è oggetto di attenzione nell'arco di un anno.
Mi pare un po' troppo.
Ciao
Paolo
Premetto che non mi sono mai documentato sufficientemente... cosa significa una "richiesta di accesso"?
Immagino un accesso ad una utenza per un periodo più o meno breve, comunque immagino una frazione di anno. Quindi, se fosse così, per accedere ad un utenza per un anno sono necessarie molteplici richieste per la stessa utenza. Se poi immagino che il sorvegliato di turno abbia più utenze (2? 3? 4?) e sono interessato a tutte le m utenze del soggetto è chiaro che n utenze equivale a n/m soggetti. Se poi mettiamo che i controlli sono per il soggetto e i suoi collaboratori (li chiamerei primi vicini)... il numero diviene probabilmente ancora minore, ma soprattutto dovremo iniziare a pensare non ad una distribuzione uniforme, ma ad una distribuzione altamente eterogenea... direi qualcosa che assomigli più a nodi di interesse. Così, per buttare dei numeri a caso, se sono un primo vicino ad un generico nodo di interesse, immagino che la probabilità di intercettazione sia il 90%, se non sono lo sono scendo allo 0.1%. Probabilmente quello 0.1% è alto (lo penso seriamente), però non così preoccupante come qualcuno intende.
bye,
MS
@ MS:
io sono stato colpito dalla sproporzione tra la cifra citata e quelle dichiarate per altri stati.
Per di più se pensi che si riferisce solo a Vodafone...
Ciao
Paolo
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