Forse non tutti sanno che... / La riforma della P.A.

Buongiorno,

visto l'acritico appoggio dei nostri media al leader maximo Matteo Renzi ed alle sue riforme (quali che siano), mi permetto di mettere in evidenza una serie di fatterelli che mi pare diano una immagine un po' diversa da quella luminosa e gioconda che viene avallata con un po' troppa faciloneria, secondo me, e lo faccio perchè il quadro d'insieme che si tira fuori guardando le cose un po' più in dettaglio è più preoccupante che sconfortante.


Iniziamo dalla fine, cioè dalla riforma della P.A. di cui si parla in questi giorni.

Siete contenti del fatto che ai dipendenti pubblici potrà essere imposto di trasferirsi nell'arco di 100 km per ragioni di servizio? 

Anch'io. Peccato che fosse già possibile. Ad esempio, per tutti e senza vincolo di distanza, sin dal 1957 esistono gli istituti del comando e del distacco. Infatti, ai dipendenti della P.A. succedeva di essere comandati o distaccati in sedi diverse dalla loro. E, in realtà, lo spostamento tra sedi di lavoro diverse è pratica probabilmente più diffusa nella P.A. che nel privato: si pensi a cosa avviene ad ogni inizio di anno scolastico con la definizione delle cattedre.

Siete contenti dell' abolizione dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (meglio nota come AVCP) che con i casi EXPO e MOSE aveva dimostrato di essere inefficace? 

Anch'io. Peccato che, di fatto, sia previsto che la struttura, il suo personale ed i suoi costi si trasferiscano in toto, armi e bagagli, all'interno dell'ANAC, l'Autorità Nazionale AntiCorruzione recentemente affidata al Commissario Cantone.

Siete contenti che finalmente ci si orienti verso una P.A. in cui valgono criteri di meritocrazia?

Anch'io. Peccato che l'abolizione dei benefici della legge Merloni (che in ambito di lavori pubblici premiavano i responsabili di una procedura proporzionatamente al valore della stessa) migrati poi nel codice degli appalti abolisca uno dei pochi strumenti di meritocrazia che vigevano nella P.A. Nemmeno l'altrettanto meritocratico Brunetta era giunto a tanto, infatti si era limitato a ridurli.

Siete contenti che alcuni dirigenti pubblici possano essere assunti con contratti a tempo determinato al fine di svolgere una particolare funzione?

Anch'io. Peccato che in molti ambiti, su tutti quello della Sanità in virtù degli incarichi cosiddetti "quindici septies" (dall'articolo che li aveva introdotti), fosse già possibile ed ampiamente praticato (e disincentivato perchè si prestava ad abusi).

Insomma, a ben vedere, la tanto rivoluzionaria e decantata riforma della P.A. mi pare presenti tanti elementi gattopardescamente cosmetici e talvolta persino contrari a quel che ci raccontano. Ma non sento praticamente nessuno che lo dica, magari solo per porre qualche spunto di riflessione.

Ciao

Paolo

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