Buongiorno,
il trionfale affermarsi delle schede bianche nella stanca litania in cui è stato trasformato il primo tentativo di elezione del nuovo Presidente della Repubblica rappresenta, come ho già detto, un segnale dello stato della nostra politica, aggrappata a tatticismi di corte vedute ed ai diktat dei segretari di partito.
Un voto alla pecorina: l'uomo forte ordina, gli altri belano obbediscono, con tanti saluti alla libertà politica e di coscienza.
Mi permetto di aggiungere che la scelta di Mattarella come unico candidato apparentemente in grado di conglomerare i consensi in casa PD rappresenta, malgrado la moralità dell'uomo, una fortissima concessione ad una vecchia politica (addirittura quella della Prima Repubblica) che evidentemente, al di là delle chiacchiere, ci rifiutiamo di rottamare, giusto per buttar lì una allusione.
Tristezza. Non ho altro da aggiungere.
Ciao
Paolo
4 commenti:
Buondì,
la tua opinione sulla scheda bianca, vista come tatticismo di una politica debole mi pare condivisa da molti concittadini, almeno a giudicare dagli interventi che ho sentito ieri in radio*.
Personalmente a me pare una tattica (senza connotato negativo) prudente, del tutto giustificata, visti i precedenti e visto con chi si ha a che fare.
Non vedo perché, in nome di non so quale "alta politica", si dovrebbe rischiare un pasticcio come quello del 2013, se c'è il minimo dubbio che possa verificarsi di nuovo.
Sul nome presentato, va riconosciuto che - se l'elezione riuscirà - l'uomo forte avrà fatto un gran colpo, dal momento che può mettere a tacere l'opposizione interna e allo stesso tempo ridimensionare quella esterna - il tutto grazie all'inutilità dei grillini che sembrano voler sprecare l'ennesima chance di farlo loro il colpo.
Ovviamente questa vittoria di Renzi sarà deleteria, dal momento che indebolirà i già moribondi oppositori interni, aprendo la strada a ulteriori porcherie dopo Jobs Act e legge elettorale.
Ci guadagnamo un Presidente, ci perdiamo in diritti, in sintesi.
Saluti
T.
* ancora una volta mi vergogno a essere veneto quando i due che han chiamato ieri non avevano di meglio da dire che "quanto ci costano queste elezioni" - e questo sì che è un segno dello stato della società, di chiunque siano le colpe.
PS: oggi sono di cattivo umore e ti segnalo che diktat si scrive senza c. ;-)
@ T.:
dal mio punto di vista e da quanto vedo Mattarella è visto come una figura di garanzia sostanzialmente solo dalla maggioranza di governo, cioè dalla parte che nell'immediato ha meno bisogno di essere garantita.
Non è quindi una figura largamente condivisa e di questa situazione Renzi è sufficientemente conscio da adottare una tattica volta ad impedire la possibilità che emerga un candidato migliore, in primo luogo dal suo partito.
Non inseguo quindi l'alta politica, ma semplcemente la possibilità di fare qualcosa di meglio utilizzando gli strumenti che la democrazia dà proprio a questo scopo.
"ti segnalo che diktat si scrive senza c"
L'Uomo Saggio è felice e sa trarre insegnamento dalla segnalazione dei propri errori. Però correggo anch'io, sia ben chiaro. :-)
Ciao e grazie
Paolo
@Paolo
"Mattarella è visto come una figura di garanzia sostanzialmente solo dalla maggioranza di governo"
Vedremo quanti voti prenderà, e capiremo quanto sia vera questa affermazione. A me pare che la persona sia apprezzata da una larga maggioranza, molti di coloro che non lo voteranno, lo faranno per ragioni politiche.
Si poteva scegliere un altro nome? Sicuramente sì.
Si poteva "rischiare" l'elezione nei primi tre scrutini?
Rischiare si poteva, riuscire non lo so.
Un nome condiviso con FI sarebbe comunque stato etichettato come "candidato del Nazareno", con la conseguenza di rendere imprevedibile il voto del PD e alienare il sostegno di SEL e grillini.
Un nome condiviso con questi ultimi avrebbe forse potuto raggiungere il quorum per il rotto della cuffia, ma ammesso che si fosse riusciti a discutere e ad accordarsi con la terza media di Grillo e Casaleggio, davvero ci si sarebbe potuti fidare?
"Si poteva fare di meglio" Anche io lo credo, però non riesco a essere preciso sul come.
In sintesi ci possiamo lamentare del grigiore DC da prima repubblica, ci possono dare fastidio le conseguenze politiche di quello che si presenta come un trionfo renziano*, ma la critica alla tattica delle schede bianche - che ovviamente non piace - richiede di definire precisamente un'alternativa verosimile.
Saluti
T.
* credo che il Premier abbia giocato la partita con l'obiettivo principale di trarne vantaggio personale, mettendo in secondo piano le questioni più alte. Cosa che gli è riuscita piuttosto bene, direi.
@ T.:
si poteva rischiare probabilmente un altro nome e sicuramente un altro metodo.
Personalmente interpreto tanti voti "con la firma" (cose tristissime tipo "On. Prof. Mattarella S.") come altrettante obbligazioni che qualcuno proverà a riscuotere (magari sentendosi rispondere seraficamente di stare sereni: non sarebbero i primi), segno che con questi si sarebbe potuto trattare, probabilmente anche allo scoperto.
E con la trattativa forse si sarebbe potuto ottenere un consenso ancor più ampio e sicuramente più solido che con un atto imposto. E' a questo che dovrebbe servire la poltica.
Sono pienamente d'accordo con te sul fatto che è un totale trionfo di Renzi e parte di un disegno volto ad interessi personali, non di parte politica o del Paese: trovo preoccupante il fatto che probabilmente se avesse candidato alla stessa maniera Razzi il risultato sarebbe stato simile.
E sono d'accordo con te sul fatto che ancora una volta il M5S ha perso l'occasione di incidere (sempre che in questa occasione l'abbia avuta, dopo le reiterate dimostrazioni di inaffidabilità come potenziale alleato).
Ciao
Paolo
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