Stavolta ho sbagliato (ma forse non quella precedente)

Buongiorno,

capita di doversi pentire di aver accordato a qualcuno la propria fiducia, ed è tanto più facile che succeda quando, come avviene in politica, i contorni sono sfumati, le situazioni al contorno cambiano, la conoscenza di chi gode della tua fiducia è normalmente indiretta e spesso mediata attraverso una sovrastruttura come può essere quelle di un partito.

Nel mio caso si va oltre al pentimento per aver dato il voto al PD. Nel mio caso si è evidentemente trattato di un mio grosso errore di valutazione, ed il discorso di Letta alla Camera, quello in cui delineava il programma politico del proprio nascente governo, programma ricalcato da quello sbandierato in campagna elettorale dal PdL, lo certifica in maniera chiara.

E' passato troppo poco tempo tra quando sentivo (o volevo sentire) fare determinati  discorsi / ragionamenti / promesse senza che nel partito vi fossero sostanziali distinguo al di fuori di quelli sistematici e minoritari del solito Matteo Renzi e l'attuale verificarsi di una situazione diametralmente opposta nella quale l'intero Partito Democratico si avvia lietamente a fare il contrario di quanto sinora sostenuto, senza che vi sia stato da parte di nessuno uno straccio di momento di ripensamento.


E quando dico l'intero partito intendo dire che, uno per uno, tutti i dissidenti (ma erano proprio tali?) rispetto alla linea politica dettata da Enrico Letta al Partito ed al Governo dopo il Putsch che ha esautorato Bersani hanno deciso di fare un passo indietro e accordare la fiducia, magari con qualche piccolo mal di pancia vero o presunto. Persino Civati ha scelto molto democristianamente la strada di una non sfiducia affidata all'assenza dall'aula. (1)

Quindi sono io che ho sbagliato, vuoi a (voler) vedere posizioni politiche che evidentemente non c'erano, vuoi a non (voler) riconoscere la malafede di chi simulava, vuoi a (voler) minimizzare la portata delle divisioni interne.

Ringrazio Bersani, che, pur fallendo, aveva provato a dare al PD una identità progressista che evidentemente non vuole avere, preferendo adattarsi a copiare quanto hanno già fatto (male) i precedenti governi di altra parte politica. Ed evidentemente era l'unico a volerci lodevolmente provare, vista l'unanimità che circonda in maniera molto bulgara l'inversione a U targata Letta, unanimità che io, a causa della già citata repentina ed acritica inversione a U e della mia convinzione che non esista un politico buono per ogni tempo ed ogni situazione, non riesco a giustificare diversamente che con un poco onorevole ma molto interessato attaccamento alla poltrona.

Alle politiche del 2008 mi ero astenuto, molto malvolentieri ma convintamente, nella speranza di favorire un ricambio di persone ed idee nel PD. Non è stata la vittoria di Berlusconi a farmi pentire del mio astensionismo, ma la politica dissennata che portò successivamente avanti, che andò ben oltre la mia immaginazione. Mi dicevo che sarebbe stato meglio comunque avergli votato contro. Oggi mi ritrovo ad essere andato oltre e a vedere che il mio voto, da me destinato nelle ultime politiche a ben altro, finisce per sostenere un governo che avrà nelle politiche di Berlusconi e Monti il proprio fulcro, riuscendo a puntellare una anomalia politica che paralizza il Paese da un ventennio e che io avrei voluto spazzata via.

Quindi, probabilmente e contrariamente ai miei successivi ripensamenti, nel 2008 non avevo sbagliato, ma ho sbagliato due mesi fa, perchè, dal mio punto di vista, il PD non poteva rinnegare il mandato affidatogli dagli elettori in maniera più plateale e per interessi più meschini.

Ovviamente il PD o i suoi eredi non mi vedranno più tra i loro sostenitori. Ben che vada mi asterrò. E a chi magari volesse dirmi di aspettare a vedere come Renzi cambierà il Partito, ricordo solo che un leader é chi riesce ad essere un riferimento nei momenti difficili, magari assumendosi personalmente responsabilità impopolari. Cosa che Renzi in questi giorni, con il suo mutismo, sta certificando di non saper o non voler fare. Non che le sue sterili critiche mi manchino, sia chiaro...

Ciao

Paolo

(1) Ne ho anche per lui: capisco che non abbia voluto dare fastidio al suo partito, ma ci sono situazioni nelle quali è obbligatorio farlo, se si vuole sperare in un cambiamento. 

11 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

non si può darti torto sull'enorme delusione (e incazzatura) che prova qualsiasi elettore PD che ha creduto in Bersani e si trova ora a vedere il partito per cui ha votato che stringe alleanze con chi più di tutti ha contribuito al declino italiano.

Le premesse di questo governo sono pessime e le speranze che qualcosa di buono possa venirne fuori sono sempre più flebili, anche se forse, molto forse sufficienti a giustificare una prima fiducia, viste le conseguenze di un altro voto con questa legge elettorale. Anche se temo che l'allineamento dei "dissidenti" sia più dovuto alla loro pochezza (se Civati e la Puppato sono il futuro del PD siamo messi molto male).

Trovo tuttavia che il voto per il PD di Bersani possa essere stato un errore solo se considerato a posteriori, dal momento che ciò che è accaduto non era prevedibile in questi termini e anche viste le alternative.

Nel 2008, perdonami perché l'ho già scritto milioni di volte, si sapeva in cosa consiste il governo di Berlusconi, lo si era sperimentato dal 2001 al 2006. Quello fu un errore.

Prepariamoci alla pacificazione con rimozione delle responsabilità* e al ritorno trionfante del grande statista.

Saluti

Tommaso

*La rimozione delle responsabilità resa più facile dal livellamento delle responsabilità operato dalla furia antipolitica pompata dai media che, prontamente la silenzieranno quando B tornerà sul trono.

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

ho iniziato a considerare un errore il non aver votato PD nel 2008 a posteriori, quando vidi che SB ed il PdL andavano molto oltre quanto ragionevolmente da me immaginabile.

Ma adesso vedo che il PD non rinnega quella politica ed anzi vi si allea ALL'UNANIMITA'. No ho quindi motivo di ritenere che nemmeno nel 2008 sarebbe stato particolarmente avverso a quelle politiche.

La conclusione per logica (e non per rabbia o delusione) è che ho fatto bene a non votarlo allora ed ho sbagliato a votarlo adesso.

Ciao

Paolo

renzo ha detto...

@ Paolo

Io ho seguito lo stesso tuo ragionamento: nel 2008 non sono andato a votare e alle ultime ho votato convintamente Bersani.
Però considero un errore solamente il fatto di non aver votato, per i motivi che hai elencato bene tu.
Alle ultime elezioni mi sono detto che comunque un voto dovevo darlo, e l'ho dato all'unico partito che mi sembrava serio e non basato su un leader carismatico. Diciamo che ho scelto il PD per esclusione, per cui non proprio con la profonda convinzione che il PD stesso sarebbe stato in grado di cambiare le cose. Avevo semmai la speranza che fosse l'unico partito che potesse cambiare le cose. Per cui non lo giudico un errore. Sono convinto che Bersani (e la dirigenza) abbia fatto bene e che abbia clamorosamente sbagliato da Marini in poi. Ripeto, clamorosamente.

Il domandone adesso è: se si andasse a votare ora, per chi voterei?
Alla fine credo sempre PD, stavolta per l'unico motivo di evitare che vinca B.

PaoloVE ha detto...

@ renzo:

mi sfugge perchè, a posteriori e vedendo che il tuo voto puntella una politica radicalmente diversa (se non opposta) a quella che era stata promessa tu non stia considerando il tuo voto un errore.

Io non ho votato Bersani per le sue metafore, ho votato un partito per il suo programma politico, programma che è stato bellamente sconfessato.

E, se tanto mi dà tanto, nel 2008, quando era programmatico replicare il programma del PdL le cose non sarebbero andate meglio, anzi.

Quindi confermo, per quanto vedo adesso, posso rivendicare di essermi smarcato dal giochetto nel 2008, ma devo ammettere di esserci cascato nel 2013.

Mi impegnerò perchè la prossima volta non mi rifottano e,ora come ora, non voterei.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo @renzo

come ho già scritto, sul 2008 la penso come renzo.

Qual è stato il risultato dell'astensione nel 2008?

Far comprendere al gruppo dirigente i propri errori? No. Al limite ci si è provato con le primarie.

Far governare B durante la peggior crisi dalla Guerra Mondiale? Si.

Nelle elezioni recenti, solo avendo votato B ora saresti soddisfatto ;-). Ci penserò la prossima volta. :-D

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ tommaso:

secondo me nel 2008 Berlusconi aveva già dimostrato di essere illiberale ed inadeguato al governo, ma non pericoloso sino al punto cui giunse con il suo successivo governo.

Peraltro allora il PD non dimostrava di volerlo contrastare proponendo una poltiica alternativa, da cui le mie conclusioni...

Ciao

Paolo

renzo ha detto...

@ Paolo e Tommaso

Concordo con Paolo.
Nel 2008 B. a me non sembrava pericoloso come si è rivelato poi. Che si facesse bellamente gli affaracci suoi era abbastanza chiaro, ma ditemi chi, il giorno dopo le elezioni, non ha pensato: "Ok, B. sappiamo chi è, farà probabilmente delle puttanate, però con una maggioranza tanto netta, vuoi che non riesca a fare pure lui delle cose importanti?".
Invece ne ha approfittato per fare ancora di più e in maniera ancora più spudorata i fatti suoi.
Per questo alle prossime, credo vicine, elezioni voterò il partito che ha più possibilità di non far vincere B., solo per questo motivo, e mi sembra comunque un motivo sufficiente per andare a votare. Ripeto, un motivo sufficiente, non di più.

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo @renzo

ciò che nel 2008 non si prevedeva era la crisi che stava per scoppiare e la sua entità.

Che il governo di B fosse nefasto per il fatto che non solo "si fa gli affari suoi" (e dei suoi sodali aggiungerei), ma soprattutto non fa altro, si sapeva bene. Io ricordo una diffusa insoddisfazione nel 2006, tanto che fu necessario il Porcellum per impedire al centrosinistra di governare.

Il disastro cui siamo arrivati nel 2011 è figlio dell'assoluta incapacità di pensare e realizzare politiche per il Paese da parte della classe dirigente berlusconiana.

In questo senso a mio parere non è stata una buona idea permettere il ritorno al governo di tali personaggi nel 2008.

Il dramma vero comunque è averli al governo nel 2013, quando sono arrivati terzi alle elezioni.

Saluti

T.

Michele R. ha detto...

@Paolo
"...ma non pericoloso sino al punto cui giunse con il suo successivo governo. "

In questo post la tua capacità di valutazione è messa alla prova per la seconda volta. Per la prima volta vedere il titolo del post.
Non dico i pochi mesi del 1994, ma per farsi un idea bastava il governo 2001-2006. ;-)

Ora io sono curioso di vedre se per le prossime elezioni, comunali, provinciali... se il PD con che credibilità avrà il coraggio di riproporre le primarie per la scelta dei propri candidati. Bella presa di culo dopo che Bersani è stato fatto fuori e il suo posto è stato preso da Letta!

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso & MR:

"per farsi un'idea bastava il governo 2001 -2006": potrei cavarmela ricordandovi che da un blog che si chiama "Acuto come una palla" non dovreste aspettarvi analisi degne di una lezione cattedratica di Schopenauer o Einstein.

Ma il mio smisurato ego mi impone di dire che il punto è leggermente più complesso e va al di là di quello che ci si poteva aspettare da SB, per comprendere contestualmente anche quello che ci si poteva aspettare dall'alternativa ad SB.

E, mentre nel 2013 mi aspettavo qualcosa (a sproposito posso dirlo a posteriori, ma le promesse arrivavano a valle di un percorso in qualche modo "virtuoso", di apparente rinnovamento, di apparente apertura all'ascolto della base e che aveva ai miei occhi reso il PD migliore), nel 2008 non v'era nulla che autorizzava a pensare che il PD avrebbe fatta meglio di SB, perchè allora il PD si sforzata di promettere la stessa politica, che a me non piaceva chiunque me la offrisse.

Che a fare la politica che ci propone SB sia lui o un pupazzetto con la faccia di Alfano o Letta (scegliete pure voi quale dei due) per me cambia poco, e anzi, visto che amo la chiarezza, preferisco che non vi siano interposte persone. Perchè se stavolta è bastato un anno a cancellare il ricordo delle responsabilità, la prossima non servirà nemmeno quello.

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

@Paolo
Di che ti meravigli:
Gli orfani del B in versione 2001-2006 che lo rivotarono nel 2008, potevano perdersi il 2013?

Quando mr. B. racconta che si è ripresentato perché glielo avevano chiesto racconta parte della verità*: Con Angelino a capo (per finta) - ma con altro personaggio non sarebbe stato diverso - nella versione "Primarie si fanno - non si fanno" il Pdl era al 7%.

*Chiaro come il sole che l'altra parte della verità sono i suoi guai giudiziari. Togli di mezzo il problema al vecchio sporcaccione e corruttore con un condono tombale in cambio del suo ritiro a vita privata, eliminiamo il problema in modo radicale. A questo punto è l'unico modo per riuscire a cambiare qualcosa nel paese. Brutto a dirsi, sono sempre più convinto che tolta la rivoluzione civile, quello del salvacondotto sia l'unico modo per cambiare qualcosa in questo paese. Immagino che il PD sarà tanto deficiente da accordarglielo senza chiedere niente in cambio...