Induzione al suicidio. O no?

Buongiorno, 

ho iniziato il mio personale processo di beatificazione di Tommaso, che anche oggi mi relgala un post (di cui come sempre lo ringrazio), sollevandomi dall'incombenza in giornate particolarmente impegnate.

Accendo la radio e sento Oscar Giannino che usa un tono retorico e a mio parere anche un po' viscido per strumentalizzare i suicidi del giorno. Il tutto dopo la giornata del "Disperati mai" in cui tutta Radio24 ha dato amplissimo spazio al problema del suicidio degli imprenditori. 

Quando manca il suicida con partita IVA, si pesca tra i disoccupati e tra chi ha perso il lavoro, ma questi sono seconda scelta. 

Ormai se ti impicchi perché ti sei lasciato, se ti suicidi perché hai un male incurabile devi stare attento a lasciare scritto qualcosa, se no si accorgono che ti sei dimenticato di restituire a tuo fratello i soldi della pizza dell'altro ieri, eri indebitato e l'hai fatta finita.

Colpa di Monti. 

I dati dicono che i suicidi in genere, e quelli per motivi economici non sono aumentati. Qui un articolo esauriente sul tema. Lo aveva già scritto Facci, l'ho trovato su un blog che faceva riferimento ai dati manipolati della CGIA di Mestre, lo scrive anche il direttore de La Stampa

Il fatto è che nel 2010, di fronte a un suicida al giorno per colpa della crisi, i media se ne fottevano, come hanno sempre fatto anche sulle morti sul lavoro e su tutto ciò che è più serio delle sopracciglia delle attrici o del "centauro che ha trovato la morte, forse a causa dell'alta velocità" o magari le case di Fini e le Olgettine. 

Due anni fa, silenzio di tomba (è il caso di dirlo); oggi un'attenzione tale da generare psicosi ed emulazione, cosa che per certi giornalisti è il massimo riconoscimento "professionale". 

Calabresi, che stimo, trova diverse ragioni, tutte piuttosto valide: il problema dei funerali per chi si è tolto la vita, il fatto che non si tiene più nascosto l'evento, la diffusione della crisi che ormai ci tocca tutti. 

Vero, ma manca un dettaglio. 

Mi pare che al governo nel 2010 ci fosse un tale che controllava sei televisioni e che non aveva molto interesse a far venire a galla che il mantra del "ne usciremo meglio degli altri" era falso come la moneta da tre euro. 

Mi pare invece che oggi far sì che si crei il luogo comune secondo cui "Monti ci ha talmente tartassato che la gente si toglie la vita", sia utile a far dimenticare le responsabilità di chi ci ha portato sin qui. 

Missione compiuta! 

Almeno a giudicare da quello che si sente alla radio o si legge nel bar malfamato che si chiama FB. 

Saluti

Tommaso

5 commenti:

Michele R. ha detto...

Tommaso
è tutto vero quello che scrivi, però il buon Oscar su una cosa ha ragione: Lo stato e il sistema pubblico le tasse le pretende tutte e subito, ma quando si tratta di pagare per appalti e forniture ci mette mesi se non anni.
Sappiamo che il sistema imprenditoriale è quello che è, io condivido buona parte delle critiche che gli muovete, ma se il pubblico perlomeno pagasse in tempi ragionevoli come succede da altre parti non ci sarebbe il corto circuito in cui lo stato pretende soldi delle tasse da imprenditori (e non solo) che però vantano crediti dalla pubblica amministrazione che se fossero riscossi gli permetterebbero di pagare (anche) le tasse. Tra coloro che chiamano radio24 ci sono molti che descrivono questa situazione, e sono ormai 7 mesi che Monti è a cavallo. Tra le prime cose che voleva fare (in particolare Passera) c'erano i provvedimenti per sbloccare questa situazione, ma sono sempre qui che attendo di vedere che frittata farà...

Michele che si è svegliato con pessimo umore.

PaoloVE ha detto...

@ Michele:

sottolineo di non voler minimizzare, però, per mia esperienza , il problema dei ritardi nei pagamenti è un po' inferiore a quanto si dice, il che, ribadisco, non vuol dire che il problema non esiste.

I fornitori dello Stato sanno di essere pagati in ritardo, ed applicano allo Stato dei prezzi più cari proprio in virtù di questa situazione.

Anni fa ebbi esprienza di una struttura che, sfruttando la propria autonomia gestionale, per un periodo riucì a pagare i fornitori a 30 gg. effettivi, invece dell'anno allora in uso.

Appena i fornitori si resero conto di questa situazione i prezzi si abbassarono senza trattativa di oltre il 10%: un buon modo per ridurre i costi della P.A., se qualcuno al governo volesse prender nota...

Discorso diversissimo è quello relativo alle modalità di pagamento delle imposte: il fatto che l'IVA venga calcolata sulla data fattura (e non sul pagamento della stessa) è la prima assurdità di una trafila che mantiene poi una doppia tempistica per il cittadino e per lo Stato tutta sbilanciata a favore di quest'ultimo, situazione che, a differenza di quella sui pagamenti, non è sanabile con adeguamenti dei prezzi e che è diventata particolarmente pesante con la gestione particolarmente rigida richiesta attraverso Equitalia...

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

@Paolo
siamo però sempre lì con il discorso (la parte in grassetto) che facevo nel mio precedente commento: Lo stato non può pretendere tutto e subito e poi pagare con lentezza colossale, mi vengono in mente le dichiarazioni con il 740.
Ho la pretesa che, come avviene quando ci chiedono sacrifici che dovrebbero darci il buon esempio coloro che ci amministrano, così quando pretendono le tasse lo stato quando è debitore deve essere altrettanto rapido a pagare. Trovo inaccettabile questa ASSIMETRIA NEI COMPORTAMENTI.
Lo Ripeto: Se si chiede bisogna dare per primi il buon esempio.

So bene che i fornitori ci marciano e ricaricando sui prezzi. Però l' amministrazione pubblica deve pagare subito esattamente negli stessi tempi in cui chiede ai cittadini o alle imprese, di ottemperare. Credo che tu sappia che in Germania e anche in altri paesi la pubblica amministrazione paga a 30 giorni, mentre da noi - la cosa vale anche nel privato (la mia azienda paga a 180(!!!) giorni, però se vai in un suo centro di assistenza pretendono di essere pagati subito) - campa cavallo, e tanto per cambiare sono anni che dovremmo recepire le norme in materia comunitaria che prevedono appunto il pagamento a max 30gg.

In questo caso il primo a non rispettare una legge (comunitaria) non recependola e facendo finta che non ci sia, è lo stato ladro (alla Giannino) che poi pretende che gli altri si adeguino e rispettino il suo volere. Ti pare sensato?
Michele l'anarchico

PaoloVE ha detto...

@ MR:

ovviamente non è sensato, ma fare di ogni erba un fascio lo è ancora meno, perchè porta a non affrontare nulla, e non affrontare un problema reale per inseguirne uno in qualche modo minore...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Il post trattava dell'attenzione mediatica su un fenomeno che, statistiche alla mano, non ha subito impennate dal 2009 a questa parte.

Quanto scrive MR, è senz'altro vero, ma l'incazzatura generalizzata, condivisa anche da chi i pagamenti ritardati li conosce solo indirettamente, è frutto non tanto del fatto in sé quanto del clamore mediatico diffuso sui media.

Come nel '92 tutti "scoprirono" che i politici incassavano tangenti e ci furono tanti bei rivoluzionari per sentito dire. Ora il cittadino comune si lamenta di Equitalia e ripete le tesi di Giannino che sarebbero sensate se non fossero gridate e male argomentate in quel modo.

Saluti

T.