ieri ho sentito riprendere le geremiadi di noi stati mediterranei e vicini contro la cocciutaggine, la miopia e la cattiveria teutonica nell'avversare l'ipotesi degli Eurobond (legati o meno alla realizzazione di infrastrutture).
E devo ammettere che secondo me la Merkel ha più ragioni di quante dalle nostre parti le si voglia riconoscere, purtroppo.
Perchè
con quel meccanismo all'area economica tedesca si sta chiedendo di
farsi garante del debito degli altri Paesi della UE, quelli che, se
dessero garanzie economiche adeguate, non dovrebbero avere problemi a
piazzare i propri titoli di Stato a tassi sostenibili.
Paesi che, per di più, dimostrano di essere incapaci di utilizzare in maniera decente le risorse che già hanno a loro disposizione, se è vero che non riescono a sfruttare (perchè non presentano progetti adeguati) 80 miliardi di euro di finanziamenti europei cui avrebbero diritto.
In
sintesi: siamo troppo indebitati, spendiamo ancora più di quanto
guadagnamo, dimostriamo di essere incapaci di sfruttare risorse già a
noi destinate, ma chiediamo altri prestiti e garanzie a terzi.
Provate a trovare una banca ed un garante che vi permettano di finanziarvi in queste condizioni, vedrete che risate...
E
su questi presupposti la Merkel decide, per quanto le è possibile, di
non esporre alle altrui incapacità (e talvolta malafede) le tasse dei
tedeschi, il che, per i tedeschi, potrebbe essere una scelta meno irragionevole e crudele
di quanto possa sembrare a noi mediterranei. Specialmente quando ci si aspetta che nei Paesi economicamente meno affidabili vadano al governo forze politiche euroscettiche e inclini a ripudiare politiche di consolidamento del bilancio.
Ciao
Paolo
1 commento:
Ho cercato piu' volte di immedesimarmi nella Merkel, e difficilmente mi comporterei in maniera differente.
Nell'economia Europea attuale i tedeschi sono i primi della classe.
E tutti chiedono il loro aiuto. Anzi, spesso si sostiene a ragione che se affonda l'Europa le conseguenze non saranno per loro marginali. Sono certo che cio' lo comprendono.
Ma comprendono che i Paesi che chiedono alla Germania di rispodere all'appello non si sforzano di seguire l'insegnamento dei primi della classe. E se sforzi ci sono, i risultati in ottica macroeconomia non si vedono.
Il caso italiano e' emblematico. In prospettiva non raggiungeremo a breve una riduzione di spesa e la crescita non c'e'.
La mia domanda e': perche' ci dovrebbero aiutare se non mostriamo il minimo segno di miglioramento?
Perche' dovrebbero spendere i loro sforzi per aiutare l'Europa se l'aiuto attualmente sarebbe solo un palliativo?
Ci chiedono rigore e crescita. E questa e' la strada che dobbiamo seguire per poter aspirare ad ottenere un loro aiuto.
Possiamo seguire qualsiasi strada, keynesiana o liberista, purche' preseguiamo gli obiettivi storici.
Saluti,
MS
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