Ancora sui grillini

Buongiorno, 

Post di Tommaso,che ringrazio. Mi scuso per la ritardata pubblicazione, ma faccio un po' quello che posso, cercando di conciliare il poco tempo, il desiderio di non lasciar "scadere" i post e quello di avere un ritmo di pubblicazione in qualche modo regolare

sono purtroppo circondato da entusiastici elettori grillini che festeggiano garruli l'ingovernabilità del Paese. 

Il nuovo che avanza per queste persone non può che essere meglio del grigiore che ci lasciamo alle spalle*.

Ognuno è libero di essere ottimista, ci mancherebbe. Così come io sono libero di vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto. Provo a mettere giù i punti per cui la presenza grillina sarà, a mio parere, più nefasta che positiva.
  1. Disprezzo per le istituzioni in quanto tali e ignoranza sui loro meccanismo e le loro funzioni: Molti degli elettori grillini sono gente che odia la "casta" in quanto è Parlamento, non perché lo usurpa. Odiano il Presidente della Repubblica, ma non sanno neanche bene perché. Eletti e a maggior ragione elettori hanno spesso idee molto confuse sulla complessità delle istituzioni e sulla ragione per cui determinate regole esistono. L'idea, degna di un ragazzino di terza media, che una casalinga sia meglio di un politico con esperienza nell'amministrazione del bene pubblico dà una misura evidente dell'arrogante ignoranza della complessità dei problemi e del disprezzo non solo per la politica, ma anche per il valore dell'esperienza. Allo stesso modo il rifiuto di farsi chiamare onorevole non è un avvicinare la politica al cittadino, ma è un rimarcare quanto schifo il cittadino prova per il parlamento. Ovviamente non tutti gli elettori sono così. Ma un partito che prende milioni di voti, con le parole d'ordine del M5S senz'altro ha pescato tra persone che rispondono alla descrizione del punto 1.
  2. Totale disprezzo per le regole: Grillo che detta la linea al movimento senza prendersi la responsabilità del confronto parlamentare. Vuole persino andare a parlare con Napolitano. Alcuni ignoranti indegni del diritto di voto che viene dato loro fotografano la scheda. "Ma non sapevamo!" Come se una persona che abbia un minimo di senso logico non dovesse avere il dubbio che una cosa del genere non sia lecita nel Paese del voto di scambio. Altri rissaioli rallentano le operazioni di spoglio in Lazio perché pretendono che non sia annullato il voto di altri ignoranti che hanno scritto "Grillo" come preferenza dove ciò non era consentito. Per l'elettore grillino si può accettare tutto da parte di chi è contro la "Casta". Si vede bene dove questa tolleranza per l'infrazione di ogni regola possa portare.
  3. Pronti a credere a tutto: I grillini che infestano la mia bacheca FB sono i più attivi nel rilanciare le bufale più ovvie. Sono quelli che il papa era un SS, un giorno sì e l'altro pure la maggioranza di 417(!) senatori ha votato il solito aumento di stipendio, che lo spread è un complotto delle banche. Credono a tutte le balle che dice il loro leader, convinti sempre che la soluzione sia semplice. Gente senza spirito critico e un minimo di conoscenza è indifesa di fronte ai ciarlatani come Grillo. Invocare la democrazia ingannando queste persone e solleticando gli istinti bestiali non è la via per un miglioramento della situazione di questo Paese.
  4. La democrazia diretta e il controllo via web sono panzane: La selezione dei candidati ha coinvolto pochissime persone, considerate fedelissimi come elettorato passivo e qualche migliaio come elettorato attivo. A mio parere il voto grillino è innanzitutto contro gli altri, secondariamente per le sparate di Grillo, in terzo luogo per il programma e i candidati. Di fatto l'elettore grillino ha dato una delega in bianco a un perfetto sconosciuto fidandosi dei metodi di selezione. Cui lui non ha partecipato**, a meno di non essere uno dei fortunati elettori delle "Parlamentarie". Tutta la trasparenza e il controllo via web sono nelle mani di una minoranza che si interessi realmente ora, dopo le elezioni all'attività degli eletti. Il vero controllo rimane comunque nelle mani del non democratico Beppe. 
 Per tutti questi motivi, a mio parere il M5S potrà forse ridurre privilegi e costi della politica, ma al prezzo di devastarne il funzionamento e senza ridare credibilità e prestigio alle istituzioni. 

Altro che ottimismo. 

Saluti 

Tommaso 

* Proprio come Forza Italia e Lega nel 94, mi viene da dire. O come Di Pietro e l'IDV. 

**In questo l'unico partito realmente diverso è stato il PD, ma lasciamo perdere che se no mi incazzo ancora di più.

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