Ridono

Buongiorno,

Tommaso vi offre il primo post del giorno. Il mio esce ad ora di pranzo.

un piccolo esempio di come funziona il meccanismo dell'indignazione in Italia.

1) Conferenza stampa. Presenti Delrio e Chiamparino. Fuorionda. Il vicepresidente pronuncia la frase: "Comincio io come padrone di casa, porta pazienza. Poi se vuoi andare avanti tu, a me non me ne frega un cazzo"

2) Un giornalista capisce male e riporta: "Comincio io con banalità", cambiando il senso all'intera frase. Orde di ignobili sciacalli privi professionalità riprendono la notizia. Il tutto è ricostruito dal sempre attento Luca Sofri.


3) La notizia falsa arriva sui social network, dove gli indignati un tanto al chilo rilanciano con il solito florilegio di commenti tra il sarcastico e il truce. A poco serve linkare il video originale. Una volta solleticata l'indignazione purificatrice, il suo portatore la difende dalla realtà a costo di qualsiasi incoerenza, basta leggere i commenti.

4) Ora la prendo un po' larga:

Con la nuova stagione, la consueta triade di Radio Uno, Vaticano - Calcio - Informazione, è stata contaminata da quello che con generosità si potrebbe definire intrattenimento: una striscia di cinque minuti di "satira" di livello miserabile con Fiorello e Hashtag Radiouno in cui "ridiamo delle notizie del giorno" attraverso i tweet degli ascoltatori. 
In pratica, durante questa seconda striscia si può toccare con mano la schizofrenia dell'indignato da social: quello che si dice "incazzato nero e pronto a prendere le mitragliette" però allo stesso tempo si spreme le meningi per produrre il calembour più arguto da twittare contro la Ka$ta.

Tornando quindi al tema del post; a un giorno di distanza, quando tutti nel mondo dell'informazione sanno che il caso non esiste, ecco che durante "Hashtag RadioUno" ci viene riproposta come un fatto la non-notizia della "banalità" con tanto di commento sarcastico dell'indignato ridens di turno.

5) L'effetto finale è che il cittadino medio, che tanto si diverte a ridere delle notizie del giorno si è bevuto l'ennesima notizia inesistente, che guarda caso aggiunge una goccia nel mare di un'indignazione mal diretta.

Non sono un complottista, specialmente perché non ritengo che ci siano le capacità non dico di ideare, ma di certo di realizzare bene un complotto. Non credo quindi che ci sia un obiettivo dietro alla bramosia di generare indignazione del nostro mondo dell'informazione (e non). Credo invece sia l'effetto combinato dell'assenza di professionalità nei giornalisti, di una sciatteria nella loro dirigenza e della moda del momento.

Rimane però un fatto: ogni giorno vengono fuori queste bufale e non-notizie rilanciate dal coro della cosiddetta informazione. E giorno dopo giorno si vede l'effetto di questo. Ormai anche nella testa delle persone

Qui la responsabilità non è dei politici cattivi, ma della complicità tra gli spacciatori di balle e le legioni di sedicenti indignati che però "vogliono ridere delle notizie del giorno"

E ridono.

Saluti

Tommaso

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