Nei panni della Camusso

Buongiorno,

dopo mesi e mesi di schiaffi, accuse ed attacchi al sindacato (1), dopo aver buttato sul tavolo qualche questioncina di poco conto nel loro campo (vado a memoria: l'art. 18 e la sua inapplicabilità al personale del sindacato -ma anche dei partiti come il PD, cosa che Renzi normalmente omette-, il TFR in busta paga -con buona pace del credit cruch per le piccole imprese e della previdenza integrativa per i lavoratori dipendenti-, la contrattazione nazionale, il salario minimo...), improvvisamente, sorpresa sorpresa, il Primo Ministro Renzi sente la necessità di confrontarsi in sede istituzionale con il sindacato stesso.

Quindi, vista la vastità degli argomenti e la possibile distanza delle posizioni, fissa un appuntamento per oggi alle otto. Sala Verde. Durata? dalle otto alle nove, poi, alle nove, c'è l'incontro coi rappresentanti del mondo imprenditoriale: sarebbe spiacevole far aspettare Squinzi.

Quindi la maggior parte di voi starà leggendo questo post ad incontro già ampiamente concluso (lo so, mi sono preso tardi: me ne scuso).

Ecco, se io fossi la Camusso non mi sarei presentato.

Con quella tempistica ed il gelo nei rapporti che si è consolidato nei mesi scorsi, potrebbe forse essersi trattato di un invito a bere un caffè veloce, se i rapporti fossero buoni. Ma mi dicono che il bar lì vicino li faccia migliori, quindi direi di no.

O forse di una trappola, della serie "Io faccio da esca, li invito ed appena sono tutti dentro, ZAC!, fate scattare la retata, li prendete tutti dal primo all'ultimo e li mandate in esilio dove non mi rompano più". Degno di chi ha ordito l'agguato dei 101, che si aggira ancora in libertà e nell'anonimato, ma improbabile.

Seriamente: in definitiva temo che si tratti di una plateale foglia di fico. Con tweet del tipo: "#sindacatostaisereno: avete visto che non sono autoreferenziale. In fondo li ho invitati e ci ho parlato insieme. Tanto dovavasi.". Tweet pubblicato prima ancora che i rappresentanti siano usciti da palazzo, perchè nel marketing la tempestività è essenziale.

Ma temo ancor di più che possa essere l'inizio di un plateale showdown tra Renzi ed il sindacato e che le accuse di voler assomigliare alla Tatcher comincino a prender concretezza.

Spero di essere smentito.

 Ciao

Paolo

(1) Ho trovato particolarmente subdola ed odiosa l'accusa al sindacato di non essersi interessato di difendere i precari. Che è la mezza verità marcia, perchè proprio la frammentazione e l'estrema precarietà dei contratti (che il sindacato ha in realtà sempre contrastato invano) rendeva non sindacalizzabili ed indifendibili dal sindacato i lavoratori precari.

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

tutto amaramente vero. Compresa l'odiosità del "dove eravate" quasi che i responsabili primi dello stato del mondo del lavoro siano i sindacati.

Il tutto in un Paese in cui l'odio per il sindacato è luogo comune da bar. Nella stragrande maggioranza dei casi espresso per sentito dire da persone con esperienza diretta nulla.

Saluti

T.