Buongiorno,
giungo con un po' di ritardo a commentare la lettera "Strictlty Confidential" indirizzata dal vice Presidente della Commissione Europea Jyrki Katainen a Padoan, lettera che ha generato un tourbillion di comportamenti irrituali se non sprezzanti da parte degli esponenti del governo italiano (e relativi commenti), comportamenti talmente anomali da catalizzare l'attenzione, sviandola dai contenuti della lettera stessa.
Ed in effetti la mia impressione è che il governo italiano abbia scelto di perseguire anche in Europa il metodo Renzi, sollevando una spessa cortina di fumo, provocando e denigrando, a ragione o a torto, chi gli ha mosso critiche e ponendolo in qualche modo sul banco degli imputati e spostando l'obiettivo dal merito della questione.
Dal punto di vista della comunicazione mi pare che la cosa abbia funzionato: come anni fa si parlava delle bandane di Berlusconi, del suo attardarsi al cellulare lasciando in attesa gli altri capi di Stato, oppure delle corna da lui simpaticamente prodotte nelle foto di gruppo, oggi mi pare che si parli dell'opportunità o meno di pubblicare una lettera confidenziale (ma che peraltro in spregio alla segretezza era già stata anticipata probabilmente dal mittente stesso agli organi di stampa internazionale) o di "minacciare" di pubblicare le spese della commissione europea, sottintendendo ovviamente che questa sia "sprecona" oppure del count down relativo all'incarico di Barroso.
Missione compiuta, quindi: si guarda al dito, e si è talmente accecati dalla cortina fumogena che non ci si rende nemmeno conto che le risposte del tipo "Stiamo discutendo di uno o due miliardi di differenza, possiamo metterli anche domattina, corrispondono a un piccolissimo sforzo" sono irritanti e stonatissime nella bocca di chi guida un governo che in realtà di miliardi ce ne deve mettere non uno o due ma quasi cinque ed evidentemente raschiando il fondo di un barile prossimo ad essere sfondato al punto che si parla di essere già costretti con grandi sarifici a tagliare capitoli di spesa attinenti a Scuola e Sanità.
In sintesi prevediamo di non rispettare nè parametri nè accordi europei. Due affermazioni che contengono almeno due smentite, esplicite ed implicite: che la nostra situazione economica sia arrivata ad una svolta in meglio (1), e che la nostra affidabilità politica sia migliorata.
Ogni giorno che passa assomigliamo sempre più a quel Paese che aveva un primo ministro "Unfit to lead Italy" e che si lasciava da questo docilmente condurre verso il baratro. Perchè alla fine, alla realtà (ed in subordine all'Europa) sembra che non bastino gli annunci, nè procrastinare nell'attesa che la ripresa ci corra incontro.
Ciao
Paolo
Dal punto di vista della comunicazione mi pare che la cosa abbia funzionato: come anni fa si parlava delle bandane di Berlusconi, del suo attardarsi al cellulare lasciando in attesa gli altri capi di Stato, oppure delle corna da lui simpaticamente prodotte nelle foto di gruppo, oggi mi pare che si parli dell'opportunità o meno di pubblicare una lettera confidenziale (ma che peraltro in spregio alla segretezza era già stata anticipata probabilmente dal mittente stesso agli organi di stampa internazionale) o di "minacciare" di pubblicare le spese della commissione europea, sottintendendo ovviamente che questa sia "sprecona" oppure del count down relativo all'incarico di Barroso.
Missione compiuta, quindi: si guarda al dito, e si è talmente accecati dalla cortina fumogena che non ci si rende nemmeno conto che le risposte del tipo "Stiamo discutendo di uno o due miliardi di differenza, possiamo metterli anche domattina, corrispondono a un piccolissimo sforzo" sono irritanti e stonatissime nella bocca di chi guida un governo che in realtà di miliardi ce ne deve mettere non uno o due ma quasi cinque ed evidentemente raschiando il fondo di un barile prossimo ad essere sfondato al punto che si parla di essere già costretti con grandi sarifici a tagliare capitoli di spesa attinenti a Scuola e Sanità.
Ma la luna cui non si riesce a guardare è chiaramente scritta in quella lettera e ovviamente non ci porta alcuna buona notizia (nè alcuna novità, per chi sia stato appena un po' attento alle cose di economia):
"Compared
to the 2014 Stability Programme, Italy's DBP postpones the
achievement of the MTO to 2017 and slows down the reduction of the
debt-to-GDP ratio in the coming years. As a result, the DBP plans to
breach Italy's requirements under the preventive arm of the Stability
and Growth Pact (SGP)"
e
"Italy
plans a significant deviation from the required adjustment path
towards its medium-term budgetary objective (MTO) in 2015 based on
the planned change in the structural balance. Moreover, the planned
change in the structural balance for 2015 would also fall short of
the change required to ensure adherence to the transition debt rule".
Ogni giorno che passa assomigliamo sempre più a quel Paese che aveva un primo ministro "Unfit to lead Italy" e che si lasciava da questo docilmente condurre verso il baratro. Perchè alla fine, alla realtà (ed in subordine all'Europa) sembra che non bastino gli annunci, nè procrastinare nell'attesa che la ripresa ci corra incontro.
Ciao
Paolo
(1) Non è che esposta al calore della fiamma di una candela, la lettera di Katainen rivela una scritta fatta col succo di limone (si sa che anche Katainen è stato una Giovane Marmotta) che recita "Be careful: default is arriving..."?
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