Coerenza

Buongiorno,

come ricorderete mi diletto di tanto in tanto a fare le pulci ad alcuni giornali di cui ho scarsa stima (perchè anche per incartare il pesce trovo di meglio).

E' in questo contesto che vi sottopongo questo breve ma appassionato articolo di Alessandro Sallusti, direttore de il Giornale, in cui esprime vicinanza ed apprezzamento a Gian Micalessin, un giornalista della sua testata che ha deciso di raggiungere il fronte siriano per documentare quanto vi avviene.

Bello e condivisibile: anch'io apprezzo il coraggio e l'impegno di Micalessin (e gli faccio un sentito in bocca al lupo), come apprezzo quello di chi si reca in aree a rischio, magari accettando di fare grossi sacrifici e mettendo in pericolo la propria vita per rendere un servizio agli altri. Che sia soccorrendo profughi o documentando gli eventi poco importa.


Ed è questo il punto, ed è un punto abbastanza grosso che Sallusti se ne accorge da solo: "Più volte, su questo giornale, abbiamo criticato chi va a cercare guai inventandosi mestieri o per senso di avventura.".

Esatto: senza andare molto indietro nel tempo troviamo articoli come questo, a titolo "Vanno allo sbaraglio e noi paghiamo", in cui si dice chiaramente, con malcelato disprezzo e, ritengo all'unico scopo di bastonare persone di altra idea politica, che (1): "Volare laggiù nel deserto, a qualsiasi titolo, equivale a percorrere l'autostrada contromano. Non si può pretendere di farla franca. L'evento più probabile è crepare ammazzati." e "Auguriamo loro di tornare, ma non contino sui nostri 007, ormai disarmati e privi di forza contrattuale. L'unico consiglio a chi sogna un soggiorno in Medioriente per aiutarne i popoli è questo: lasciate perdere. Le vacanze più intelligenti hanno quale meta Viserbella o Milano Marittima, almeno finché non saranno state invase dai cammellieri."

Amen e con tanti saluti alla coerenza che il Giornale conferma di non voler trovare.

Mi rimane da chiarire perchè io ritenga che ancora una volta certe posizioni siano dettate da una forma di odio politico che ritengo di vedere in questa testata. I motivi sono sostanzialmente due:
Ciao

Paolo

(1) Tastate, tastate pure abbondantemente

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