Buongiorno,
i più pazienti ed affezionati di voi si ricorderanno forse che un po' di tempo fa non avevo trovato di meglio che martoriarvi i ciufoli con una lunga serie di post sull'inconsistenza del mito del made in Italy, post che ho poi raccolto e chiosato in questa pagina tematica.
Ieri ho trovato questo pezzo che affronta in maniera molto più autorevole lo stesso argomento, ricorrendo spesso agli stessi esempi (Ikea, Starbucks, le catene di alberghi,...) ed arrivando spesso alle stesse conclusioni, che erano peraltro spesso state contestate.
Ma se lo dice una coppia di alti consulenti di Mc Kinsey sul quotidiano online di Luca Sofri è tutto molto più fico, quindi ve lo suggerisco...
Ciao
Paolo
1 commento:
Buondì,
l'ho letto anche io, e l'ho trovato interessante.
Che i furti legalizzati praticati ai danni dei turisti, allontanino gli stranieri è sotto gli occhi di tutti. E ci sarebbe da dire che l'aumento del costo della vita causato da commercianti avidi lasciati liberi dall'assenza di controlli e sanzioni per 10 anni lo sentono anche gli italiani e non solo chi viene a passare le vacanze qui.
Che la dimensione che più volte ho definito pulciosa di troppe aziende italiane sia il problema dell'industria manifatturiera italiana è altrettanto condivisibile.
Interessante anche l'analisi sull'utilizzo di internet per le aziende.
Non condivido molto l'eccessiva esaltazione del settore terziario come panacea.
Saluti
T.
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