In subordine

Buongiorno,

le "esplorazioni" di Bersani e di parte del PD alla ricerca dei numeri per poter formare un governo mi pare stiano configurando un progressivo abbassamento del livello qualitativo delle prospettive politiche che possiamo aspettarci.

Dal mio personalissimo punto di vista l'ipotesi (ormai uccisa dai risultati elettorali sfumata ed impercorribile) di un governo di centro sinistra, saldamente nelle mani di un PD ed in cui l'azione rinnovatrice di Renzi cominciava a farsi sentire mi poteva convincere (e mi aveva convinto al punto di farmi recedere dal non voto), perchè prometteva la possibilità di soddisfare in contemporanea esigenze di rinnovamento e moralizzazione della politica, alternanza e esperienza di governo, mantenendo una sua certa coerenza ed organicità.

A valle delle elezioni vedevo in subordine con minor favore, ma ancora accettabile, l'ipotesi di estendere l'alleanza al M5S, ipotesi che Bersani ha cercato di percorrere ma che mi pare ormai affondata anch'essa nell'intransigenza e nella diffidenza (entrambe più che legittime, sia ben chiaro) dei Grillini. 

Rispetto all'ipotesi precedente questa strada mi sembrava presentare maggiori rischi legati all'inesperienza ed alla radicalità della componente del M5S, ma il M5S mi pare abbia raccolto molte di quelle battaglie che la sinistra ha nel tempo colpevolmente trascurato (ambiente, diritti di genere e civili, ...) nell'inutile rincorsa al centro che ha caratterizzato i suoi ultimi decenni: diciamo che ci vedevo (o ci volevo vedere) un'occasione per rimediare ad alcuni errori di rotta e la possibilità di mediare un linguaggio ed una proposta comune.

Temo che per me l'assicella della aspettative accettabili si arresti qui.

Perchè ho già espresso (e confermo) la mia avversità alle ipotesi di governissimo che sento ventilare: sarebbe la copia indebolita di quello che ha già fallito mesi fa, e nulla mi fa pensare che, sostituendo Bersani (o qualcun altro) a Monti, la versione depotenziata e meno coesa del governo precedente (l'appoggio al quale ritengo sia già costato moltissimo in termini elettorali al PD) darebbe risultati migliori di quelli che abbiamo già visto, e che sono stati scadenti, benchè migliori di quelli del pessimo governo di destra di inizio legislatura.

Resta da capire se il Paese sia in grado di giungere a nuove elezioni in condizioni accettabili e, nell'eventualità, quale possa essere il futuro politico nazionale in questo contesto.

Ho infatti l'impressione che le due alternative adesso rimaste alla principale forza di centro sinistra (governissimo o elezioni) abbiano come esito inevitabile la sua sostanziale estinzione, perchè dubito che l'elettorato del PD accetterebbe di buon grado che si offra al PdL l'opportunità di tornare a governare, dopo il triennio (o ventennio, scegliete voi) che ci ha già offerto e dopo il rovescio elettorale del PdL che, nel sostanziale silenzio dei media intenti a enfatizzare quello del PD, è stato numericamente ben peggiore di quello del PD stesso; dubito altrettanto che il PD sarebbe in grado di uscire indenne decentemente da una seconda tornata di primarie, prima ancora che da nuove elezioni politiche, visto che le precedenti primarie sono servite a creare una malcelata frattura tra anime diverse che hanno scelto di arroccarsi in posizioni distinte invece di operare in simbiosi e, purtroppo, così facendo, di danneggiare sia il Partito che il Paese.

Che ci si arrivi dopo la fotocopia sbiadita del governo Monti o direttamente, temo che le prossime elezioni saranno quindi un affare tra Grillo e Berlusconi, perchè dubito che il Pd (che già ha sacrificato il proprio interesse rinunciando ad andare subito al voto quando Berlusconi rassegnò le dimissioni) avrà modo di uscire da questa situazione , o quanto meno non riesco ad immaginare come potrebbe farlo. Devo ammettere che non avrei mai immaginato di trovarmi a fare i conti con un nuovo bipolarismo Grillo - Berlusconi.

Ciao

Paolo

6 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

analisi condivisibile, naturalmente.
Il dato uscito dalle urne che rende totalmente pessimisti è che il 50% e passa dei votanti ha scelto i populisti. Siano essi quelli che ci hanno rovinato sinora, o i "Superiori" che contano di farlo nei prossimi anni.

Non c'è nessuna speranza di avere una classe dirigente in grado di tirarci fuori dalla crisi in questa situazione.

Finirà male.

Saluti

T.

B ha detto...

E se invece, a legge elettorale invariata, dopo ulteriori elezioni tornassimo nella posizione attuale? Magari con rapporti di forza diversi, ma comunque privi di una qualsiasi possibilità di formare un governo?

Tra le ipotesi che hai elencato ne hai omessa una a mio modo di vedere interessante: se il tentativo di formare un governo fosse affidato ad un uomo del M5S quali possibilità ci sarebbero? Non sarebbe comunque necessaria un'alleanza di fatto con il PD, che avrebbe modo di gestire la situazione con i voti necessari a Grillo?

renzo ha detto...

@ Tommaso e Paolo

Finirà MOLTO male: vincerà B. e governerà con il sostegno del centro.

Good night... and good luck.


PaoloVE ha detto...

@ B:

dubito della possibilità che il PD non venga ulteriormente pesantissimamente ridimensionato da questa situazione: l'elettorato gli ha dato il mandato di formare un governo che ci tiri fuori dalla crisi ed avvii le riforme, come aveva promesso.

Se il PD non ci riuscisse ne pagherà le conseguenze.

L'ipotesi di un governo a 5 stelle è stata bruciata sin da subito da Grillo, la cui pretesa sarebbe quella di governare senza alleanze, con una logica del tutto o niente da cui difficilmente Grillo può recedere senza finire in palese contraddizione (è molto "vecchia politica delle poltrone" pensare che non si ragiona sugli otto punti di Bersani se a proporli è un governo del PD, ma vanno bene se li porta avanti il M5S).

E credo che nessuno sarebbe così pazzo da accordare la fiducia al di fuori di un programma politico definito a chi dichiaratamente vuole spazzarlo via (lui e le istanze che rappresenta) dalla scena politica.

E niente fiducia = niente governo.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@B

l'ipotesi del governo affidato al M5S non tiene conto dell'evidente ostilità alle istituzioni che i grillini hanno manifestato sin qui.

Ipotesi ottimistica (mondo delle fatine): si forma un governo M5s con appoggio PD, si fanno alcune riforme di riduzione dei costi, magari qualcosa di più delle simboliche, ma inutili sforbiciate a stipendi e numero dei Parlamentari con Province e patate a contorno.

Ipotesi semi-ottimistica: si forma il governo di cui sopra, ma la miseria intellettuale, politica, e culturale dei grillini viene smascherata, magari insieme al loro essere fondamentalmente non democratici. Alle elezioni conseguenti qualcuno tra gli elettori si sveglia e almeno ci liberiamo dell'orco Grillo e del suo esercito di troll (non nel senso informatico del termine).

Ipotesi pessimistica. Alla luce di quanto dichiarato sinora dai grillini e dal loro paranoico leader (oddio ho scritto leader, lui è solo un megafono ecc ecc), Napolitano non rischia l'azzardo. Si va a nuove elezioni prima o dopo un pessimo governo tecnico che nuoce al PD sicuramente. Alle elezioni, in funzione di quanto B è riuscito a evitare che il governo nuoccia anche al PDL, vince uno dei due miliardari. Game over.

Nota finale: perché il PD sarà punito? Per aver perso le elezioni.

Saluti

Tommaso

B ha detto...

Effettivamente quello che avevo in mente io era l'ipotesi semi ottimistica di cui fa ben correttamente menzione Tommaso.
Scenari migliori non sono possibili... se non altro quello ha il vantaggio di non sembrare impossibile a sua volta.