Cosa desidero io? |
Buongiorno,
oggi vorrei provare ad "incrociare" quelli che sono i miei laidi desideri in materia elettorale (nell'azzardatissima e quasi inconsulta ipotesi che possano in qualche modo rispettare dei desiderata universali) con le risposte che la riforma ipotizzata in questi giorni dà, almeno da quanto sembrerebbe trasparire dalle indiscrezioni sin qui propolate alla stampa.
Pertanto (rullo di tamburi), a mio augusto ed insindacabile giudizio un sistema elettorale deve:
- garantire rappresentatività del volere dell'elettorato (olè)
- garantire governabilità al Paese (olè)
- permettere il ricambio della classe politica -ovviamente sulla base del punto 1- (olè)
- garantire possibilità di alternanza (olè)
- garantire la possibilità di un voto non influenzabile (olè)
far vincere il mio partito, se ne avessi uno(e olè)
(fine rullo di tamburi)
Chiunque legga questi punti potrà obiettare che si tratta di una pseudoanalisi molto teorica e comunque estremamente influenzata dai precedenti fallimenti del sistema elettorale italiano.
Mi ringrazio quindi delle obiezioni che mi sono fatto, perchè in questo modo mi permetto di spiegare che tutto ciò è verissimo, come è vero che ciò che non può funzionare in teoria non lo farà nemmeno nella pratica e che imparare dagli errori è un bene.. :-)
Mi ringrazio quindi delle obiezioni che mi sono fatto, perchè in questo modo mi permetto di spiegare che tutto ciò è verissimo, come è vero che ciò che non può funzionare in teoria non lo farà nemmeno nella pratica e che imparare dagli errori è un bene.. :-)
Democracy Leage |
a. ritorno al proporzionale
b. nessuna preferenza
c. sbarramento al 4 - 5%
d. assenza di indicazioni di coalizione
e. indicazione del premier
f. riduzione dei parlamentari
Il punto a., cioè il ritorno ad un proporzionale più o meno corretto, pur andando apparentemente incontro al primo dei miei desideri (la rappresentatività), sembra essere, nelle mani dei non rinnovabili politici italiani, motivo di ingovernabilità, come ha ampiamente dimostrato la Prima Repubblica, con i suoi millanta governi di infima durata e minore credibilità, nonchè un limite all'alternanza. E quindi massacra le mie speranze numero 2 e 3 (governabilità e ricambio).
Dall'altro lato mi pare che l'insieme delle indicazioni di cui ai punti
b. e c. ripropongano pari pari il sistema dei nominati che tanto ci ha
infastidito nel Porcellum. In assenza di preferenze a nessun politico
sarà permesso di crescere all'interno di un partito in dissenso alle
principali correnti, mentre contemporaneamente lo sbarramento al 4 -5%
gli impedirà di affermarsi al di fuori di un partito strutturato e
dignitosamente forte. Mi pare che questo sia abbastanza per sostenere
che il punto 3. (il ricambio) dei miei desideri rimane sostanzialmente insoddisfatto.
Ho già scritto ieri che trovo contraddittorie le indicazioni d. ed e., contraddittorie ed anzi pericolose, in quanto promuovo una politica di tipo personalistico, indicando un premier sostanzialmente libero di far quel che vuole, in quanto non vincolato ad alcuna alleanza politica.
Magari questo in Italia può soddisfare all'esigenza di cui al punto 1. dei miei desideri, visto che per anni si è dibattuto di SB e di candidati alternativi invece che di programmi, ma non era questo che intendevo quando parlavo di rappresentatività del volere dell'elettorato, perchè dire che si accetterà tutto quanto verrà fatto dall'Uomo Forte (magari a patto che sia quello per cui tifo) non è esprimere una volontà, ma dichiarare di non averne una.
Non credo che dare a Casini la possibiltà di mettere all'asta tra PD e PdL la propria alleanza e permettere a Bersani di non prendere posizione tra UdC e SeL valga il rischio, non vi pare?
In compenso è da notare che l'insieme a., d.
ed e. di fatto uccide il bipolarismo e ricrea le condizioni per quel
grande centro che fa godere Pierferdy come un riccio e mette una pietra sopra al mio desiderio numero 4. (alternanza).
Infine non credo valga la pena di parlare del punto f., perchè in realtà non è strettamente parte della riforma elettorale, in parte perchè, come già indicato, prevedo che della riduzione dei parlamentari non si farà nulla, se non in proporzioni omeopatiche :-)
Insomma, in sintesi, visto che nei dettagli non ancora rivelati non possono che nascondersi porcherie, forse è meglio se anche per la riforma elettorale (oltre che per il governo) chiamiamo un tecnico, visto che i politici sembrano intenzionati a portarci dal Porcellum al Bordellum, nella speranza di ripararsi le chiappe da una prevedibile bocciatura nelle urne ed in spregio all'interesse ed alla volontà collettive. Dovessi descrivere il risultato cui tende la riforma lo definirei con un neologismo: il cattocaudillo. Non proprio il massimo delle mie aspirazioni.
Anche in questa occasione i nostri politici sembrano impegnarsi a confermare il peggio di sè.
Anche in questa occasione i nostri politici sembrano impegnarsi a confermare il peggio di sè.
Ciao
Paolo
3 commenti:
Mi vengono i brividi se si realizzase quello che scrivi. Personalmente considero irrinunciabile nella nuova legge elettorale:
- Il maggioritario per garantire la governabilità.
- La possibilità di esprimere una preferenza, che dà al cittadino la possibilità di scegliersi il proprio rappresentante.
- Almeno un tetto per il numero dei mandati. So che non è una buona scelta perché questo penalizza la possibilità di formarsi una classe politica preparata, ma da noi è l'unico sistema per levarci dai coglioni gli inamovibile di lungo corso.
Naturalmente, come scrivevo già ieri, immagino che la scelta sarà assai vicina a quanto da te scritto, perché il riciclarsi è lo sport preferito dai nostri politici. Una vita tutta chiacchiere e ruberie è meglio di una vita spesa a lavorare per davvero.
Sempre più pessimista sulla possibilità per questo paese di rialzare davvero la testa, Michele.
...tra i punti di sopra mi sono dimenticato la soglia di sbarramento che deve essere almeno al 8% su base nazionale. Far fuori i partitini dalla scena politica nazionale è condizione irrinunciabile per garantire la governabilità.
Buongiorno,
Non credo che esista una legge elettorale che possa modificare la situazione politica di un paese in cui il 47% e passa della popolazione è analfabeta funzionale e in cui percentuali altissime prendono informazioni solo dalla fogna che è la nostra televisione (compresi anche i finti schienadritta).
Saluti
Tommaso
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