Costas Vaxevanis: ma non ci avevano detto che...

Buongiorno,

ai più il nome di Costas Vaxevanis non dirà granchè, ma dovrebbe, per un po' di motivi.

Costas Vaxevanis è un giornalista greco che è stato arrestato nei giorni scorsi per aver pubblicato una lista di oltre due mila importanti personaggi greci che sarebbero titolari di conti occulti presso l'HSBC, in Svizzera.

Il giornalista sostiene infatti che la lista che ha pubblicato (e che contiene molti politici al governo) sia quella consegnata da Christine Lagarde al governo greco un paio d'anni fa e sostiene di poterla legittimamente pubblicare nel nome del diritto di informazione, mentre llo Stato greco ritiene di doverlo arrestare non perchè quella lista sia falsa (non stanno entrando nel merito), ma perchè violerebbe la privacy di chi vi è dentro.

E, in questo, ci sono tutti i motivi per i quali di Vaxevanis in Italia si sentirà parlare poco: perchè il suo caso ci ricorderebbe due scheletri negli armadi delle piccole e laide caste italiane.

In primo luogo ci ricorda che una simile lista ce l'ha anche l'Italia, viene chiamata "Lista Falciani" ed è oggetto di lotta giurisprudenziale per poterne stabilire l'utilizzabilità da parte della Finanza. E anzi, di liste ce n'è più di una. E al loro interno compaiono molte più persone di quante ve ne sia nella lista greca, e molte celebrità di ogni tipo, genere e natura. In primo luogo vi compare pressochè per intero il mondo della moda (per dire quanto il made in Italy contribuisca con fervore a tenere in piedi lo Stato italiano).

In secondo luogo ci ricorda che, parlando del caso Sallusti, i nostri ineffabili giornalisti ci hanno frantumato le gonadi sino a ieri ripetendo compulsivamente che non esiste paese occidentale dove un giornalista possa essere arrestato per quello che pubblica. Al di là delle considerazioni sulla giustizia o meno del fatto, vedo che a Vaxevanis in Grecia capita di essere arrestato, senza che gli venga imputato di aver pubblicato falsità diffamatorie ed essersi rifiutato di pubblicare rettifiche, il che marca persino una certa differenza con il direttore del Giornale, a tutto favore del giornalista greco.

E i nostri giornalisti che fanno? Autocritica forse? No, nemmeno un plissè.

Probabilmente penseranno che sia così che si è coerenti e schiene dritte.

Ciao

Paolo

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