Il terzo uomo

Buongiorno,

negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un rincorrersi di notizie / eventi che hanno sempre avuto il sapore del preludio ad un cambiamento profondo, cambiamento che non si è però mai concretizzato. 

Abbiamo sentito parlare di abolizione delle province o più genericamente degli enti inutili, di rottamazioni di politici, di traditori e responsabili, di dimezzamento dei parlamentari e dei loro stipendi, adesso ci parlano della possibilità di eliminare le Regioni per sostituirle con tre sole aree (Nord, Centro e Sud).

La maggior parte di queste proposte è giunta in occasione di qualche scandalo che investiva l'ente di cui si ipotizzava l'abolizione od il ridimensionamento, ma non ha avuto poi alcun seguito, in parte per la portata normalmente estrema della risposta ed in parte per la mancanza di volontà della politica di mettere in discussione i propri privilegi.

L'esigenza di cambiamento è talmente forte che i due dei tre politici che più fortemente stanno connotando la scena italiana dell'ultimo periodo (Renzi e Grillo, il terzo è ovviamente Monti), hanno  la principale (ed in un caso forse l'unica) forza propulsiva proprio nella parola stessa "cambiamento".

Il fatto è che il terzo politico, Monti, si sta dimostrando nei fatti un importante baluardo per chi voglia mantenere i privilegi dei cosiddetti poteri forti, cioè, in politica, di tutti i principali partiti.

Un paio di anni fa ipotizzavamo che il colpo di mano tentato nel PdL da Fini avrebbe portato ad uno scontro tra Berlusconi e Bersani, con la possibiità di inserimento da parte di una forza centrista.

Oggi credo che si prospetti uno scontro tra Monti e Grillo, con il primo che aggrega oltre ai già dichiarati alleati Casini e Fini (politicamente morti al di fuori di questa ipotesi) anche i più riluttanti Bersani e Berlusconi.

Ecco perchè si fa tanto parlare di Monti bis, secondo me.

Ciao

Paolo

5 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

forse vado un po' fuori dal senso del post, ma ci rendiamo conto che ogni volta si parla di reagire al comportamento disonesto del singolo attaccando (o abolendo) l'istituzione?

Che senso ha pensare di risolvere il problema delle immense ruberie negli enti regionali abolendo le Regioni?

Io trovo che, stringi stringi, la popolarità di queste iniziative sia dovuta solo all'odio per tutto ciò che è pubblico che in Italia è stato coltivato invece che combattuto e che si basa anche sulle infinite ruberie mai punite. Peraltro compiute da persone elette e rielette e, finché non vedo dei numeri a smentirlo imputabili in gran parte a una parte politica.

La modalità estremista prevederebbe qualche ladrone appeso per i genitali dinanzi alla sede dell'istituzione da lui infangata, ma questi sono solo paradossi in una situazione assai frustrante.

Saluti

Tommaso

PaoloVE ha detto...

@ tommaso:

è il modo migliore per non affrontare costruttivamente il problema.

Ogni volta gli strilli per un nuovo scandalo vero o presunto invocano la cancellazione di qualcosa, facendo dimenticare che sino al giorno prima si voleva cancellare qualcos'altro.

Mi pare di vivere in un mondo in cui Homer Simpson rappresenta il livello intellettuale medio...

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

in risposta a Tommaso vado anch'io un pò OT

Sono d'accordo con la sua osservazione
"ci rendiamo conto che ogni volta si parla di reagire al comportamento disonesto del singolo attaccando (o abolendo) l'istituzione?"
però è, dal mio punto di vista, una cosa abbastanza contorta e inefficiente sia la suddivisione dell'amministrazione in 4 livelli (comuni, provincie, regioni, stato centrale), sia come vengono riscosse e ripartite le tasse che vengono incassate dallo stato centrale e da esso redistribuite secondo criteri assai discutibili.

Michele R. ha detto...

@Paolo
per tornare in tema, so di ripetermi, Monti dal mio punto di vista è una persona seria e competente, il problema del cambiamento non realizzato è da ricercare nel parlamento che non lo vuole perché tocca i troppi interessi di quel branco di cavallette, vedere quanto sta succedendo con la legge anti corruzione che, se passerà, sarà in versione annacquata.

Monti è il garante presso la Germania, L'UE, gli USA, che certe cose verranno fatte, vedi per esempio il pareggio di bilancio (dopo le chiacchiere a vanvera di Berlusconi e Tremonti...). Come queste verranno realizzate è un altro paio di maniche e in quelle sedi interessa relativamente, perché per essi è importante che noi non diventiamo un' ulteriore fonte di contagio in un sistema mondiale malato. E' un illusione quella di essere ancora uno stato sovrano e per questo non mi meravigliano le dichiarazioni di Monti di disponibilità a guidare il paese anche dopo le elezioni 2013 e il perché è abbastanza evidente: nessuno sarà in grado di avere una maggioranza sufficiente per imporre un governo stabile.
Il limite è che, cosi a me pare, in tutto questo è che avremo un diverso parlamento per quello che riguarda la ripartizione dei posti, ma con la solita nomenclatura che tira i fili del paese da 20 anni, ed ecco perché io sono piuttosto pessimista. Non cambieremo nemmeno questa volta e perderemo ancora un altro giro.

MS ha detto...

Credo che un Monti-bis sia una vera forzatura. Oddio... sono abituato alle delusioni :-|

Ad oggi gli unici spiragli di novita' che la politica mi offre sono due:
- Grillo;
- Renzi;

Grillo, il politico antipolitico, non lo voterei mai.
Renzi, sicuramente in svantaggio rispetto Bersani, sta recuperando. Devo essere sincero, non riesco a resistere alla leva del cambiamento... illudermi di mandare a casa i vecchietti del PD mi stuzzica veramente tanto.

Ciao,
MS

ps:
@Paolo
sottovaluti Homer :-)