Buongiorno,
in varie occasioni mi sono posto il problema di parlare in questo blog di quel fenomeno che viene talvolta definito femminicidio e più in generale della violenza di genere esercitata dagli uomini sulle donne, piaga che purtroppo è molto radicata nel nostro Paese.
Mentre scrivo è stato da poco chiarito che quanto accaduto a Palermo rientra in questa casistica, ma credo che se anche quel particolare spunto fosse stato inadeguato, nei giorni tra il fatto e la pubblicazione di questo post sarebbero purtroppo già avvenuti altri fatti di cronaca aventi tale connotazione.
Il punto è che, oltre ad esprimere uno scontatissimo dolore per quanto avviene ed una altrettanto scontata solidarietà e vicinanza alle vittime, sostanzialmente non riesco a dire nulla d'altro.
E' un fenomeno che non riesco a capire e nemmeno a concepire, ben sapendo quanto sia presente e diffuso (chiunque conosca qualcuno che lavori in un Pronto Soccorso potrà avere conferma di quanto diffusi siano i maltrattamenti e le violenze, e quanto siano trasversali nella nostra società).
Ho persino grosse difficoltà ad accettare la maggior parte delle analisi che sento che riportano questo fenomeno a inadeguatezze (mi verrebbe persino da dire vere o presunte) che avrebbero molti uomini nel rapportarsi alle donne vedendo messo in disussione un loro presunto ruolo dominante e talvolta, viceversa, di molte donne e di una loro talvolta malintesa idea dell'amore.
Mi rendo perfettamente conto che è un fenomeno troppo esteso grave e diffuso perchè si possa restare immobili e non affrontarlo, ma non ho alcuna idea di cosa si possa fare e, in tutta onestà, ho trovato le proposte che sentito finora velleitarie, poco realistiche e, secondo me realisticamente poco efficaci, ma come ho detto, davanti a 'sta cosa mi sento di una inadeguatezza assoluta, come se stessimo parlando di un'altro pianeta.
Ciao
Paolo
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