Buongiorno,
archiviata l'ordalia con cui Renzi ha per l'ennesima volta ed in maniera assolutamente scontata umiliato l'opposizione interna utilizzando in modo strumentale l'abolizione (vera o presunta, utile o meno) dell'art.18 (1) è suonato un altro campanellino, che vorrebbe che Renzi fosse intenzionato a trasferire in busta paga parte di quanto attualmente viene accantonato dalle aziende per il pagamento del TFR, replicando in questo modo l'incremento in busta già ottenuto con gli 80 euro.
Il che sarebbe perfettamente in linea con la visione ottocentesca (2) di contrapposizione tra imprenditori e dipendenti che l'eventuale abolizione dell'art. 18 porterebbe avanti (se pretendi di potermi licenziare senza giusta causa e pagando un trascurabile indennizzo è evidente che ritieni di non avere interessi condivisi con me. Perchè quindi dovrei quindi continuare a lasciarti disporre di una parte della mia retribuzione se i nostri interessi divergono?), altrettanto distruttiva per il mondo del lavoro italiano e sarebbe un provvedimento la cui portata è similmente intaccata dai contratti precari, almeno per quanto ho avuto modo di capire.
In sintesi, attualmente le aziende hanno nell'accantonamento per il TFR dei dipendenti una piccola forma di finanziamento consistente nel fatto che dispongono dei soldi che gli dovrebbero, ma che gli erogheranno solo alla pensione con la liquidazione. Renzi sembra voler proporre che le aziende debbano rinunciare almeno in parte a quei soldi (che in realtà sono dei dipendenti e da questi forzatamente prestati al datore di lavoro), per metterli nella busta paga. Insomma, sembra che sia una operazione a costo zero, solo una modifica dei tempi di pagamento.
Peccato che in realtà non sia a costo zero per lo Stato, sia a beneficio (complessivo) zero per i dipendenti, e sia a danno delle imprese.
Non sarebbe a costo zero per lo Stato perchè non lo dice nessuno, ma, se non ricordo male, gli accantonamenti per il
TFR dei dipendenti statali lo Stato non li fa. Quindi anticipare il TFR
in busta sarebbe in realtà per lo Stato anticipare un costo. Ma come ben sappiamo, mantenere il differimento del TFR sarebbe
un sacrificio che ai privilegiatissimi statali potrebbe essere imposto
con enorme facilità e consenso elettorale. Come un blocco unilaterale e pluriennale del contratto, per dire.
Sarebbe a beneficio complessivo zero per i dipendenti perchè percepirebbero nell'immediato in busta quello che avrebbero
accumulato con gli interessi nel TFR. Credo sia chiaro, anche se ci si
glissa su perchè dirlo apertamente è antipatico, che il TFR ne risulterebbe ovviamente diminuito diversamente aumentato.
Sarebbe a enorme danno delle imprese perchè siamo in un perdurante perioodo di credit crunch che affligge e continuerà ad affliggere le nostre aziende malgrado quanto sta facendo Draghi. Quindi ipotizziamo di sottrarre loro la più facile e comoda
forma di finanziamento di cui ancora dispongono. Geniale! Proporrei anche di percuoterci vigorosamente i testicoli a martellate.
Ma state tranquilli, a differenza della riforma dell'art. 18, questa riforma, altrettanto dannosa ed in qualche modo ad essa correlata, non ha alcuna possibilità di vedere la luce. Perchè, per fortuna, almeno contro questa si muovono e si muoveranno davvero i poteri forti di cui il Premier toscano ciancia con toni fintamente sprezzanti quando non sono in campo.
Ciao
Paolo
(1) E' degno di nota vedere come, nella miglior tradizione italiana, ancora una volta si faccia in modo di non toccare, almeno apparentemente, i privilegi / diritti acquisiti, ma si limiti a negarli a chi non vi ha ancora avuto accesso. In Italia nessuno tocca le baby pensioni, nessuno tocca i super stipendi, nessuno tocca i vitalizi, nessuno tocca le pensioni retributive. Ma ci si limita a tirare una riga anagrafica che discrimini chi continuerà a fruirne per diritto acquisito e chi invece non solo non ne fruirà, ma dovrà anche farsi carico di mantenere il privilegio altrui. E' così che siamo diventati il Paese da cui i giovani fanno bene a fuggire.
(2) è incredibile come il nuovo che avanza a rimorchio di Renzi sembri avere il sapore stantio di quanto si erano lasciati alle spalle in nostri nonni decenni fa, anche se, tra un tweet ed un hashtag la cosa non è sempre del tutto intelleggibile.
5 commenti:
Buondì,
totalmente d'accordo con quanto scrivi, anche se segnalo che (http://goo.gl/OiEOBa) sembra che il provvedimento sia stato pensato per il solo settore privato.
Questa ideona, che sembra un po' una mossa alla disperata, ha come unico obiettivo il consenso di un'opinione pubblica giudicata - a ragione - sufficientemente ottusa da non cogliere ciò che sintetizzi nel titolo del post.
Al di là del danno alle imprese, che già da solo sarebbe sufficiente per un giudizio negativo, trovo meschino il cercare di far passare come un aumento in busta paga l'anticipo di soldi propri, che in futuro non saranno più a disposizione. Ma in quel futuro Renzi sarà lontano, vero?
Saluti
T.
@ T.:
"sembra che il provvedimento sia stato pensato per il solo settore privato"
non lo sapevo ma lo stavo dando per scontato, ironizzandoci su.
Basta ipotizzare che si stia assecondando i luoghi comuni e ci si azzecca, sempre che non si tocchino i reali privilegiati...
"Ma in quel futuro Renzi sarà lontano, vero?"
Non illuderti, gufo e rosicone che non sei altro. In fondo ogni volta che apriamo bocca e scriviamo una critica Lui uadana consensi.
Sono descolatamente sconfortato e pessimista.
Ciao
Paolo
Buongiorno,
attualmente il sottoscritto - e non sono il solo visto che la cosa vale soprattutto per i nuovi assunti - versa il 100% del TFR al fondo integrativo pensionistico che nel mio caso è COMETA.
Vorrebbe quindi il nostro eroe sottrarre il mio TFR al fondo pensione per restituirmelo in busta paga?
E la mia pensione che sarà già misera, che dovrebbe essere integrata dalla previdenza complementare basata proprio sul quel TFR che vuole restituirmi, me la paga FORSE uno stato già oggi ampiamente inadempiente nei suoi doveri?
A proposito di pensioni: Tremo al solo pensiero che mettano mano ai fondi pensioni. L'idea potrebbe anche essere buona, ma viste le passate esperienze sulla gestione, visto quanto ricordava Paolo nel post a proposito degli accantonamenti dei dipendenti pubblici, e che sono connesse alle vicende fallimentari delle casse pensioni pubbliche, perché mai mi dovrei fidare di chi sperpera i soldi degli altri?
Saluti.
Uhm... Non sono al corrente di quale sia il meccanismo con cui viene tassato il Tfr al momento in cui viene (attualmente, salvo richesta di anticipazione) percepito dal lavoratore alla fine del rapporto di lavoro.
Ma ho la vaga sensazione che l'aliquota sia inferiore a quella che si pagherebbe nel momento in cui tale Tfr - o parte di esso - fosse aggiunto alla busta paga.
C'è chi ne sa di più e vuol dire?
@ Sandro:
da quanto sentivo (dove? ... forse da Giannino, ma non me lo ricordo!) la tua sensazione è vaga ma corretta.
Sia se uno decide per la liquidazione che, soprattutto se opta per il fondo pensione.
Ciao
Paolo
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