L'insostenibile Agenda Monti

Buongiorno,

La esasperata attenzione verso problemi e contraddizioni interni al PD, unitamente alla assoluta reverenza che la sinistra tributa a chi ha accantonato Berlusconi (come se si trattasse solo di un suo merito) stanno portando a perdere di vista quanto lontano sia l'operato di questo governo da quanto promesso e, peggio, da quanto necessario.

Monti esordì dichiarando quali sarebbero stati i capisaldi della sua azione politica: rigore, equità, sviluppo. Bellissimo, al limite della perfezione.

Non fui di certo l'unico ad intendere che questi tre capisaldi della politica del governo dei tecnici andassero intesi in un certo modo, e tuttora ritengo siano stati espressi in modo da significare esattamente questo:
  • rigore significava che l'Italia avrebbe dovuto garantire la riduzione del suo enorme debito pubblico (condizione che andava oltre il pareggio di bilancio);
  • equità significava che a tale risultato avrebbero dovuto contribuire tutti in proporzione alle loro possibilità, partendo dal taglio degli sprechi e dei privilegi;
  • sviluppo significava che sarebbero stati intrapresi tutti gli sforzi necessari e possibili per far riprendere produzione e consumi sul mercato italiano.
Vi è un sottinteso a questa trilogia di interventi: perchè siano sostenibili sul medio periodo prima ancora che sul lungo dovranno andare di pari passo, a meno di voler mettere a rischio i già precari equilibri sui quali si regge ormai a stento la nostra nazione. Il solo rigore nei conti non ci terrà a galla se non riprendiamo a crescere. Non riprenderemo a crescere sinchè le retribuzioni continueranno a perdere potere d'acquisto. Non potremo scaricare l'intero costo della crisi e dei debiti precedentemente accumulati sempre sulle solite categorie, perchè da sole non ce la faranno.

Siamo a poco meno di un anno dalla nascita del governo Monti e a sei mesi dalle elezioni politiche che lo dichiareranno una esperienza conclusa, ma l'analisi dei due terzi di strada percorsa sino ad ora è avvilente, persino alla luce dell'indimenticabile fatto che con il governo precedente avevamo raggiunto livelli ancora peggiori.

Nulla da eccepire sul fronte del rigore: non vi è giorno in cui non vengano praticati tagli più o meno ampi e più o meno mascherati alla spesa pubblica (ma sarebbe meglio dire ai servizi pubblici) oppure in cui non venga aumentata la pressione fiscale. Gli obiettivi di pareggio di bilancio, enunciati senza alcuna reale credibilità sino ad un anno fa perchè demandati a fumosi interventi a venire delegati ad altri, sono stati resi significativamente più vicini e credibili.

Il problema è che, al di là di declinare ormai ferocemente quanto necessario a mantenere la barra dritta nella direzione del rigore, questo governo non ha fatto nulla sugli altri due punti.

Perchè sul fronte dell'equità i risultati sono drammatici: alcune (poche) operazioni di facciata contro l'evasione fiscale (ricordate il feroce assedio di Cortina da parte della Guardia di Finanza? lo stupro di Nanchino fu nulla al confronto), cui si sono aggiunti una pletora di provvedimenti che sono inesorabilmente naufragati uno dopo l'altro (dal tetto alle retribuzioni e pensioni degli alti dirigenti pubblici, all'imposizione dell'IMU a Chiesa e fondazioni bancarie, al taglio dei costi della politica, al mancato accordo fiscale con i paradisi fiscali, ai provvedimenti contro la corruzione...). Un naufragio così sistematico da avermi ormai convinto che quei provvedimenti siano stati fatti artatamente male in modo da non poter avere applicazione alcuna sin dal loro concepimento.

Al contrario i provvedimenti che appesantiscono i gravami sul parco buoi dei salariati, dei pensionati, dei giovani ed in generale dei deboli giungono tutti felicemente all'obiettivo senza problemi (dal rincaro dell'IVA, alla retroattività del taglio delle esenzioni, al blocco del rinnovo dei contratti ed alla cancellazione delle indennità di vacanza contrattuale...).

L'iniquità di quanto fatto sinora dal governo Monti è per me assolutamente palese, anche se qualcuno sosterrà che tutto ciò fosse necessario.

Nè si va meglio meglio sul fronte dello sviluppo: per quanto riguarda la crescita economica questo governo allo stato attuale non ha fatto nulla, al di fuori di una lotta inutile ed ideologica all'articolo 18.

Nulla sull'agenda digitale, nulla per una nuova politica industriale, nulla sulle infrastrutture, nulla sulla vendita delle frequenze, nulla sulla semplificazione amministrativa, nulla per rendere più celeri i pagamenti. Anzi no, mi correggo. Ha convocato Marchionne. E cosa ha ottenuto? Nulla.

Il risultato complesivo è meno di zero, perchè Monti ha sacrificato interamente al rigore economico anche l'unico settore che (troppo e mal sovvenzionato) stava tirando e che avrebbe potuto agire da volano per la nostra economia (aumentando l'offerta di energia che comperiamo in quantità ed a prezzi ecessivi dall'estero): quello delle energie rinnovabili e dell'efficientamento energetico.

Ribadisco: senza sviluppo sarà impossibile mantenere i risultati che si stanno cercando di ottenere con il solo rigore dei conti.

E senza equità non tarderanno nemmeno i fenomeni violenti. Non mi aspetto fenomeni di ribellismo diffuso di tipo greco e nemmeno proteste di piazza in stile iberico: siamo un popolo troppo vecchio ed in qualche modo rassegnato al declino. Credo però che purtroppo rivedremo fenomeni violenti portati avanti da singoli o micro organizzazioni terroristiche: cose non in grado di pregiudicare la solidità di uno Stato, ma sicuramente in grado di degradarne la sicurezza.

La tanto sbandierata Agenda Monti, nella realtà, va pesantemente corretta nei fatti prima che sia troppo tardi, perchè se per pagare i debiti e gli altrui privilegi chi tira fuori i soldi muore di fame, non resta più nessuno a pagare. Ed è urgente che qualcuno lo affermi con forza, malgrado Monti sia diventato ormai un Sacro Totem nel panorama politico italiano.

Il solo rigore sta impoverendo i più poveri e deboli, senza avvicinare l'uscita del tunnel.

Ciao

Paolo

7 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

purtroppo sono d'accordo con quasi tutto ciò che scrive Paolo.

Non condivido l'opinione che la pochezza dei risultati sul fronte dell'equità sia addirittura voluta dal Governo. Ritengo che le responsabilità siano politiche e forse anche da ricercare nel personale dei Ministeri.

Sono invece affranto dall'ennesima conferma che questo governo ritenga equo ridurre un'imposta progressiva e aumentarne una indiretta.

Altrettanto deprimente è la continua evocazione, che ritrovo nel mio osservatorio del "popolo di internet" o negli interventi radiofonici, del terrorismo, o l'auspicio di rivolte come via d'uscita (?) da questa situazione.

Saluti

Tommaso

PaoloVE ha detto...

@ tommaso:

l'esenzione IMU alle banche, la rinuncia all'accordo fiscale con la Svizzera, sono state scelte politiche dichiarate da Monti.

E, per l'IMU alla chiesa ed il tetto ai super stipendi ed alle super pensioni, tutto faceva pensare ab ovo che sarebbe finita così...

Quanto alla violenza non vorrei essere frainteso: non la invoco, non la auspico e non penso che avvicinerà alcuna soluzione, anzi.

Il fatto è che la quantità di persone esasperate ed il livello di frustrazione cui stanno venendo portate mi fa pensare che realisticamente alcuni di loro giungeranno ad atti violenti. Anche perchè è sempre più netta la rinuncia all'equità ed al senso di appartenenza ad un progetto comune. Se a tutti fosse richiesto in proporzione alle possibilità il problema avrebbe dimensioni inferiori, ma si è scelto di far sì che non sia così.

Ciao

Paolo

MS ha detto...

Sono in linea con il post ma c'e' una questione che non mi torna.
Mi pare si affermi che sul rigore ci siamo, ma secondo me non ci siamo proprio.
Per me rigore non significa stringere la cinghia indipendentemente dagli effetti a breve/medio/lungo termine che si produrranno.
Rigore significa commisurare le uscite ai benefici almeno a breve e medio termine. Non è accettabile riduzione di investimento/spesa pubblica se prima non si tagliano gli enormi sprechi pubblici di enti piu' o meno parassiti.

Questa è la solita politica.
.

Per quanto riguarda i fenomeni violenti, il clima di tensione sociale è lenito da due fattori:
- l'Italia è un Paese troppo vecchio, sempre piu' vecchio;
- i giovani trovano (e troveranno) l'estero sempre piu' attraente e sempre piu' vicino.

Saluti,
MS

MS ha detto...

PS:
Scusate, per la fretta non mi sono accorto che nel post precedente la visualizzazione è errata per questioni di tagging. Riposto un frammento:

<populista mode="true">
Questa è la solita politica.
<populista mode="false">

Saluti,
MS

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

sulla violenza non mi riferivo a te in particolare e avevo capito cosa intendevi nel post.

Mi riferisco al pensiero unico che vedo fiorire tra FB, i sondaggi online e alcuni interventi radiofonici in cui i soliti rivoluzionari da poltrona auspicano grandi spargimenti di sangue, senza anteporre tag di "modalità estremista ON".

Ciao

T.

PaoloVE ha detto...

@ MS;

mi rifaccio ai tre capisaldi di rigore, equità e sviluppo per come li citavo, quindi il taglio degli sprechi lo vedo come un fattore di equità prima ancora che di rigore economico.

Ciao

Paolo

MS ha detto...

Hai ragione, la mia è stata una lettura un po' affretta. Comunque, preferisco pensare al rigore in ottica non tattica ma strategica(R).
O forse, per essere sinceri, mi piace pensare che ho sbagliato nella valutazione dell'allora neo PC (e quindi sono estremamente deluso) su tutti i fronti.

bye,
MS