Il giorno della memoria

Buongiorno,

oggi ricorre l'anniversario della liberazione del lager di Auschwitz da parte dei soldati dell'Armata Rossa.

Negli ultimi anni questa data, come altre legate alla storia nazionale recente, è stata talvolta motivo di contrasti di fronte ad un clima spesso incline ad un certo strisciante revisionismo che trovava qualche sponda nel governo precedente.

Quello per cui era più opportuno premurarsi di commemorare i "nostri" infoibati, invece.


Mi auguro che quest'anno non si verifichi nulla di tutto ciò e che l'Italia decida di commemorare questa giornata con un atto che marchi ancora una volta la distanza tra il nostro Stato e la politica che portò a quei fatti.

E qui mi permetto un suggerimento ed una valutazione tutta personale.

Magari si potrebbe farlo rimuovendo dall'incarico di ambasciatore il signor Mario Vattani, alias Katanga, un tostissimo figlio di papà (spero che apprezziate l'ossimoro), che oltre ad essere console ad Osaka (toh! il padre era la figura più importante tra i diplomatici italiani, qual meraviglia!), è voce e front man del gruppo "Sotto fascia semplice" che nei suoi concerti e nei suoi pezzi inneggia al fascismo ed alla Repubblica di Salò davanti un un pubblico degno di cotante canzoni, magari facendosi accompagnare dai leader di Casapound. E dando così una immagine falsa e riprovevole dell'Italia, incompatibile con il ruolo pubblico che quella persona indegnamente riveste.

Ciao

Paolo

3 commenti:

B ha detto...

Da noi è passato questo modo di pensare per cui, se qualcuno fa una cazzata nascondendola dietro un'ideologia, e qualcuno stigmatizza quella cazzata, e magari prende provvedimenti, in realtà non fa altro che rinfocolare l'ideologia (presunta) di cui sopra.
Questo ci ha portato ad avere gente che inneggia alla Repubblica Sociale, alla secessione del nord, all'evasione fiscale...
Come dice Luca Bottura, se ci fosse ancora il vaiolo, certamente troveremmo qualcuno disposto a schierarsi dalla sua parte contro la pennicillina. E magari parlare male del vaiolo vorrebbe dire essere di parte. E magari si troverebbe chi sostiene che cercare di curarlo dipenderebbe solo da finalità economiche, come se il fatto di guadagnare svolgendo un compito fosse condizione sufficiente per screditare il lavoro fatto.
Ci sono troppi corto-circuiti logici quando si parla di argomenti di questo genere, e mi chiedo se sia possibile rimuoverli. Se ce ne sia la reale volontà, piuttosto: perchè il gioco delle parti fa comodo a quasi tutti i partecipanti.

B ha detto...

Visto che si parla di Giorno della Memoria, colgo l'occasione per rimandarvi a questa
perla

PaoloVE ha detto...

@ B:

avevo sentito della polemica stamattina nella rassegna stampa. Pur non avendo sentito chi fosse l'autore dell'articolo avevo riconosciuto l'inconfondibile stile di zio Tibia.

Avevo anche pensato di buttarci giù qualcosa per lunedì, ma ho il sospetto che ad infilarmi in mezzo a due stupidi sembrerei addirittura più stupido di quello che sono...

Ciao

Paolo