Il massacro dei rating europei

Buongiorno,

Morirete tutti!
venerdì, sapientemente anticipato da indiscrezioni a mercati aperti, è uscito l'ultimo comunicato di Standard & Poor's con il quale sono stati massacrati i rating degli stati di mezza Europa.

Per Italia, Spagna, Portogallo e Cipro è arrivato un taglio di due punti, per Francia, Austria, Malta, Slovacchia e Slovenia di un punto solo.

Per tutte, con l'eccezione della Slovacchia, è prospettato anche un peggioramento futuro.

E, probabilmente per provare ad essere più incisivo, S & P ieri ha declassato anche il fondo salva stati.

Insomma, qualcuno si è precipitato nell'arena urlando "Morirete tutti!", e purtroppo si trattava di uno degli arbitri della partita.

Potremmo stare qui a disquisire sul fatto che si tratti di un attacco della speculazione all'Europa o meno, specialmente dopo che analoghe azioni depressive del mercato da parte delle agenzie di rating si sono ripetute con frequenze e coincidenze a dir poco sospette negli ultimi due mesi, quando i loro comunicati dall'effetto depressivo hanno frustrato i segni di crescente fiducia da parte del mercato già in tre occasioni (il 6 ed il 12 dicembre, oltre a venerdì).

Ma non credo sia questo il punto, anche perchè molte delle indicazioni erano scontate da tempo (quella sul rating della Francia o di una Austria intossicata dalle proprie banche, per dirne due), al punto che sembra che il mercato, passato il fine settimana, abbia comunque reagito con un certo distacco, con rialzi limitati dei tassi di interesse sui debiti pubblici.

Il fatto è che Standard & Poor's ha scelto di trasformare una serie di valutazioni che, se emesse una alla volta, diluite nel tempo, avrebbero avuto un impatto limitato e spesso nullo sul mercato (proprio perchè in gran parte formalizzano tardivamente quanto i mercati hanno già ratificato con gli andamenti degli spread), in un affondo diretto contro l'Europa, optando per il rischio di un crollo del sistema a seguito della modalità di comunicazione delle proprie valutazioni potenzialmente più distruttiva .

Kome zareppe a tire anke noi?!?
Ora, poco importa se quello della agenzia di rating sia stato un consiglio amichevole espresso in forma particolarmente pressante oppure dell'ultimo e più pesante di una serie di atti di aggressione al sistema economico europeo (cosa che personalmente ritengo, ma, come dicevo, non ha importanza): l'importante è piuttosto che gli Stati Europei prendano atto una volta per tutte del fatto che da questa crisi possono uscire decentemente solo con una politica comune che sinora è stata invece latitante.

E questo vale persino per la Germania, che, anche se risparmiata dai tagli al proprio rating, se perdesse il suo mercato principale perchè ogni singolo paese va in recessione, non avrebbe più dove piazzare il risultato del suo strabiliante sistema produttivo, e rischierebbe di essere trascinata nella stessa crisi dai suoi vicini.

La speranza è che davanti all'enormità della situazione anche i governanti europei che sinora hanno latitato troppo nella gestione della crisi si sveglino e prendano adeguati provvedimenti comuni, per quanto difficili possano essere.

Anche (e sottolineo che sto dicendo anche, non sono l'unico nè il principale problema) tagliando come primo avvertimento la testa a chi, amico o nemico che sia, con la formulazione dei suoi vaticini, ci sta comunque pesantemente danneggiando molto oltre ogni limite ragionevolmente accettabile.

Ciao

Paolo


4 commenti:

MS ha detto...

Condivido il post, ma il video merita una replica a se', e' qualcosa di superiore!! :-)

MS

PaoloVE ha detto...

@ MS:

non pensi anche tu che ogni tanto i finanzieri meritino un avvertimento?

Una testa di cavallo, la minaccia di invasione militare di un po' di paradisi fiscali (e confisca delle loro banche), una visita guidata a prendere visione della parte inferiore del ponte di blackfriars,...

Magari la voglia di far danni gli passa.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Blitzkrieg gegen die Steuerparadiese!

Ah il fascino della modalità estremista...

Concordo sul fatto che servano azioni politiche di ampio respiro per ridurre il potere di finanza, banche et similia. Su come questo si possa fare realisticamente purtroppo non ho grandi idee, specialmente visto che non c'è accordo tra Nazioni Europee e c'è quella piccolissima influenza che il potere economico ha su quello politico.

Saluti

Tommaso

PaoloVE ha detto...

Modalità estremista?

in fondo si tratta solo di mostrare un boccetta contenente un po' di polvere e di dimostrare così che nel Principato di Monaco, a San Marino, Antigua e nelle Isole Vanuatu ci sono pericolose basi di Al Qaeda ed armi di distruzione di massa. Come si è fatto per il ben più problematico Iraq, per dirne uno.

Poi, quando sei lì fai bottino di guerra...

Lo so, lo so, Attila mi aveva proposto l'incarico di ministro degli esteri, ma in quel momento non ero disponibile :-)

Ciao

Paolo