Il vero livello della tassazione

Buongiorno,

dopo che a Cortina si erano lamentati perchè l'oppressivo Stato di Polizia fiscale aveva invaso il comune imponendo ad alcune attività locali un grave rallentamento ed una perdita di affari a fronte dei controlli svolti da alcune decine di finanzieri, scopriamo senza nessuna sorpresa che nelle attività commerciali ampezzane, malgrado il già citato lamentato rallentamento, il fatturato si moltiplica se si è in presenza di un controllore, e si moltiplica di non poco.

Inoltre si conferma che le proprietà di gran parte delle auto di lusso italiane non se le possono permettere, risultando queste intestate a persone di basso reddito o a società che da anni non guadagnano.

E sono, per l'appunto, conferme.

Perchè certe cifre, in termini statistici, sono note da sempre, come ci eravamo già detti qui.

E il caso di Cortina non è il solo, anche se è probabilmente il più eclatante. Infatti, per non guardare lontano dal mio orticell, e per smentire chi vorrebbe l'operazione di Cortina unicamente destinata a criminalizzare il capoluogo ampezzano, ecco cosa scrivevano i giornali locali solo pochi giorni prima:


E qui passiamo al vero punto del mio post, perchè sinora non c'è notizia nè particolare originalità di ragionamento.

Ammettiamo che il fatturato (quello reale, non quello formalmente dichiarato) delle imprese italiane mediamente sia superiore a quanto dichiarato del 38% (il dato più basso riportato negli articoli pubblicati qui sopra, quello dei bar veneti all'ora dello spritz). Qual'è per le imprese la reale tassazione? E l'elevata tassazione italiana è veramente il motivo della nostra perdita di competitività?

Perchè a chi dice che lo Stato porta via alle imprese il cinquanta per cento del reddito (scelgo una cifra a caso tra le tante che si dicono), se leggo quanto riportato sopra devo evincere che invece gli porta via il cinquanta per centotrentotto (ma nel caso cortinese dovrei ragionare sul il cinquanta per cinquecento), che, espresso in percentuale, è un valore ben inferiore e sicuramente molto spesso più basso di quelli applicati da sistemi fiscali esteri, in cui la tassazione reale è molto più simile a quella formalmente applicata.

E qui veniamo al punto: probabilmente una tassazione già ampiamente evasa dalle imprese non potrebbe essere la chiave per far ripartire l'economia , perchè le nostre imprese se la sono già molto ampiamente autoridotta (non sto dicendo che così vada bene, sia ben chiaro, sto semplicemente parlando d'altro): i motivi che rendono le nostre imprese sempre meno concorrenziali rispetto a quelle dei paesi nostri concorrenti sono probabilmente principalmente altri. 

Sono infrastrutture, servizi, dimensioni, finanziamenti, ricerca, mentalità del nostro universo imprenditoriale ad essere ben più inadeguati. Ed è su questo fronte che dobbiamo modernizzarci e riprenderci gli strumenti per poter competere.

Ciao

Paolo

5 commenti:

x ha detto...

Sentivo qualche giorno fa alla trasmissione del Gastronauta di RADIO24 un ascolttore che si lamentava, dopo i fatti di Cortina, della vacanza a Sirmione (che non è un posto per barboni eh?!)per le feste di fine anno.
In particolare si parlava di vini di eccellenza.... il signore in questione, imprenditore e intenditore, si è visto servire una bottiglia di Lugana (il buonissimo bianco della zona del Garda) nel prestigioso ristorante dell'elegante hotel sul lago nel quale svacanzava con la famiglia, al prezzo di 38 euri, per l'identico vino che in cooperativa (parole sue) è venduto a 8 euri!

Allora..... forse che vogliano anche magari guadagnare troppo, ricaricando i costi in maniera vergognosa, e turlupinare la gente, questi onestissimi albergatori che si lamentano dell'attenzion del fisco ?

Pale ha detto...

Bel post, non avevo letto i dati, che da una parte non mi sorprendono, dall'altra pero' sono sconsolanti!

Pero', rifacendo i conticini della serva, se io pago il 50% di quello che dichiaro ma faccio un 38% di nero, allora le mie tasse reali sono il 36%. Questo valore per le tasse non sarebbe male e a seguire questo ragionamento non si potrebbe che dar ragione a Giannino. D'altra parte pero' credo che il suo ragionamento sia incompleto. Infatti ho il sospetto che chi fa il 38% (o piu' di nero) continuerebbe a farlo anche se le tasse fossero al 20%.
In definitiva e' giustissimo abbassare le tasse e nel frattempo stringere le maglie attorno a chi fa il nero.

PaoloVE ha detto...

..."e a seguire questo ragionamento non si potrebbe che dar ragione a Giannino"

EH?!? No, hai sbagliato qualcosa :-)

Per Giannino una aliquota superiore allo 0% è motivo di urla "Stato ladro!", sono sicuro.

Hai ragione sul fatto che, come già scrivevo, le cose comunque non vadano bene così.

La tassazione reale e quella formale devono coincidere per tutti, non solo per gli onesti, se non questi soccombono.

E possibilmente deve essere più bassa di quelle formale attuale. Per tutti, dipendenti compresi.

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

@ Pale:

e, se devo dirla tutta, sarei pronto a scommettere che tra i benestanti a reddito zero e le loro società, se si andasse a controllare, ne troveresti anche una parte che, tra fatture da società fittizie e spese gonfiate, si è ulteriormente autoridotto la tassazione a livelli ulteriormente più bassi...

Ciao

paolo

Pale ha detto...

@ Paolo

Giannino si riferisce implicitamente ma costantemente alla curva Laffer, la quale pero' non e' mai stata confermata da evidenze sperimentali nella sua parte mediana.

Su NoiseFromAmerika nel lontano 2007 avevano gia' bastonato Giannino per le sue idee un po' tabto semplificate.