Buongiorno,
il seguito dell'affondamento del Concordia sta mostrando una serie di aspetti che secondo me rivelano una sconcertante superficialità nei giudizi che vengono espressi sui protagonisti della vicenda. Oggi e domani, in due post, proverò ad esaminarne alcuni (il comandante della nave, quello della capitaneria di porto e il commissario di bordo) ed il contesto in cui nascono certi commenti estremi ed affrettati.
Francesco Schettino |
Prima si rende responsabile della collisione con gli scogli che porterà la nave all'affondamento (peraltro assecondando una pratica in uso, mai ripresa dalle autorità e gradita ai passeggeri che ammirano l'isola del Giglio da vicinissimo e assaporano il gusto di vere o presunte folkloristiche tradizioni marinaresche e, di conseguenza, probabilmente tacitamente approvata anche dalla compagnia di navigazione), poi abbandona la nave ed i passeggeri al loro destino, meritandosi per entrambe le cose il disprezzo e gli insulti di tutti.
Eppure, finchè è andato tutto bene, nessuno si è mai lamentato dei passaggi ravvicinati, pur essendo facile intuirne il rischio: alla distanza del cozzo con gli scogli qualsiasi bagnante con l'acqua alle ginocchia è infastidito persino da una barchetta che si muova lentamente, figuriamoci da una nave da crociera.
E, in tutta franchezza credo che la maggior parte di coloro che lo stanno crocifiggendo, in una simile condizione di emergenza, nei pressi di una nave da crociera che sta affondando, con quattromila persone che stanno cercando di salvarsi, al buio, in una bettolina sbattuta dalle onde, sconvolto dal naufragio, avrebbe reagito almeno altrettanto male.
Purtroppo in situazioni simili non è da tutti mantenere calma, razionalità, freddezza e coraggio. Il che potrebbe spiegare i comportamenti di Schettino successivi all'impatto con gli scogli altrettanto bene che tutte le ipotesi di una sua congenita malvagità ed infingardaggine.
Purtroppo in situazioni simili non è da tutti mantenere calma, razionalità, freddezza e coraggio. Il che potrebbe spiegare i comportamenti di Schettino successivi all'impatto con gli scogli altrettanto bene che tutte le ipotesi di una sua congenita malvagità ed infingardaggine.
Ciao
Paolo
16 commenti:
Buondì,
concordo sull'ipocrisia che sta dietro al linciaggio di Schettino.
I giornalisti, da sciacalli quali sono, non si risparmiano nel distruggere quest'uomo ben al di là di quanto sia lecito.
Giornalisti che in larga parte dimostrano ogni giorno una professionalità e un'adeguatezza al ruolo perfettamente paragonabili a quelle del "comandante fifone". Per fortuna non ci sono vite che dipendono direttamente da loro.
C'è poi il tema ricorrente di Schettino come metafora dell'Italia o della sua classe dirigente, o lo stucchevole giochino "Schettino è il vero italiano" o "De Falco è il vero italiano".
Che la classe dirigente italiana sia piena di personaggi indegni di ricoprire il loro ruolo, magari perché raccomandati, è un fatto. Ma da qui alla sociologia della domenica che inonda i social network, moderni "bar sport" della rete, ce ne corre.
È particolarmente fastidioso poi che venga tirato fuori questo discorso accanendosi su un capro espiatorio in posizione di evidente debolezza, magari proprio da chi tollera tutti i giorni a situazioni di non meritocrazia. E magari ne è egli stesso parte.
Saluti
Tommaso
Ecco, magari evitare frasi come 'Sono caduto dentro la scialuppa (a mia insaputa?)' potrebbe essere utile...
@B:
verissimo, nessuno vuole fare di Schettino un coraggiosissimo santo. Si è dimostrato inadeguato e sicuramente pavido nel moento dell'emergenza. Tutto quello che va oltre quel punto mi pare sia una condanna avventata e troppo precipitosa, spesso da parte di qualche forcaiolo che, se posto in situazioni analoghe, avrebbe reagito altrettanto male. Il panico è una bruttissima bestia, e la realtà non è un film americano, non bisogna dimenticarlo.
Ciao
Paolo
@paolo,
Non ti offendere ma i post su De Falco e il commissario di bordo sono inutili. Quello che c'era da dire lo ha ben detto stamane Gramellini nel suo buongiorno. Io a differenza dal vice direttore pero non elevo a eroe nemmeno il commissario di bordo, che ha fatto solo ciò che era giusto fare. Se definiamo eroi coloro che hanno fatto il proprio dovere, e celebriamo come l'Italia peggiore chi invece si nasconde dalle proprie responsabilità, allora rimarremo per sempre un paese da "burletta". Bisogna invece avere paura dello Schettino che alberga in tutti noi e tirare fuori il De Falco che tutti abbiamo nascosto dentro anche per i momenti di "ordinaria amministrazione"della vita. Solo cosi possiamo migliorare.
Paolo, non voglio assolutamente negare la verità di quel che dici circa il panico e il fatto che i processi mediatici sono una brutta roba.
Posto che nessuno ne meriterebbe uno, mi chiedo due cose:
1) possiamo farne a meno? Nell'antichità si giustiziavano i condannati nel Colosseo, nel medio evo c'era la pubblica gogna, oppure il rogo e in seguito, altrove, le ghigliottine o la pubblica impiccagione. Tutt'oggi in USA alcune condanne vengono eseguite pubblicamente. Mi domando se non sia un tratto inscindibile della nostra cultura, sublimato dal tipo di società in cui ci troviamo, prendere Schettino e indicarlo come il nemico del momento.
2) Per quanto possa comprendere che sotto pressione e in momenti di panico si possano compiere scelte sbagliate, mi chiedo se sia altrettanto accettabile che a distanza di giorni, con la possibilità di aver ripensato a tutto con calma, sentire ancora dichiarazioni come quelle che Schettino sta facendo tuttora a proposito di cadere dentro la scialuppa (e poi dentro un taxi...). Non riesco a non provare disgusto per la condotta vigliacca che sta continuando a tenere, come se per lui l'unica cosa importante, al netto del panico, sia salvarsi il culo. Per farlo non ha esitato prima ad abbandonare donne e bambini, ora a coprirsi completamente di ridicolo. E la cosa brutta è che pare abbia funzionato: è a casa sua, a differenza di diverse persone prive di responsabilità e impossibilitate ad agire nel corso del naufragio.
Ribadisco che comprendo il tuo fastidio per il modo in cui la faccenda viene affrontata, ma credo che il problema vero sarà quando Schettino verrà invitato da ospite d'onore in qualche talk show pomeridiano o serale.
@ MR:
purtroppo per te l'ulteriore post è già pronto (ho spaccato in due un unico post troppo grande): sono come il porco, di me non si butta via niente, quindi verrà inesorabilmente pubblicato :-)
@ B:
E' vero che probabilmente il processo in puibblica piazza è connaturato alla natura umana, ciò non toglie che non mi piaccia e soprattutto che mi piacerebbe non diventasse l'alibi per fermarsi al capro espiatorio (reso?) più evidente, senza addentrarsi nel merito di un problema complessivo. In sintesi, è dipeso tutto e solo da Schettino?
Ciao
Paolo
Concordo con Paolo, e sul tema De Falco Schettino ho pronto un post.
Per numerose volte è stata tollerata la manovra di Schettino, quindi l'accanimento su di lui serve anche a nascondere altre responsabilità.
Merita di pagare per ciò che ha fatto, tanto più per l'atteggiamento "paraculistico" che sta tenendo a freddo. Non merita che piccoli giornalistucoli simili a iene ignoranti si spingano così oltre il limite della decenza.
Un esempio su tutti le foto, rigorosamente sulla colonna delle tette, di Schettino che viene accolto con il calice in mano in una qualche occasione a bordo della nave.
Saluti
T.
Sono d'accordo con voi, senza riserve, e anch'io troverei importante analizzare i fatti in modo meno superficiale.
Purtroppo so che non accadrà, e che il meccanismo per cui si sbatte il mostro in prima pagina finchè la gente non se ne è stancata, o finchè non ne arriva uno nuovo, si ripeterà ancora... e temo che, in qualche modo, la cosa convenga anche ai (presunti) mostri: siamo ad un punto in cui la notorietà va bene in ogni salsa, che sia positiva o negativa non importa. Saviano o Corona vengono spesso percepiti come se fossero sullo stesso piano. Schettino prima o poi, se non dovrò soggiornare in carcere, farà la sua apparizione da Vespa, spiegando che lui è solo una vittima.
@ B:
dimenticavo, se fosse reato cercare di giustificare comportamenti non all'altezza con balle incredibili (la terribile aggravante del comportamento di Schettino), nel nostro parlamento sarebbero rimasti gli usceri e pochi altri...
Ciao
Paolo
a proposito di balle incredibili: a causa di un improvviso crampo al medio della mano destra ho scritto "usceri" invece di "uscieri"
:-)
Ciao
Paolo
No, Paolo, non è reato, nel senso che mica mi aspetto che uno vada in galera per quello. Però permettimi di avere un pessima opinione di chi ha l'attitudine a cercare di scansare le proprie responsabilità cacciando palle di ogni forma e colore. In casi come questo, almeno il biasimo credo sia dovuto.
Buonasera.
Devo dire che concordo, in alcune cose, con l'autore del post. In particolare inizio a trovare fastidioso l'accanimento nei confronti del comandante Schettino, e superficiale il modo in cui si finge di ignorare che la pratica degli "inchini" era (a quanto dicono più o meno tutti; io una nave da crociera non l'ho mai presa) diffusa e tollerata.
Sono d'accordo sulla "distorsione" del concetto di eroe. Ci ho pensato spesso in casi simili, e trovo dica molto sulla forma mentis che c'è in Italia. Avete detto tutto voi, quindi non aggiungo nulla.
Non sono invece per nulla d'accordo quando l'autore (posso dare del tu?) dice che il panico è una brutta bestia, e che in diversi si sarebbero comportati come Schettino. Sì, il panico É brutto, ma ci sono responsabilità che non possono essere ignorate. Cosa penseremmo se ci fosse un incendio in una scuola e gli insegnanti scappassero abbandonando i bambini? Loro hanno la responsabilità di chi gli è affidato esattamente come Schettino aveva la responsabilità dei passeggeri - lui e gli altri ufficiali che si sono affrettati a scappare. Inoltre, credo che per diventare Capitano si riceva una preparazione volta appunto ad evitarlo, o ridurlo, il panico che può prendere una persona normale in situazioni simili. Quindi no, per me il suo comportamento resta senza giustificazioni.
ps. Bel blog.
@ cami:
benvenuta e grazie dei complimenti.
Il tu va ovviamente benissimo.
Non è mia intenzione giustificare Schettino, ma sto sentendo troppi buoi che danno del cornuto all'asino.
Mi è capitato in un paio di occasioni almeno di giungere sul luogo di un piccolo incidente stradale e vedere quanti fossero i cuor di leone che tiravano dritto senza nemmeno vedere se qualcuno avesse bisogno di aiuto.
Statisticamente più di metà di loro stanno massacrando Schettino per aver negato l'aiuto che era dovuto ai suoi passeggeri, evidentemente senza nessun titolo per poterlo fare.
E questa ipocrisia non la accetto, anche perchè finisce col mascherare dietro la voglia di dire che la colpa è tutta sempre e solo del mostro gran parte dei problemi che invece andrebbero affrontati più approfonditamente.
Nessuno si chiede come mai al comando della Concordia ci fosse una persona evidentemente inadeguata.
Quanti dei crocieristi che hanno assistito soddisfatti alla cerimonia dell'inchino non si inquietano quando, cambiata la prospettiva, da bagnanti in spiaggia vedono un gommone col motore acceso altrettanto vicino?
Ecco forse vorrei solo che certi ragionamenti venissero fatti a titolo personale prima che si verifichi un incidente, invece di diventare il modo di lavarsi la coscienza dopo.
Tutto qui.
Ciao
Paolo
Che bello vedere che non sono il solo a ripudiare questa caccia alle streghe!
Benvenuta Cami e concordo con te quando dici che Schettino e' responsabile dell'accaduto e che non ci sono giustificazioni. Pero' fermarsi solo all'incidente non e' abbastanza. Occorre capire come i capitani sono scelti, chi puo' essere ritenuto responsabile della "moda" dell'inchino, eccetera.
Tra l'altro ho notato come adesso tutti i giornali si concentrino su questa ragazza moldava cercando cose scabrose che ci eccitino e sdegnino allo stesso tempo (pensate se si scopre che al momento dell'impatto in cabina di comando c'era un festino a sfondo sessuale... gia' mi vedo gli ululati di gioia di tanti, troppi giornalisti...)
Pale
Stai a vedere che da "eroi" quelli della capitaneria di porto di Livorno (ri)salgo sul banco degli imputati:
Tragedia del Giglio: in Capitaneria
gli strumenti salva navi
quella sera erano spenti
@ MR:
no, è la strumentazione che è così...
probabilmente è prodotta dalla stessa ditta che costruì i radar di Licola e Marsala che controllavano le rotte per Ustica.
:-)
Ciao
Paolo
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