Buongiorno,
poco prima delle vacanze le pressioni dei governi europei avevano sortito l'effetto di far muovere la BCE in funzione anticrisi su una strada che avrebbe dovuto essere maggiormente sostenibile degli acquisti fuori mercato dei buoni del tesoro degli stati più a rischio.
L'idea era di finanziare le banche (cosa che, a differenza della sottoscrizione di buoni del tesoro nazionali, la BCE può fare) a tassi di interesse molto bassi affinchè queste potessero riprendere ad investire nei debiti sovrani europei ed a prestarsi reciprocamente denaro.
L'idea era di finanziare le banche (cosa che, a differenza della sottoscrizione di buoni del tesoro nazionali, la BCE può fare) a tassi di interesse molto bassi affinchè queste potessero riprendere ad investire nei debiti sovrani europei ed a prestarsi reciprocamente denaro.
Nella realtà le banche si sono fatte prestare poco meno del doppio, 489 miliardi, indicando che il sistema bancario era molto più affamato di contante di quanto si supponesse.
Praticamente la BCE ha prestato una cifra in grado di coprire il 25 - 30% del debito pubblico italiano, quello che viene considerato il fulcro dell' attuale crisi finanziaria europea. Una prestito che effettuato all'Italia avrebbe comportato un minore esborso diretto annuo in interessi di qualche decina di miliardi (so che non è corretto, ma, molto spannometricamente riducete dal 7% all'1% il tasso d'interesse su 489 miliardi e quello trovate).
Con tutta questa liquidità pompata nel sistema bancario avremmo dovuto aspettarci qualche segnale sia sul fronte dell'abbattimento degli interessi sul debito sovrano, che sul fronte della riduzione dei rischi di credit crunch.
In realtà ci sono stati solo dei timidissimi e fugacissimi segnali sul fronte del debito pubblico e praticamente nulla sul fronte del credit crunch, al punto che le banche, che non sanno più cosa fare della liquidità che hanno in eccesso sapete cosa ne fanno? la ridepositano ogni sera presso la BCE. Per un ammontare ormai praticamente pari a quello del prestito, 453 miliardi.
E a questo punto, davanti a questa ulteriore dimostrazione di inutilità sociale (se non di nocività) delle banche, devo tornare a chiederlo: vale la pena di Salvare le banche?
Ciao
Paolo
1 commento:
Certo che le aziende italiane son messe bene!
da 'na parte lo Stato debitore (70 miliardi) che paga loro i conti a babbo morto; dall'altra le banche che tengono chiusa la saccoccia, pur avendo denaro, non volendo minimamente rischiare!
Mi ricordo quel pirla con gli occhiali rossi (cit. Crozza, non si sa mai!) esponente di spicco della forza politica che ha fatto della difesa del nord la propria bandiera e che nel 2008, dopo le ronde, aveva pensato di far sorvegliare ai prefetti i comportamenti delle banche e le condizioni tiranniche che non avrebbero potuto essere applicate alle imprese!
A buffone!
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