Buongiorno,
più passa il tempo più ravviso inquietanti parallelismi e similitudini tra la ministra Fornero e l'ex ministro Brunetta.
Qualcuno magari penserà che io mi riferisca alle dichiarazioni che hanno recentemente leso la maestà dei nostri giornalisti, il che sarebbe effettivamente stato nello stile dell'ex ministro, ma ho degli italici giornalisti una dichiarata stima sufficientemente bassa da non curarmi più di tanto di quelle affermazioni (peraltro altamente illiberali ed inopportune per un ministro -immaginate quali alti lai avremmo sentito se le avesse pronunciate SB quando era Primo Ministro-).
In realtà mi riferisco alla dichiarazione relative all'intenzione di voler ridurre gli automatismi che adeguano i salari dei lavoratori dipendenti all'inflazione.
Ora, come nel caso della Sacra Crociata contro il Malvagio Articolo 18 (D'ora in poi per brevità SCCIMA18, trattenete i brividi di terrore, vi prego), che ho già ripetutamente stigmatizzato come stupidamente ideologica e sommamente inutile, anche in questo caso la ministra Fornero ritiene evidentemente che ai lavoratori dipendenti siano concessi troppi soldi e troppi diritti, quindi ritiene di dover intervenire per abolire questi privilegi, con l'intenzione di rendere più competitive le imprese italiane attraverso la solita ormai mistica riduzione del costo del lavoro (ovviamente ad esclusivo carico dei lavoratori).
Immagino che la cosa sia un riflesso condizionato più che un ragionamento, in quanto anche per questa simpatica idea sussistono le stesse identiche caratteristiche di stupidità che già sussistevano per la SCCIMA18, caratteristiche che riassumo con un po' di infastidita noia, senza peraltro voler insistere sulla loro evidente inefficacia:
- si applica ai precari, che sono una parte sempre più ampia dei nostri lavoratori? no.
- è un meccanismo che incide significativamente sui salari? no.
- invoglia le nostre imprese ad investire in R&D e a crescere di dimensione? no.
Insomma, in un mercato del lavoro in contrazione, con moltissimi contratti scaduti da anni in attesa di rinnovo, indennità di vacanza contrattuale cancellate, precarietà crescente ed adeguamento dei salari limitatissimo al costo della vita, questa mi pare essere l'ennesima boutade inutile, che rischia di diventare controproducente per il solo motivo che marca sempre più l'intenzione di questo governo e di questo parlamento di scaricare ogni onere della crisi sempre e solo sul lavoro dipendente, senza affrontare altri aspetti strutturali molto più importanti quali l'inadeguatezza della nostra struttura aziendale.
Si raschia il fondo del barile dei lavoratori dipendenti sino a consumarlo del tutto, mentre il barile dei privilegiati non viene nemmeno sfiorato, si cerca il grasso dove non c'è: é come se il medico si concentrasse sull'unghia incarnita, mentre il paziente muore di peste.
Si raschia il fondo del barile dei lavoratori dipendenti sino a consumarlo del tutto, mentre il barile dei privilegiati non viene nemmeno sfiorato, si cerca il grasso dove non c'è: é come se il medico si concentrasse sull'unghia incarnita, mentre il paziente muore di peste.
Forse esiste qualche realtà in cui la ricetta proposta dalla ministra Fornero potrà risultare efficace, ma dubito fortemente che si tratti dell'Italia. Forse Saturno...
Ciao
Paolo
P.S. la cosa realmente sconcertante (ma ormai non più sorprendente) è lo scollamento dalla realtà di questa persona: ci tengo a sottolineare che si tratta di un professore ordinario di economia politica e che per questa sua alta professionalità e stata cooptata nel governo dei tecnici.
7 commenti:
Da questo governo mi sarei aspettato più razionalità e meno politica. Ancor di più se parliamo di menti che dovrebbero essere lucide.
Sono purtroppo abituato a molti politici che non mostrano lucidità di pensiero[1] e sono ancora li' ai vertici, ma quando menti nominalmente brillanti sono state cooptate alla politica, mi aspetto profondità concettuale, profondità troppo spesso disattesa.
E' un discorso che va al di la' dell'essere d'accordo o meno con una generica affermazioni. Si ragiona sulla profondità concettuale della persona, e quando quella manca è preoccupante.
Ciao,
MS
Note:
[1] -> il primo che mi è venuto in mente è Maurizio Gasparri, non me ne vogliano gli altri
@ MS:
esatto. Il più "mona" dei ministri è almeno un bocconiano con più master inserito in una seria di CDA di rilevanza nazionale. E basano la decisioni sugli stessi slogan (e sullo stesso sistema di convenienze) di un Gasparri qualsiasi. E' ovvio che davanti a tutto ciò non sfigura nemmeno l'ultimo dei pasdaran grillini...
Ciao
Paolo
La cosa più sconfortante è che li ha scelti Monti e pare non essersene nemmeno pentito:-(
Ha ragione Oscar Giannino quando sostiene che questo paese va rivoltato come un calzino...
Terribilmente deluso M.R.
Buondì,
l'articolo è condivisibile, purtroppo. La pervicacia con cui si continua a battere sui lavoratori dipendenti che versano loro malgrado la maggior parte dei tributi è insopportabile.
Specialmente perché non si vede nulla che vada nella direzione dell'equità, del riequilibrio nella sempre maggiore divaricazione tra ricchi e poveri.
Detto questo trovo che mettere sullo stesso piano la gente che B ha portato in Parlamento con i ministri cosiddetti tecnici non sia comunque corretto.
Gli attuali membri dell'esecutivo stanno attuando politiche che spesso non condivido.
Tuttavia fanno qualcosa.
La più grande responsabilità della maggioranza che ci ha governato fino a un anno fa è stata l'inattività la mera esecuzione degli ordini del capo che aveva la testa (e non solo) impegnata da altro rispetto all'Italia.
Non mi pare inoltre che siamo di fronte a pluriinquisiti à la Scajola o a individui lombrosiani di cui non faccio il nome, ma ne ho in mente diversi.
Questo governo non mi piace, ma non per questo ci si può permettere di rivalutare il precedente o di confondere cosa non va oggi con cosa non andava allora.
Trovo anche non logica la conseguenza che trae Paolo che siccome i Gasparri e le Fornero ci fanno schifo uguale (semplifico, sorry), allora l'ultimo pasdaran grillino potrebbe anche non essere tanto peggio.
Abbiamo avuto al governo gente poco onesta e incompetente, ora abbiamo gente probabilmente onesta competente, ma portatrice di politiche nefaste, non vedo perché dovremmo passare a estremisti confusi con l'unico pregio di essere onesti almeno fino al giorno delle elezioni.
La cosa mi sta a cuore perché so che una grossa fetta di italiani farà questo ragionamento e a mio parere ciò sarà deleterio.
Saluti
Tommaso
@ Tommaso:
calmissima!
purtroppo la Fornero si sta dimostrando incompetente oltre che portatrice di politiche nefaste, come dimostra ad esempio il "caso esodati", oltre al perder tempo su aspetti insignificanti del mondo del lavoro.
E abbassando il livello riduce le distanze e rende più appetibili tutte le altre alternative, Grillo e PdL compresi.
La Fornero non sarà Brunetta, ma "If it looks like a duck, swims like a duck, and quacks like a duck,...", se fa tutto quello che avrebbe voluto (ma non ha potuto Brunetta) solo perchè a lei non viene impedito...
Ciao
Paolo
@Tommaso:
sintetizzando al massimo, mi piace pensare che l'Italia politica ha fatto un passo morale, ma non un passo sostanziale.
Ne e' valsa la pena?
Prima di rispondere due osservazioni:
1. il passo morale non è stato deciso dal basso (democraticamente), quindi la società non credo abbia maturato tali valori;
2. il passo sostanziale consisteva in una modifica del paradigma politico ed economico/fiscale nazionali, Ha vinto la linea conservatrice[1], quindi non è cambiato sostanzalmente nulla, in maniera brutale siamo rimasti li' dov'eravamo.
Quindi ripeto la domanda: ne è valsa la pena?
saluti,
MS
Note:
[1] cioe' banche non toccate, mobilità sociale inalterata, fiscalità invariata (nei principi), ...
@Paolo
vero che la delusione per la pochezza di questo ministro rende più appetibile qualsiasi cosa.
Resto dell'opinione che poco di buono possa venire dal grillismo.
In sintesi credo che si passi dalla padella alla padella :-D.
@MS
condivido l'analisi sul passo morale e sostanziale.
E soprattutto considero che la società non abbia affatto maturato i valori necessari a compiere né l'uno né l'altro.
Ora con le elezioni restituiremo alla stessa società composta al 47% di analfabeti funzionali (è un'ossessione lo so :-)) il diritto di scegliere "dal basso" di che morte deve morire.
Avremo così la dimostrazione che il popolo che ha voluto in Parlamento i personaggi che ora, sobillato da media perniciosi, vorrebbe vedere sulle forche è sempre lo stesso.
Ne è valsa la pena?
Se si considera l'alternativa di continuare con nipoti di Mubarak, cucù, leggi ad personam e spread in salita, evidentemente sì.
Purtroppo la delusione per le politiche condotte è forte.
E questa delusione ci porterà ad andare in peggio, ancora.
Saluti
Tommaso
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