L'astutissima trappola

Buongiorno,

Sniff sniff: grana made in Italy!
mentre molto faticosamente riprendiamo a cercare di fare qualcosina per uscire dal tunnel della crisi (ddl anticorruzione, piano dismissioni immobili,...), e contemporaneamente l'impennata degli spread certifica i risultati di un immobilismo del governo ormai praticamente semestrale, riprendono gli alti lamenti con i quali richiediamo aiuto alla Germania, cercando di inventare nuovi motivi per presentare la cosa sotto un'ottica che la renda attraente per la Cancelliera Merkel.

L'ultimo pseudo ragionamento che si sente circolare è il seguente: alla Germania conviene salvare il resto dell'Europa perchè il tracollo finanziario del continente metterebbe a repentaglio il 50% delle sue esportazioni.

Un ragionamento simile potrebbe forse impressionare qualcuno di molto più sprovveduto degli economisti tedeschi, ma probabilmente non ha grandi effetti su di loro per vari motivi, che vanno dalla effettiva possibilità che la sola Germania avrebbe di riuscire nel compito di salvare l'intero continente, alla valutazione della reale convenienza della cosa.

In primo luogo perchè la Germania sta aumentando le proprie esportazioni verso Paesi extraeuropei, e quindi quel 50% è comunque destinato a scendere.

In secondo luogo perchè, sino a quando le economie europpe non saranno in attivo o almeno all'equilibrio, la Germania continuerà ad avere scarsissimo interesse ad esportare in Paesi che prima la pagano indebitandosi, poi, come sta succedendo adesso, le chiedono di essere lei a saldare il debito altrui.

Chi di noi, da fornitore, non desidererebbe avere un cliente simile? Secondo me dovrebbero anche ringraziarci, 'sti crucchi ingrati...

Ciao

Paolo

11 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

concordo sul fatto che, dal punto di vista tedesco non si capisce perché dovrebbero "aiutare" i Paesi indebitati.

Devo dire però che il tono e il contenuto di questo post non mi sono nuovi e ho alcune obiezioni in proposito, sempre dal basso della mia incompetenza economica:

1) Siamo sicuri che sia saggio permettere che alcuni debitori facciano default con il rischio di vedere i propri crediti ridimensionati unilateralmente?

2) Quanto è lungimirante, di fronte a superpotenze con centinaia di milioni di abitanti, rinunciare alla possibilità di essere una di esse come Europa, se è vero che i conti aggregati dell'Unione sono migliori di quelli USA?

Insomma, io comprendo benissimo l'atteggiamento tedesco: "Kome fitarzi tegli Italiani o tei Kreci?!?"

Non mi convince del tutto che sia lungimirante sostenere questa politica solo perché è comprensibile.

Saluti

Tommaso

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

Nemmeno io sono convinto che lasciar andare in default gli stati europei sia necessariamentre vantaggioso per la Germania, però probabilmente lo può diventare se la prospettiva è che questi cambiano di troppo poco le loro politiche di spesa, perchè evitare il default oggi non significa aver estitnto i debiti, e senza grossi cambiamenti questi torneranno in breve ad essere inesigibili.

La credibilità e la trasparenza di chi sta chiedendo il savataggio alla Germania è evidente quando si guarda il piano di salvataggio delle banche spagnole, che, dopo i prestiti regalati dalla BCE in novembre e febbraio a giugno chiedono 100 miliardi, o dalla politica greca, che segnala l'intenzione di rimangiarsi le condizioni già accettate, o di quella italiana, che chiama Monti e lo paralizza per sei mesi.

E' chiaro che davanti a questo la Germania non ha intenzione di pagare cifre colossali senza contropartita sicura.

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

Buondì
@T
insomma oggi parla il Giannino Oscar che è in te ;-)

Ci sono due posizioni contrastanti:
-La pretesa che la Germania accordi gli euro-bond a chi non ha fatto il proprio dovere, e contemporaneamente permettendo che il rigore economico sia meno forte quando noi da 17 anni facciamo chiacchiere da bar sulle riforme, e considerando che il debito pubblico ce lo siamo fatti da soli. Questo tenedo presente che la Germania le riforme le ha fatte in molto, molto meno tempo di noi.
- Il fatto che siamo tutti sulla stessa barca paesi euro deboli come noi, e paesi euro forti come la germania: Se salta l'euro i i guai sono per tutti.

LA domanda più interessante alla quale dare risposta è la nr. 2. E questo è interesse di tutti: Tedeschi, Italiani Francesi...

PaoloVE ha detto...

...aggiungerei un cosa: che fiducia può avere la Germania nell'Italia, quando loro per l'ex DDR hanno fatto, in vent'anni e tenendo i bilanci a posto, molto più di quanto l'Italia abbia fatto in 150 per il mezzogiorno, disastrando le proprie finanze?

Insommatemo che ai tedeschi non si stia prospettando di pagare per salvarci dal nostro default, ma solamente di pagare per ritardarlo...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

proprio per questo è comprensibile che i tedeschi non si sposteranno dalla loro posizione.

Non per questo bisogna sostenere che questa sia la soluzione migliore.

Uno dei vantaggi di un unione politica sarebbe anche quello di togliere sovranità a classi dirigenti fallimentari e di ottenere un corpo elettorale in cui gli analfabeti funzionali sarebbero pari alla media europea e non a quella italiana per esempio.

Poi personalmente, trovo avvilenti gli ostacoli nazionalistici che si frappongono sulla strada di una vera Unione Europea, di fronte alla minaccia di diventare periferia in un mondo controllato da gente che usa alfabeti fastidiosamente complicati :-D.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

sull'uso di alfabeti e notazioni incomprensibili ho un aneddoto che rasenta la barzelletta.

Qualche anno fa un tatuatore fu condannato a risarcire un suo cliente che, praticante di arti marziali, gli aveva chiesto di tatuargli gli ideogrammi giapponesi che significano "forza" e "onore", senza peraltro sapere quali fossero.

Ad opera finita il cliente si presentò fiero ed orgoglioso davanti al suo sensei (giapponese) ostentando il suo credo marchiato sulla pelle e scatenando l'ilarità del maestro.

Mi pare che gli ideogrammi che si era fatto tatuare significassero in realtà "fame" e "libidine".

:-)

Meglio l'alfabeto latino...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

Lo dice anche il vescovo :-D

http://tinyurl.com/elpope

T.

Anonimo ha detto...

@Tommaso

2) Quanto è lungimirante, di fronte a superpotenze con centinaia di milioni di abitanti, rinunciare alla possibilità di essere una di esse come Europa, se è vero che i conti aggregati dell'Unione sono migliori di quelli USA?

Boh!
- Per "essere una di esse (superpotenze)" abbiamo bisogno di cose tipo il firewall? (tra l'altro messo in piedi con soldi dei BRICS)
- Poi c'è tutto 'sto allarmismo sul conto alla rovescia dell'euro.
- Infine tra oggi e lunedì le parole "esito del voto greco" risuoneranno destabilizzanti in tutti i Palazzi europei.

Siamo un gigante coi piedi d'argilla?
Siamo un gigante senza piedi?
Abbiamo solo i piedi d'argilla senza tutto il gigante sopra?

Ciao
A.

Anonimo ha detto...

edit:
dopo firewall non ci va il punto di domanda!
sorry
A.

F®Ømß°£ ha detto...

@A.

Le tue osservazioni sono sullo stato attuale dell'Europa:
adesso siamo senz'altro qualcosa che ha a che fare coi piedi più che coi giganti.

Ma la domanda è conviene un po' anche ai tedeschi contribuire alla "deargillificazione" dei piedi del gigante oppure conviene loro restare soli nella competizione globale?

Saluti

Tommaso

Anonimo ha detto...

Le tue osservazioni sono sullo stato attuale dell'Europa:

Di questo parliamo. Almeno avevo capito così.

Sulla convenienza dei tedeschi mi pare che finora abbiano deargillificato a suon di soldoni spostando il problema più avanti.

La domanda più aggiornata è: conviene (a tutti) deargillificare ancora seguendo le strade battute PER DUE ANNI BUONI?

Io non lo so, non sono luttwak o come diamine si scrive