Buongiorno,
tutta la mia gratitudine a Tommaso che, vistomi in difficoltà creativa, mi regala questo post.
in questi giorni la sensazione di imminente disastro viene resa opprimente dal terremoto, come se le notizie economiche non bastassero. Persino il Papa e il Dio Pallone sentono tirare una brutta aria.
Personalmente vedo il futuro ancora più buio quando sento strombazzare certi sondaggi provenienti da diversi siti web.
Bisogna annullare il 2 giugno?
92% di SI
La nazionale deve non andare agli Europei?
80%+ SI
Questo è ciò che esprime il cosiddetto "popolo della rete". Il tutto troppo spesso condito da vari "Vaffa" a Napolitano, a Monti e chi più ne ha più ne metta, scegliendo sempre il "nemico" tra i meno peggiori, quando non i migliori, tra i nostri uomini politici.
E nel frattempo c'è un personaggio che parla di democrazia diretta, cioè di dare in mano a questo pensiero unico degno della più degradata Scuola Media il destino del Paese. Non sono così sicuro che prendere decisioni a furor di popolo (sempre ricordando il 47% di analfabeti funzionali) porti a un miglioramento della situazione in cui siamo adesso.
Ci ritroveremo con il Ministero delle Scie Chimiche probabilmente.
Ciò che trovo pauroso è il livello di odio contro le istituzioni e la stessa costituzione della Repubblica che si rileva in questo spaccato di società, che corrisponde solo in parte ai sondaggi "ufficiali".
Mi spaventa inoltre la maggior visibilità che trova nei media chiunque sia più demagogico e faccia analisi senza né capo né coda. Uno scrive: "perché invece dell'accisa sulla benzina, non sospendiamo il 2 giugno?". E via con 95.000 mi piace su FB!
Poi il 2 giugno viene festeggiato senza contestazioni e allora io mi chiedo: questo incazzatissimo popolo di furibondi censori del potere politico dov'è? È attaccato a un cellulare spesso più smart di chi lo utilizza a diffondere per la fantastilionesima volta un post che ci ricorda che paghiamo l'accisa sulla guerra in Abissinia oppure a indignarsi per un privilegio della Casta.
Come sempre finisco a prendermela con i giornalisti che contribuiscono alla visibilità di quella che è una rumorosa minoranza autoreferenziale.
Si confonde tale minoranza con il totale di chi esprime opinioni su internet e si favorisce così l'identificazione di questo "popolo" con la sua parte più becera e distruttiva.
Saluti
Tommaso
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